D’Alema, addio!
Di Paolo De Gregorio
Dopo una vita dedicata con passione allo sfascio della sinistra, con lusinghieri risultati quali la precarietĂ per milioni di giovani, le pensioni da fame, la disoccupazione, la cancellazione di diritti (art. 18), l’assenza di futuro, la recessione, la distruzione di una identitĂ politica di sinistra, ecco per la prima volta apparire sul volto arrogante di D’Alema un’ombra di smarrimento e di paura perchĂ© finalmente si parla di una sua definitiva uscita di scena.
E’ abbastanza divertente osservare che il piĂ¹ inamovibile personaggio della nomenklatura piddina possa venire rottamato da una regola nata dal cervello di Grillo, e poi copiata dal giovin signore Matteo Renzi, che prevede semplicemente e senza eccezioni, che per avere un ricambio generazionale nei partiti è opportuno che non si sia ricandidabili dopo due legislature.
Naturalmente il principe della politica, leader Maximo, viceconte pontificale, nonché volpe del Tavoliere, aveva stigmatizzato e ridicolizzato la regola anticasta come antipolitica, populista, primitiva, e via insultando, in allegra compagnia di tutti coloro che hanno scelto la politica come professione a vita, senza la quale finirebbero presto nel tunnel della depressione e della disperazione.
Purtroppo la dipartita dei rottamati del PD, per la recente regola interna della incandidabilitĂ dopo tre legislature, non sarĂ accompagnata da una pensione da fame uguale a quella di milioni di pensionati al minimo, su chi hanno legiferato, ma sarĂ dolcemente accompagnata da un sontuoso vitalizio a spese dei cittadini, mentre per le pensioni dei comuni mortali si pretende un rigoroso calcolo contributivo
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Questi politicanti, che si sono regalati una vita di agi, di certezze, di impunitĂ , vanno tutti rottamati e le regole devono essere riscritte.
Per chi vuole informarsi, basta andare sul blog di Grillo e leggere il programma POLITICO con cui il M5S andrĂ alle prossime elezioni.
https://www.facebook.com/notes/informazione-consapevole/dalema-addio/428676623860874
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