Da L'incarcerato
La prigione è una fabbrica che trasforma gli uomini in animali". Edward Bunker
Un anno fa, in un discorso davanti agli indignados americani, Roberto
Saviano esordì dicendo che loro si dovevano preoccupare del nostro Paese
perché un giorno potrebbe diventare lo specchio della loro società.
Personalmente non ho mai compreso quella frase (o forse sì, avendo
compreso la sua visione di società che io non condivido) perché a mio
parere è decisamente l'esatto contrario. Il Governo Monti, sappiamo,
fece passare il famoso "pacchetto liberalizzazioni" e senza che nessuno
fiatasse visto che è stato votato da tutti i partiti. Ripeto: tutti!
Spero che qualche poltico, intellettuale o economista non di corrente
liberista, ci metterà in guardia sul disastro che provocheranno queste
liberalizzazioni. Ma c'è una norma alla quale io tengo particolarmente e
cercherò di farne capire la gravità di fondo. Una "piccola" normativa
che rispecchia una delle peggiori aberrazioni del Sistema Statunitense:
la privatizzazione di fatto per la costruzione di un carcere in Italia.
Se si ha la pazienza e voglia di leggere il documento sulle norme
generali delle liberalizzazioni , capirete che c'è da preoccuparsi
seriamente. Riporto i passaggi fondamentali:
"al concessionario [delle carceri] è riconosciuta, a titolo di prezzo,
una tariffa per la gestione dell'infrastruttura e per i servizi
connessi, ad esclusione della custodia" e che "il concessionario nella
propria offerta deve prevedere che le fondazioni di origine bancaria
contribuiscano alla realizzazione delle infrastrutture [...] con il
finanziamento di almeno il 20 per cento del costo di investimento"
Bisogna partire dal presupposto che le prigioni sono un cancro nel cuore
della nostra democrazia e che queste norme essa cessa di essere tale.
Il sistema penitenziario italiano non rispetta la Costituzione, non
garantisce il reinserimento dei detenuti nella Società, molto spesso li
uccide; e a differenza di quello che si pensa e che si dice (Travaglio e
altri legalitari purtroppo continuano a disinformare su Il Fatto
Quotidiano ), si finisce dentro con molta frequenza e soprattutto ancor
prima di essere giudicati.
Ma con questa manovra, il carcere non sarà solo tutto questo ma si
appresterà ad essere una vasta ed intricata rete di interessi: un
"complesso carcerario-industriale". Ometto il legame tra povertà e
carcerazione, ma per avere informazioni in tal senso andate ad
informarvi da soli.
Negli USA attualmente una popolazione di fino a 2 milioni di carcerati -
principalmente neri e ispanici - sta lavorando per alcune industrie per
una miseria. Non devono preoccuparsi di scioperi o pagamenti di
assicurazioni, di vacanze o permessi. Tutti i loro operai sono a tempo
pieno, e non arrivano mai in ritardo né si assentano per problemi
familiari; inoltre, se non gradiscono la paga di 25 centesimi l'ora e
rifiutano di lavorare, vengono rinchiusi in celle di isolamento.
Si ha in pratica tutto l'interesse a "produrre" e "inventare" molta
"delinquenza". Proviamo ad immaginare che che gli Stati Uniti hanno
imprigionato più persone che qualunque altro paese: un milione mezzo più
della Cina, la quale ha una popolazione cinque volte più grande degli
Stati Uniti.
A breve, se non si reagisce a questo scempio della civiltà, anche
l'Italia avrà questi problemi. Aggiungendoli a quelli che già esistono. E
non parlo della mafia, quella controlla già da tempo le nostre carceri;
il problema è che nessun Magistrato ha condotto inchieste in tal senso e
questa è ancora "un'altra storia".
Se volete sapere di piu sul sistema carcerario americano c'è un buon libro di Angela Davis, "Aboliamo le prigioni?"
http://ienaridensnexus.blogspot.it/2012/09/lindustrializzazione-delle-carceri.html
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