Berlusconi ha disertato la festa del movimento giovanile del PDL “Atreju”.
“Forse oggi, di fronte a tanta confusione, è meglio riflettere. I giovani di Atreju lo capiranno. Per questo li saluto con affetto, dando loro un altro appuntamento. Un abbraccio a Giorgia e a presto!”: queste le parole del cavaliere usate per scusarsi della sua assenza.
Berlusconi parla di “tanta confusione”: effettivamente con Renzi che dal palco si rivolge ai delusi del PDL dicendogli di votare lui al posto di Berlusconi e con tante novità dell’ultimo anno come la sorprendente ascesa del Movimento di Beppe Grillo e la probabile discesa in campo di Montezemolo di confusione c’è ne è tanta davvero.
Berlusconi aveva lasciato il campo della politica in un clima ancora da piena contrapposizione tra i due schieramenti bipolari: da un lato PD, Terzo polo e IDV e dall’altro lato(il lato del governo) la Lega Nord e il PDL. Certamente con l’uscita ulteriore di Fini dal governo, oltre a quella di Casini, la “spaccatura” del bipolarismo sembrava sempre più marcata.
Ma dopo le novità dell’ultimo anno con la nascita di nuove formazioni di centro liberal-democratiche all’orizzonte, con l’ascesa inaspettata del Movimento 5 Stelle a quasi il 20% dei consensi, con Renzi sempre più dirompente, con la Lega Nord “uscita ridimensionata” da vari “scandali”e soprattutto dopo la convivenza del PDL nella “strana maggioranza” di governo, come è stata più volte definita, sulla scena politica le cose sono cambiate parecchio.
Berlusconi aveva lasciato il governo in un momento in cui poco prima della sua “caduta” ancora si parlava delle sue inchieste giudiziarie, uno dei temi allora del dibattito politico.
Invece ora il dibattito politico “parla” di legge elettorale, di nuove elezioni, di probabili alleanze, “parla” di “lotta alla casta politica”, di ridimensionamento del numero dei parlamentari e dei loro privilegi come anche del totale rinnovamento della classe politica: i temi sono totalmente cambiati, la lotta politica si svolge su altri fronti come l’Europa e la sopravvivenza dell’euro, la crisi economica arrivata a livelli sconcertanti per quanto riguarda l’occupazione e i consumi e altro ancora.
Berlusconi sarà “disorientato e spaesato” di fronte a tutti questi cambiamenti e a questa situazione caotica all’inverosimile: per ora sceglie il silenzio o per meglio dire “una pausa di riflessione”, forse per meglio capire se scendere di nuovo in campo o no e nel caso della prima opzione in quale modo e con quali temi farlo.
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