Il paese dove non esiste la disoccupazione
Di Andrea Mollica
Nell’Europa falcidiata dalla crisi esiste un paese dove la disoccupazione sostanzialmente non esiste. Si trova in Germania, e non poteva essere altrimenti, nella ricca regione della Baviera, e il suo successo non dipende solo dalla forza del sistema produttivo tedesco.
ISOLA FELICE - La crisi dei debiti sovrani ha fatto schizzare la disoccupazione in doppia cifra all’interno dell’area euro. In questo momento il tasso medio di disoccupazione si assesta oltre l’11%, e raggiunge drammatici picchi in Grecia ed in Spagna, dove un quarto della popolazione non ha un lavoro. Numeri che illustrano una devastazione sociale che si potrà curare solo in un lungo periodo. Come insegna però la media del Pollo di Trilussa, anche una statistica così negativa può nascondere situazioni di grande benessere. In Germania, nella cittadina di Eichstätt, la disoccupazione praticamente non esiste. Der Spiegel dedica un ritratto a quest’isola felice, che si discosta in positivo anche dalla media della disoccupazione tedesca, che si attesta intorno al 7%. Un numero non particolarmente buono, ma che diventa eccellente se paragonato al dramma vissuto da altri europartner. A Eichstätt però, come dice lo stesso sindaco del paesino al settimanale anseatico, questo problema non esiste, così come mancano altre situazioni difficili che caratterizzano la maggior parte dell’Europa attuale. Nella comunità bavarese, situata vicina alla città di Ingolstadt, il tasso di disoccupazione è dell’1,2%, praticamente ad un passo dalla piena occupazione. La maggior parte delle persone attive ha dunque un posto di lavoro, e per i giovani non c’è difficoltà a trovare un impiego appena si terminano gli studi, che siano superiori, professionali oppure universitari. Molte persone con formazione accademica infatti rimangono in questa cittadina, attratte dalla situazione di benessere generalizzato e relativa pace sociale. ” Da noi i problemi sono minuscoli, aiuole, pavimentazione non perfetta della strade, cose simili” rimarca il sindaco Andreas Steppberger, che evidenzia a Der Spiegel l’impegno costante della sua amministrazione per mantenere questa situazione “paradisiaca”.
SEGRETI DEL SUCCESSO - Steppberger ritiene che la qualità della vita che si ottiene a Eichstätt sia uno dei segreti per l’attuale condizione di quasi piena occupazione. “Tante persone che vengono a studiare in questa zona preferiscono poi non traslocare. La stessa cosa è successa a me”, dice il sindaco, eletto da cinque mesi nelle fila dei Freie Wähler, una lista civica di orientamento moderato, anche se tendenzialmente meno conservatore della Csu che governa la Baviera da più di cinquant’anni senza soluzioni di continuità , e di norma con maggioranze bulgare. Eichstät è la città dove lavorano tutti grazie a tre motivi indicati dal sindaco. ” La nostra comunità vive grazie agli impieghi forniti dalla stessa amministrazione, dalle nostre istituzioni accademiche e ai numerosi posti di lavoro forniti dalla Chiesa”. Eichstätt si trova infatti in Baviera, la regione di provenienza dello stesso Papa Benedetto XCI, vero e proprio cuore del cattolicesimo tedesco.
DISOCCUPAZIONE SCOMPARSA - La Chiesa distribuisce una grande quantità di posti di lavoro sicuro in questa cittadina. Ad Eichstätt si trovano infatti le strutture dell’università cattolica Eichstätt-Ingolstadt, c’è un ospedale religioso, e varie istituzioni della diocesi. Il secondo datore di lavoro della città sono le amministrazioni locali: comuni, agenzia delle entrate regionali, le scuole così come la facoltà di pedagogia e una scuola per l’assistenza agli anziani. “Chi studia ad Eichstätt rimane qui” rimarca spesso il sindaco nell’intervista a Der Spiegel: lui è stato attratto in modo particolare dal “sapore” italiano che si respira nella cittadina. Una caratterista che l’avvicina alla stessa metropoli della regione, Monaco di Baviera, che in Germania viene definita la città italiana più settentrionale.
PARADISO SUBURBANO - Anche il settore privato è molto forte nella zona. L’Audi ha la sua sede a 30 km dalla cittadina, nella vicina Ingolstadt, così come il colosso delle lampadine Osram occupa proprio a Eichstätt ben 700 persone. La zona è resa economicamente vivace grazie alle piccole e medie imprese che qui fioriscono come funghi: alla Camera di Commercio del circondario locale, che ha una popolazione di poco più di centomila persone, sono registrate quasi 7 mila aziende. Il pendolarismo è l’altra chiave del successo, visto che la cittadina si trova in mezzo alla Baviera e nelle vicinanze c’è sempre lavoro. “Ad Eichstätt basta guardare nelle istituzioni religiose e c’è sempre lavoro”, dice il responsabile dell’agenzia del lavoro locale. Il vero problema, paradossalmente, è proprio la mancanza dell’offerta, non della domanda di lavoro. Le aziende della zona lamentano la mancanza di ingegneri e risorse altamente specializzate. Se siete senza occupazione, il freddo non vi disturba e vi trovate bene nella placida e cattolica Baviera, Eichstätt fa al caso vostro.
Fonte:http://www.giornalettismo.com/archives/513109/il-paese-dove-non-esiste-la-disoccupazione/
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