Ecco perché le auto non ci piacciono più
Il 70% di tutti gli spostamenti quotidiani al netto di quelli a piedi nei paesi OECD si svolge in auto.
IL MERCATO DELL’AUTO - L’auto impiega anche una buona percentuale di manodopera e si calcola che in Europa siano 12 milioni gli addetti alla costruzione e ai servizi per l’auto, circa il 6% della popolazione attiva, negli Stati Uniti sono 8 milioni. L’auto è anche uno dei principali capitoli di spesa per le famiglie, tra acquisto, assicurazione, tasse, carburanti e manutenzione è infatti seconda solo alla casa.
POCHI CLIENTI O TROPPE AUTO? - Da anni il mercato dell’auto soffre di una sovracapacità produttiva stimata in qualche milione di vetture. Oggi per costruire un’auto servono molti meno addetti che in passato e le auto sono diventate molto più economiche di un tempo, per evolvendo in modelli molto più sofisticati di quelli venduti a peso d’oro ai clienti dei mercati allora in pieno boom della motorizzazione.
IL PICCO - A peggiorare le cose è l’arrivo di quelli che molti hanno definito il “picco dell’auto”, un declino dal punto massimo mai raggiunto che sembra la tendenza degli ultimi anni. Sono calati infatti i chilometri percorsi in media da ogni automobilista, ma è cambiato soprattutto la cultura dell’auto nei paesi più avanzati. Lo testimonia il fatto che i giovani conseguano sempre più tardi la patente e che alcuni non ci pensino proprio. Persino in Germania, culla del culto dell’auto non certo seconda all’Italia, i giovani senza patente aumentano sempre di più, così come aumentano quelli che ricorrono a mezzi pubblici, collettivi o alla bicicletta.
LA DEMOGRAFIA - Altri fattori concorrono al fenomeno, come l”inversione di tendenza dello sprawl urbano, con gli abitanti delle villettopoli che aspirano di nuovo alla città, che a sua volta s’iscrive nel generale fenomeno dell’inurbamento di milioni di persone nei paesi in via di sviluppo. Tutte persone che entrando nella cerchia urbana useranno l’auto molto di meno di chi vive in periferia o in abitazioni isolate.
MENO PATENTI - Il picco della motorizzazione è quindi certo in Occidente, almeno fino a un improbabile boom economico accompagnato da un boom di nascite. Dopo decenni di crescita stabile i patentati hanno raggiunto le massime percentuali e oggi stanno calando insieme alle potenzialità dei mercati che li attendono come clienti e non li vedranno arrivare mai. Lavare l’auto alla domenica è un rito che ha perso di significato persino in Gran Bretagna, proprio come l’auto ha perso quelle caratteristiche oniriche che le rendevano uno status symbol e oggetto di desiderio e d’emancipazione, ruolo che oggi i giovani preferiscono affidare a qualche dispositivo elettronico utile a viaggi del tutto diversi. Una tendenza visibile anche nei cosidetti mercati in via di sviluppo, che nonostante le dimensioni potenziali faticheranno a lungo prima di coprire il calo costante della domanda nei paesi dove il mercato dell’auto è ormai maturo e votato ad essere un mercato di sostituzione.
Fonte:http://www.giornalettismo.com/archives/505927/ecco-perche-le-auto-non-ci-piacciono-piu/
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