Di Barbara Noe
telegraph.co.uk
Esplorare la Dutch Country della Pennsylvania è come fare un passo
indietro nel tempo, ma la vita lenta e senza tecnologia dà le sue
ricompense.
Sono troppo attaccata al mio iPhone. Per ogni mia domanda, per quanto
triviale, le indicazioni per un ristorante o un aggiornamento sulle
notizie, mi ritrovo inconsciamente a rivolgermi a questo piccolo ed
intelligente aggeggio, al punto da non essere sicura che il mio cervello
funzioni ancora.
Ho chiaramente un problema, quindi spengo il telefono e scappo nella
Dutch Country in Pennsylvania, dove gli Amish sembrano vivere bene senza
la tecnologia moderna. Porto con me la mia nipotina di 12 anni ed i
miei due nipoti di 10 e 14 anni, curiosa della loro reazione di fronte
queste persone religiose e consacrate ad una vita semplice e contadina
senza elettricità, automobili, trattori o telefoni – e certamente senza
iPhone.
Entriamo nella regione Amish dall’affollata Route
30E, a circa 75 miglia ovest da Philadelphia, vicino Lancaster,
leggermente delusa mentre scorriamo i negozi ed il traffico alla ricerca
di una qualche segno dei tempi andati. Francamente, a prima vista la
zona di Lancaster è piuttosto brutta: ogni hotel ed ogni fast-food
attirano la clientela con pacchiane insegne al neon.
Proprio mentre penso di aver preso la strada sbagliata, vedo in mezzo
alle macchine un piccolo carrozzino nero tirato da un bellissimo cavallo
castano. Cerco di essere discreta, ma non posso non scrutarne
l’interno, dove vedo un uomo con un cappello con la tesa nera ed una
lunga barba grigia senza baffi ed una donna con i capelli severamente
nascosti dentro una cuffietta nera, come una scena di Dickens.
“Guardate! Amish!”, urla Janie. Una pace improvvisa si abbatte sulla nostra macchina.
I posti migliori per osservare lo stile di vita Amish sono la Casa e la
Fattoria. Un tempo vera fattoria dell’Antico Ordine Amish, la casa del
1805 è oggi un museo, con granai, altre strutture storiche ed animali
lasciati liberi in uno spazio di 15 ettari. Dove una volta ci si sarebbe
radunati per celebrare la messa, sediamo su panchine di legno duro nel
salotto della casa per una panoramica storica sugli Amish.
Apprendiamo che Jakob Ammann fondò la setta Amish nel 1693 in Europa
come reazione alla convinzione che il culto Mennonita, di cui era
seguace, mancasse di sufficiente disciplina. Alcuni membri del gruppo
iniziarono ad arrivare in Pennsylvania nel 1700, dove William Penn
promosse lo spirito della tolleranza religiosa.
Il giro della casa è affascinante, con la guida che sottolinea diversi
tocchi Amish, come il fatto che i dipinti e le foto non sono appesi ai
muri. Forse le stanze più interessanti sono le camere da letto, con
colorate trapunte, semplici mobili di legno e vestiti cuciti a mano che
pendono da stampelle sul muro; viene usato lo stesso vestito per la
chiesa, i matrimoni ed i funerali, quindi non c’è bisogno di un armadio.
La guida sottolinea il fatto che i vestiti delle donne si tengono con
degli spilli – i bottoni sono considerati una decorazione, quindi
indossarli sarebbe segno di vanità. Un paio di Rollerblades appesi nella
stanza dei bambini, che appaiono incoerentemente moderni in questo
contesto tradizionale, sono un mezzo di trasporto accettabile per andare
a fare le commissioni e per andare a scuola, ci dice la guida.
Ho pianificato la nostra visita in modo da farla coincidere con il
giorno del mercato per le vie del villaggio di Bird-in-Hand, dove gli
Amish vendono i loro prodotti e le loro merci al mercato dei contadini.
Dal momento che gli Amish sono originari della parte tedesca della
Svizzera, la cosa ha un sapore di Germania – come anche il loro accento
(parlano un dialetto tedesco chiamato Pennsylvania Dutch).
Iniziamo assaggiando un po’ di sidro di mela fresco, poi ci facciamo
strada tra i banchi, ammirando barre di pane, fagottini alle mele,
pacchi di snitz (mela essiccata), chow-chow (misto di verdure dolci
sottaceto), le torte shoo-fly (a base di melassa e zucchero di canna),
le torte whoopie (torte al cioccolato ripiene di crema a forma di panino
da hamburger) ed altre squisitezze della regione. Alcuni stand vendono
delle bellissime trapunte, cuffiette e bambole con costumi Amish, ma
senza faccia (gli Amish credono che incidere immagini, persino sulle
bambole, sia contro le Scritture).
Poi, saliamo a bordo di un carrozzino trainato da un cavallo per un giro
nelle stradine bucoliche della campagna picchiettate di chiese, granai,
fattorie di tabacco e cartelli che pubblicizzano fabbricatori di
trapunte e venditori di uova. Trotterellando sulla strada, riusciamo a
riconoscere le case Amish – la biancheria viola scuro, nera e verde
salvia stesa sui fili; i contadini che arano i loro campi con enormi
cavalli da tiro; nessun cavo dell’elettricità ad unire le case con la
rete principale, dato che gli Amish non credono nell’elettricità, per
paura che potrebbe indurre in tentazione e deteriorare la chiesa e la
vita. La nostra guida, una giovane ragazza Amish, parla molto ed è molto
aperta sul suo stile di vita. Charlie, di 10 anni, che è seduto davanti
con lei, vuole sapere perché gli Amish non guidano le auto.
“Usiamo le carrozze per rallentare il nostro ritmo di vita”, risponde.
Charlie annuisce. Poi vuole sapere cosa fanno i bambini quando piove.
“Giochiamo a Monopoli ed altri giochi da tavola”, risponde. “Cosa fate la notte?”, chiede, dopo una pausa.
Lei dice che leggono insieme e giocano, ma non c’è molto tempo a
disposizione la sera, perché i bambini devono fare i lavori di casa. E
poi dopo cena, vanno fatti i compiti. E dato che devono svegliarsi
presto per fare le altre faccende di casa, vanno a letto presto.
Sono due mondi molto diversi a dialogare, la ragazza Amish con i vestiti
arcaici e mio nipote col cappello da baseball. Tuttavia, anche con
tutte le differenze, una cosa è certa: gli elementi che sottolineano la
nostra vita – la famiglia, gli amici, la scuola, le faccende – non sono
così diversi.
Questo mi dà il coraggio di pensare che forse posso disabituare me
stessa anche un pochino dal mio iPhone, ma per il momento, lo riaccendo
per vedere quale di queste stradine bucoliche mi riporteranno nel “mondo
esterno”.
Fonte: http://www.telegraph.co.uk/travel/destinations/northamerica/usa/9432925/US-holidays-among-the-Amish.html
Da Come Don Chisciotte
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