Di Vincenzo Grossi
Si è abituati ad immaginare la storia
politica del mondo come una successione di sistemi organici di pensiero
sviluppati da sommi pensatori che alternativamente e localmente prendono
il potere e quindi cercano una loro espansione.
Ripercorrendo
fulmineamente la storia non dovrebbe essere difficile immaginare i
popoli mesopotamici che invadono e sterminano i concorrenti spinti dal
sacro fuoco delle loro divinità o chessoìo dal desiderio di diffondere
la scrittura cuneiforme per poter espandere il proprio commercio. Quindi
persiani ed egizi, popoli guidati da semi-dei o dei-interi che si
assumono l'ingrato compito di assoggettare l'umanità circostante per
mostrare loro la luce, la vera luce.
Arriva la luce
dell'intelletto, la razionalità della logica, della dialettica, ed i
greci per puro desiderio di conoscenza, diciamo pure per turismo,
invadono mezzo mondo con Alessandro, la loro è una ideologia
inoppugnabile, hanno le storie di déi più belle dell'universo e quindi
non possono non essere vere, allora gli dei li assistono, essi sono con
loro e a, differenza di chiunque altr,o hanno il diritto di governare il
mondo perché sono i migliori pensatori di sempre, ottimizzatori
ante-litteram, loro sono il passato, il presente ed il futuro. Peccato
che anche i romani abbiano una ideologia niente male, quella della
vittoria e dell'assorbimento che li guida trionfanti per il mondo
antico.
Poi la frattura barbarica.
Popolazioni nomadi senza uno
straccio di ideologia, senza déi minimamente presentabili, senza
neanche una parola che possa esprimere il concetto di futuro,
distruggono tutte le ideologie fino ad allora vincenti, piegandosi solo
di fronte a quella cristiana e grazie a quella si ricomincia.
Da
allora la storia delle ideologie da battaglia è ben nota e ci continua
ad illudere che siano le idee vecchie o nuove a portare i nuovi
conflitti, i cambiamenti di regime e quelli di territorio.
Io
penso che invece le ideologie seguono sempre a ruota la sete di dominio
dei dominatori, vengano ri-create a posteriori o al massimo
immediatamente dopo l'inizio dei cambiamenti.
I popoli
mesopotamici entrano in conflitto esclusivamente per motivi di dominio
dei terreni fertili. I persiani si spingono ad occidente per derubare le
sue ricchezze. I greci invadono il mediterraneo per poter controllare
tutti gli attracchi delle loro navi mercantili. I romani conquistano il
loro impero perché la loro economia è basata sul lavoro degli schiavi e
lo sfruttamento intensivo e depauperante delle risorse, sete senza fondo
che caratterizzerà molto più tardi il primo capitalismo.
I padri
della chiesa cristiana capiscono che solo una religione positiva,
fondata su delle chiese di mattone, con delle solide ed inamovibili
istituzioni, delle sacre scritture cui fare riferimento nelle
controversie, un proprio esercito di volontari, ed il monopolio sulla
speranza è in grado di garantire loro sopravvivenza e prosperità,
espansione illimitata senza neanche sporcarsi le mani ma affidando la
spada al re da essi incoronato, di sfruttamento intensivo della
schiavitù morale mediante donazioni e questue varie, compravendita di
indulgenze e reliquie. Ecco che cavalcando la storia del palestinese,
che probabilmente mai parlò né di chiese ma neanche di matrimoni,
fondano l'impero millenario delle chiese cristiane.
Hitler scrive il Mein Kampf
in carcere dopo aver già iniziato la sua personalissima rivolta, e man
mano accede al poter e man mano continua la sua opera di fondazione
ideologica dal nulla, l'architetto che disegna il palazzo mentre lo
costruisce.
Così in Russia, una elite tra le tante altre di
boiardi che per secoli hanno rovesciato e sostituito zar, trova in un
filosofo ebreo tedesco la chiave per accedere al cuore di un esercito di
diseredati. Ma Lenin è un russo come tutti gli altri, un individuo con
una esagerata sete di potere, e Stalin sostituendolo mette da parte ogni
marxismo di facciata e cerca ed ottiene il dominio assoluto ed
incontrastato.
Così infine gli esportatori dell'ideologia
democratica occidentale e quelli della sharia vengono a contendersi il
mondo, apparentemente in nome delle loro profane e sante idee.
La
sete di potere personale muove il mondo, le ideologie servono solo ad
infinocchiare ed usare i poveri sciocchi che ci credono.
Fonte: http://www.polyarchy.org/basta/sussurri/ideologiadominante.html
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