La Cina da tempo sta mettendo in pratica il rimboschimento di una zona della Mongolia interna: si sta realizzando una fascia di vegetazione lunga 200 chilometri.
Il rimboschimento di questa area, una sorta di “muraglia verde” si sta attuando per arginare la desertificazione che sta colpendo la Cina già da tempo e che rischia di arrivare alle porte di Pechino.
Per decenni le autorità non hanno portato avanti delle politiche di salvaguardia del patrimonio forestale con il risultato che il deserto si è spinto troppo in avanti fino a lambire i centri abitati.
Questo piano di rimboschimento avviato nella Mongolia interna non è l’unico: ogni anno Pechino spende 10 miliardi di dollari e più per contrastare la desertificazione. Inoltre sempre più tempeste di sabbia si abbattono sulla capitale perchè il 27% del territorio cinese è invaso da deserti.
La desertificazione e la deforestazione sono problemi che colpiscono varie zone del nostro pianeta: l’incuria umana, il “pensare solo al profitto” tipico delle economie capitalistiche produce danni all’ambiente e agli ecosistemi ingenti e a volte irreversibili.
Il caso suddetto è un ottimo esempio di come arginare un problema come l’eccessiva desertificazione causata dal massiccio sfruttamento a causa dell’agricoltura e dell’allevamento.
Bisognerà per il futuro capire che quando deturpiamo e roviniamo ambiente e territori, quando provochiamo l’estinzione delle specie animali e deterioriamo gli ecosistemi facciamo del male anche a noi stessi: noi facciamo parte di quegli ecosistemi e di quell’ambiente e senza di essi non possiamo sopravvivere.
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