Il governo Monti è sostenuto dal PD, dal PDL e dal Terzo Polo. I partiti che sostengono il governo si definiscono tra tante cose “moderati” e chi sta “all’esterno” di essi è definito “populista”.
Ultimamente questa parola come altre è diventata di uso comune soprattutto se usata per definire Grillo e il suo Movimento a 5 Stelle: populista, demagogo, anti-politico, il comico genovese è stato definito in tanti modi.
La cosa importante è che nella politica odierna c’è la “vera politica” che è quella che sostiene il governo e poi ci sono i partiti populisti, l’anti-politica.
Anti-politico è Grillo con i suoi attacchi alla “casta” politica, antipolitica è quella della lega Nord che attacca il governo Monti, antipolitica è quella di Di Pietro che attacca continuamente Napolitano.
Insomma tutto ciò che non segue “le regole della politica vera” viene etichettato come populismo, demagogia o anti-politica.
Siamo in un epoca di “revival del centrismo”, in un epoca in cui i partiti che sono agli estremi o che “divergono un po dal centro” sono “bollati” come qualcosa di negativo, malvagio, demoniaco…
Se alle prossime elezioni le cose andranno come dicono i sondaggi dei giorni recenti sicuramente non ci sarà nessun vero vincitore e i partiti che ora sostengono il governo continueranno a sostenere anche il governo successivo: ci sarà “un’instabilità politica” che non è altro che la frammentazione dei due poli di centro-destra e centro-sinistra la quale ha portato alla “strana” maggioranza attuale.
Il revival odierno del centrismo mostra chiaramente che la democrazia è costantemente “violentata”
da “un’unica visione politica dominante” all’esterno della quale non può esistere niente…
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