”Le accuse di frode fiscale? Solo un pretesto per colpire le mie idee politiche e fermare la battaglia per l’indipendenza della Sardegna”. La risposta di Salvatore ”Doddore” Meloni all’arresto eseguito stamattina dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Oristano arriva via email nelle redazioni dei giornali quando l’indipendentista di Terralba che quattro anni fa occupo’ l’isola di Mal di Ventre proclamando la nascita della Repubblica indipendente di Maluentu e’ gia’ dietro le sbarre della Casa circondariale di Oristano.
”Sapevo che in concomitanza con la presentazione del nuovo movimento politico si sarebbero mossi con azioni intimidatorie basate su accuse pretestuose”, afferma. ”Ma la mia lotta continua e il percorso di liberazione della Sardegna ripartira’ ancora piu’ forte proprio dal carcere di Oristano che in passato e’ stata la reggia di Eleonora d’Arborea”, annuncia Meloni sottolineando che tutti quelli che sono andati ad arrestarlo, compreso il gip che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, sono ”continentali”.
La Guardia di Finanza si e’ presentata a casa sua alle 7. Il quasi settantenne indipendentista non ha fatto storie. Si e’ limitato ad annunciare l’immediato inizio dello sciopero della fame e della sete e ha rifiutato di firmare la notifica dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere perche’ mancava la traduzione in sardo. I militari gli hanno dato qualche minuto per preparare una borsa con qualche effetto personale e poi non c’e’ stato bisogno ne’ di manette ne’ di lampeggianti e sirene spiegate. Quando lascia la caserma del Comando provinciale delle Fiamme Gialle saluta i giornalisti col segno della vittoria e ripete a voce alta il suo motto: ”Indipendentzia sempri (Indipendenza sempre)”. Nel frattempo il suo avvocato, Cristina Puddu, annuncia ricorso contro l’ordinanza di custodia cautelare contestando la solidita’ delle accuse.
In conferenza stampa, il maggiore delle Fiamme gialle che lo ha arrestato, traccia un quadro della vicenda completamente diverso. ”Noi siamo finanzieri e ci occupiamo solo di evasione fiscale”, spiega entrando nel dettaglio dell’accusa: sei milioni e 250 mila euro di redditi non dichiarati e 850 mila di Iva non versata dal 2007 a oggi grazie a un sistema di fatture false, occultamento e distruzione della documentazione contabile e falsificazione di etichette attestanti la produzione di alimenti costruito attorno a tre societa’ operanti nel settore dei supermercati, del trasporto merci su strada e della lavorazione e conservazione di prodotti ittici. Meloni, hanno spiegato le Fiamme gialle, ha continuato tranquillamente a evadere il fisco anche dopo la prima denuncia e il successivo rinvio a giudizio rendendo indispensabile il provvedimento di arresto. Le nuove indagini hanno permesso inoltre di scoprire due truffe ai danni di un’assicurazione e di una societa’ di leasing e di smascherare una presunta attivita’ di beneficenza (raccolta di vestiti usati da destinare a popolazioni bisognose) i cui proventi sarebbero finiti invece nelle tasche di Meloni.
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