El Pais lo dice con chiarezza: altro che iPad, dispositivi tablet, cloud e social network. Non siamo nemmeno all’inizio dello sviluppo di Internet e delle sue potenzialità: nei laboratori delle aziende viaggiano la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione delle nuove tecnologie. Scrive il media spagnolo che i giganti dell’informatica si stanno concentrando, in particolare, sulle tecnologie dell’automobile, della casa, dell’ambiente lavorativo.
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PLASMARE IL FUTURO - Samsung, Intel, Google, Microsoft e Ibm: i giganti dell’informatica e della cibernetica stanno già progettando il futuro. Tecnologie che neanche ci immaginiamo e che, invece, sono pronte ad arrivare e a cambiarci il mondo: ad Intel è allo studio un sistema che preveda addirittura la caduta delle gocce d’acqua in maniera tale da non illuminarle, con tutto ciò che ne conseguirebbe in termini di riflessi e visibilità.
FRA LAVORO E SHOPPING - Ma l’automobile, si sa, ci serve per andare al lavoro: anche in ufficio la tecnologia è pronta a stupirci. Pensiamo solo a cosa potrebbe accadere se fosse possibile “una videoconferenza con un fornitore cinese, ad esempio”, in cui il sistema traduce il vocale in un testo scritto e lo invia dall’altro lato, in ipotesi, del mondo. Parlare italiano ad un collega cinese, senza il bisogno di un intermediario linguistico o che uno dei due sappia la lingua dell’altro. Ovviamente ci sono ancora degli errori di traduzione, ma non è “nulla che non si possa risolvere con la tecnologia”, dicono quelli di Intel. E che dire di un robot con il cervello di Microsoft Kinect che gira per “gli scaffali di un centro commerciale” e realizza un inventario in tempo reale, a cui le persone si possano connettere grazie al proprio smartphone? “Basta fatica per cercare il pacco del sale: il telefono localizza istantaneamente anche le offerte e gli sconti”.
IL NOSTRO AVATAR - Ancora: sicurezza domestica. Con elaborati sistemi di telecamere, all’ingresso dell’abitazione una telecamera sarà in grado di scansionarci la retina, un sensore di leggerci le impronte digitali, così da chiudere definitivamente il problema delle chiavi di casa. Stessa cosa per l’automobile. E non è finita: passiamo alla comunicazione mobile. La videochiamata è già una realtà, ma è scomoda, e la rete mobile di dati non riesce a renderla veloce e fruibile. Per questo è allo studio un sistema di avatar minimali e personali, in grado di trasmettere “informazioni facciali di base”: se ridiamo, se chiudiamo gli occhi… “Stiamo passando dall’interazione con la tecnologia ad una relazione, ad una connessione, con essa”, dice Genevieve Bell, un’antropologa: le più grandi sorprese arriveranno fra una decina d’anni.
Da Giornalettisimo
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