In Sardegna ci sono più ultracentenari che in altre parti del mondo: a maggio 2010 erano circa 350, in media circa 22 ogni centomila abitanti, contro una media generale tra gli 8 e i 10. Tale caratteristica ha spinto gli scienziati a studiare la popolazione sarda, nel tentativo di svelarne i segreti della longevità.
La posizione geografica della Sardegna e la montuosità del suo territorio hanno fatto sì che, fra la popolazione sarda, per via dell'isolamento, oltre che di fenomeni come la tendenza a sposarsi tra persone dello stesso gruppo sociale, si siano create nel tempo caratteristiche speciali, dal punto di vista genetico ed antropologico.
L'omogeneità della popolazione sarda, in particolare, ne fa un'ottimale oggetto di studio, per capire le cause genetiche di diverse malattie, tra cui le malattie autoimmuni, il diabete e la sclerosi multipla.
I centenari sardi sono oggetto di studio da parte del progetto "AKeA" (acronimo di "A Kent’Annos", tradizionale augurio sardo che significa "a cent'anni"), sin dal 1997. Il progetto è diretto dal Prof. Luca Deiana, dell’Università di Sassari, con la collaborazione del Max-Planck Institute for Demographic Research, di Rostock, in Germania e dalla Duke University, North Carolina, USA.
Lo studio ha consentito di individuare finora oltre 1.800 sardi ultracentenari, tra vivi e morti, e di inserirli in un "Archivio di Longevità della Sardegna", col proposito di comprendere tutte le persone sarde che hanno superato l’età di 100 anni. Chiunque conosca dei sardi ultracentenari – purché certificabili con la produzione degli atti di nascita o di morte purché – è infatti invitato a segnalarli al Prof Luca Deiana.
Grazie ad AKeA, si è scoperto, ad esempio, che ci sono delle zone interne ad alta concentrazione di longevi, e che il rapporto maschi/femmine ultracentenari in Sardegna è molto diverso che altrove. Se nel resto d'Italia ed in occidente tale rapporto è di 1 a 4, se non addirittura di 1 a 7, nell'Isola è generalmente al di sotto di 1 a 2, per diventare paritetico nelle aree interne.
Per spiegare tali particolarità, sono state formulate molte ipotesi, come la qualità della vita o un particolare regime alimentare, anche se gli studiosi sono interessati, più che altro, ad analizzare i fattori genetici, i quali, in concomitanza con i fattori ambientali, potrebbero svelare il segreto di tale longevità. "Sono tanti i fattori che concorrono alla longevità: genetico, sociale e antropologico" – ha spiegato il professor Deiana - "L’ambiente in cui si vive e l’alimentazione sono importanti, determinante è poi l’affetto familiare, che produce grande serenità".
La Sardegna vanta alcuni primati, tra cui:
l'uomo più vecchio del mondo, attestato dal Guinness dei Primati 2001; Antonio Todde (chiamato Tziu Antoni), nato a Tiana (NU) il 22 gennaio 1889, è scomparso nel 2002, poche settimane prima di compiere 113 anni; attribuiva la sua longevità al bicchiere di buon vino rosso che beveva ogni giorno;
l'uomo più vecchio d'Europa, e al terzo posto in tutto il mondo, nel 2003; Giovanni Frau, nato a Orroli (CA) il 29 dicembre 1890, è scomparso il 19 giugno 2003, all'età di 112 anni. ( Fonte: www.intrage.it)
Fonte:http://www.cronachelodigiane.net/article-il-segreto-della-longevita-e-in-sardegna-108263147.html
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