Da Progres
Nelle più importanti città europee
e non solo il servizio di trasporto pubblico è un settore di grande
importanza. Poter lasciare l’automobile parcheggiata o scegliere di non
possederne una dovrebbe essere un diritto in una comunità ben organizzata.
A Cagliari il servizio di trasporto pubblico dovrebbe essere
considerato maggiormente in un’ottica economica, dunque non solo per il
beneficio di chi vive Cagliari come residente, studente o pendolare ma anche per i turisti.
Vivendo in un’isola difficile da raggiungere in macchina (visti i
prezzi delle navi), bisognerebbe cercare di agevolare il soggiorno di
chi vuole spendere qualche giorno nella nostra città e decide di
utilizzare i voli low-cost.
Anche per questi motivi ProgReS Progetu Repùblica – Casteddu aveva lanciato l’iniziativa del “Grande bluff” che grazie all’adesione di oltre 400 cittadini in meno di 24 ore
aveva costretto i vertici del CTM e dell’amministrazione cittadina a
prendere atto della richiesta di istituire un servizio di trasporto
pubblico notturno. Ma da un’intervista rilasciata recentemente dai
rappresentati del CTM pare che il nuovo servizio attivo nelle ore
notturne dei week-end abbia un futuro nero. Dopo meno
di un mese dall’inaugurazione dei primi autobus notturni, pare che il
numero dei passeggeri non giustifichi “economicamente” tale servizio. Il
numero dei biglietti acquistati non coprirebbe nemmeno le spese per
pagare la guardia giurata presente negli autobus notturni.
Ma valutiamo le cause di questo ipotetico insuccesso. In primo luogo ci chiediamo: Quanto costa il servizio di guardie giurate?
Sono cosi indispensabili? Una soluzione adottata nella stragrande
maggioranza delle città europee prevede il collegamento delle telecamere di sicurezza
ai monitor presenti sui bus per fare da deterrente ai malintenzionati.
Inoltre gli autisti potrebbero cooperare con la polizia municipale che
potrebbe intervenire prontamente in caso di segnalazioni di problemi.
Infine la presenza di un controllore interno CTM, sicuramente a costi
inferiori rispetto a una guardia giurata esterna, garantirebbe allo
stesso modo la serenità a bordo e il pagamento del biglietto.
Altro problema che porta ad un non pieno utilizzo del trasporto pubblico notturno è l’estensione del percorso che lascia molto a desiderare
non servendo alcune zone molto popolate e altri comuni dell’area vasta.
Il grosso degli abitanti e dei fruitori della nostra capitale non vive all’interno del comune.
Questo è un dato di fatto e un servizio di trasporto pubblico notturno
non può prescindere da questo. Il resto dell’area metropolitana deve
essere ovviamente incluso nel progetto in quanto parte integrante di
quello che è oggi Cagliari, una città metropolitana europea.
Infine il servizio notturno dovrebbe essere molto puntuale in quanto molto spesso alcuni utenti hanno lamentato il passaggio in anticipo
rispetto agli orari comunicati comportando lunghe attese, anche di 30
minuti, che disincentivano in maniera forte l’uso del servizio
specialmente in categorie di utenza sensibili, quali per esempio le
donne.
Secondo i dati presenti sul
sito web dell’Azienda i soci del CTM sono il comune di Cagliari per il
67,5%, il comune di Quartu Sant’Elena per il 7,5% e la provincia di
Cagliari per il 25%. Dunque la società è gestita da enti pubblici e quindi dai cittadini. Lo scopo della società dovrebbe dunque essere quella di fornire un servizio utile ai cittadini e non il semplice guadagno.
ProgReS Casteddu
ritiene che il servizio di trasporto pubblico notturno sia
importantissimo e non possa mancare sia per chi sta a Cagliari tutto
l’anno sia per lo sviluppo turistico della città. Piuttosto, se si vuole
che il servizio abbia successo, bisognerebbe che il CTM ripensasse il progetto in maniera più adeguata in un’ottica di investimento per tutta la collettività e non lo vedesse come “un contentino” o addirittura come un peso inutile.
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