Qua 1 parte
Di Andrea Salati
Il 4 Giugno 1963
J.F. Kennedy firmò un decreto presidenziale, l’Ordine Esecutivo 11110,
con il quale impediva alla Federal Reserve Bank di prestare soldi con
interessi al Governo Federale statunitense. Ad oggi questo documento risulta non essere stato ne abrogato né tantomeno sostituito da un Ordine successivo. E’ dunque ancora in vigore.
Non appena venne firmato dal Presidente,
il decreto passò in mano al Dipartimento del Tesoro che aveva da quel
momento il diritto e dovere di stampare moneta senza passare per la
Federal Reserve. In tal modo la gigantesca banca privata era destinata
al fallimento. Nel dettaglio, il Tesoro, aveva il potere “di emettere certificati d’argento a fronte di ogni lingotto di argento, dollari d’argento della Tesoreria”. In
poche parole questo significa che il Governo “avrebbe potuto” stampare
moneta per ogni oncia di argento realmente detenuta nella cassaforte
della Tesoreria. Il condizionale è d’obbligo dato che l’ordine esecutivo
restò praticamente disatteso. Furono stampati circa 4 miliardi di
dollari in tagli da 2 e 5 dollari prima che Kennedy passasse a miglior
vita. Le “Banconote degli Stati Uniti” (Bsu) furono emesse come valuta
senza interessi e senza debiti grazie al corrispettivo argenteo detenuto
dalla Tesoreria.
.
A questo punto dovrebbe sembrare chiaro che le Bsu avrebbero lentamente scacciato dal mercato la moneta della Fed.
Perche? Le prime erano emesse sulla base del valore delle riserve
d’argento, mentre le seconde non avevano alcun corrispettivo, nascevano
dal nulla. Grazie a questa illuminante intuizione del Presidente gli
Stati Uniti, l’America avrebbe potuto crescere senza creare nuovo debito
a causa dell’aggravio degli interessi imposti dalla Fed.
Eppure, solo pochi mesi dopo l’Ordine 11110, il 22 Novembre 1963, John Fitzgerald Kennedy fu assassinato a Dallas
in diretta televisiva e le banconote da lui desiderate in breve tempo
uscirono dalla circolazione. Gli sforzi del Presidente sono stati
riportati nel libro di Jim Marrs, Crossfire: “Il
controllore della valuta ai tempi di Kennedy, James J. Saxon, è stato in
conflitto con il potente Federal Reserve Board per qualche tempo,
incoraggiando maggiori investimenti e conferendo poteri per le banche
che non facevano parte del Federal Reserve System. Saxon decise anche
che le banche che non facevano parte del sistema potevano sottoscrivere
obbligazioni statali e locali, anche se indebolivano le Federal Reserve
Banks“.
.
Fare congetture sarebbe sbagliato ma
l’idea che l’omicidio di Kennedy possa essere collegato a questa sua
forte presa di posizione nei confronti della Fed ha dato vita ad un
ampia letteratura. I suoi sforzi sono stati vanificati
in breve tempo e ad oggi la situazione non è cambiata. L’emissione di
moneta come avviene? Chi garantisce la sua convertibilità? La moneta di cui stiamo parlando esiste davvero?
Dalla nascita della Fed abbiamo assistito a numerosi cicli economici, più o meno anomali. Ricordate la canzone Se potessi avere 1000 lire al mese di Gilberto Mazzi?
Si calcola che oggi a malapena bastino 1800 Euro, pari a tre milioni e
mezzo di lire. Per quale ragione nel corso del secolo la moneta ha perso
cosi tanto valore? Dovremmo chiederlo a chi la moneta la crea. Ma tale
aspetto, il più sostanziale per il problema che stiamo analizzando, lo
vedremo nella parte III di questa rassegna. Data l’importanza dell’Ordine 11110 per comprendere, appunto, la portata della truffa operata dalla Fed, riportiamo il documento integrale in versione originale con testo a fronte. Ci servirà come assist per passare, nella prossima puntata, alle criticità della creazione di moneta.
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John F. Kennedy
The White House,
June 4, 1963
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