Fonte:System Failure
Il tasso di crescita dell’economia cinese e’ stato del 7,6% nel secondo trimestre del 2012.
Per la Cina è il tasso di crescita più basso degli ultimi tre anni. Il dato sul rallentamento della crescita dell’economia cinese conferma le previsioni degli economisti, basate sul decremento delle esportazioni cinesi dovuto in parte alla crisi dell’Eurozona, uno dei principali mercati per le esportazioni cinesi.
Già a marzo si prevedeva che la Cina non avrebbe raggiunto l’8% di crescita del PIL annuale. Ora a preoccupare di più sono la crisi del mercato europeo e la fiacca ripresa americana, le quali si ripercuotono insieme sulla crescita dei paesi emergenti, oltre alla Cina, anche Russia, India e Brasile.
Per la Cina è il tasso di crescita più basso degli ultimi tre anni. Il dato sul rallentamento della crescita dell’economia cinese conferma le previsioni degli economisti, basate sul decremento delle esportazioni cinesi dovuto in parte alla crisi dell’Eurozona, uno dei principali mercati per le esportazioni cinesi.
Già a marzo si prevedeva che la Cina non avrebbe raggiunto l’8% di crescita del PIL annuale. Ora a preoccupare di più sono la crisi del mercato europeo e la fiacca ripresa americana, le quali si ripercuotono insieme sulla crescita dei paesi emergenti, oltre alla Cina, anche Russia, India e Brasile.
Inoltre la banca centrale cinese a fine maggio ha tagliato i tassi di interesse nella speranza di rimettere in moto la macchina produttiva. Ma le cose non devono essere andate nel modo sperato se, nei primi di luglio è stato annunciato un secondo taglio.
Quindi la crisi economica è una “questione mondiale” difficile da risolversi: la globalizzazione dei mercati certo non aiuta, anzi è il fattore che scatena l’effetto “domino” per cui il contagio si espande a “macchia d’olio”.
Se la Cina insieme ad altri non avranno la forza di sostituire la superpotenza americana ormai in decadenza saranno guai seri per il futuro ordine economico mondiale…
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