Di Paolo Flores d'Arcais, da il Fatto quotidiano, 1 luglio 2012
Tempi bui, quando i proverbi sono all’ordine del giorno. Quello di oggi suona: al peggio non c’è mai fine.
Il
triumvirato della partitocrazia sta infatti approntando nelle basse
cucine della riforma elettorale una sbobba peggiore dell’attuale
“Porcata”. I delegati di Alfano, Bersani e Casini nella preparazione
dell’immondo intruglio si chiamano Quagliariello, Violante e
Adornato/Cesa (per l’Udc un’intelligenza sola non bastava,
evidentemente). L’osceno della “Porcata”, come è noto anche ai sassi,
consiste nel fatto che la libertà dei cittadini si riduce a un altro
proverbio: o mangi questa minestra o salti dalla finestra. I
parlamentari sono “bloccati”, nominati dalle nomenklature
partitocratiche, se non ti vanno bene non ti resta che non votare.
Una
riforma elettorale degna del nome, perciò, dovrebbe togliere il
maltolto ai capibastone dei partiti e restituirlo ai cittadini elettori,
rendendoli di nuovo sovrani almeno in quantità omeopatiche (con la
“Porcata” contano zero). Ma la sbobba della quadriglia Q-V-A-C non ci
pensa affatto. Anzi, hanno in mente di blindare come “cosa loro”
l’attuale monopolio elettorale: metà dei seggi con la “Porcata” e
l’altra metà con l’uninominale a turno unico (una “Porcata” al
quadrato), il tutto condito da sbarramenti e altri marchingegni che
impediscano il nascere di liste della società civile.
Contano
sulla disattenzione che accompagna anche presso l’opinione pubblica
democratica la discussione sui sistemi elettorali, in apparenza così
astratta e “tecnica”. E sull’afa estiva, quando la sbobba arriverà nelle
aule parlamentari. Non bisogna cadere nella trappola. Bisogna
costringere Bersani a finirla con lo slalom sulle primarie (di
coalizione e “aperte”, ma solo per chi sottoscrive un programma giÃ
confezionato dai partiti, come dire: un ottimo Barolo, ma analcolico). E
pretendere da Vendola e Di Pietro l’evangelico “sì sì, no no” anziché
l’ennesimo ultimatum non-ultimatum.
Non si illudano Bersani
& C. Gli elettori democratici sono ormai una massa incontenibile di
“dissidenti” e “disobbedienti”. Le pastette di vertice sono puerili,
scambiano la realtà col gioco di Monopoli. I cittadini che hanno a cuore
“giustizia e libertà ” vogliono liste civiche e primarie vere, nelle
quali decidere sia il programma che il candidato (altrimenti è solo
l’elezione del “più bello del reame”, un concorso tra “velini”
partitocratici).
Deluderli porterà solo a clamorose riedizioni
della fallimentare “gioiosa macchina da guerra”. L’establishment, che si
presenterà con abiti politici nuovi di zecca, già brinda.
Fonte:Micromega
Related Posts
{{posts[0].title}}
{{posts[0].date}} {{posts[0].commentsNum}} {{messages_comments}}
{{posts[1].title}}
{{posts[1].date}} {{posts[1].commentsNum}} {{messages_comments}}
{{posts[2].title}}
{{posts[2].date}} {{posts[2].commentsNum}} {{messages_comments}}
{{posts[3].title}}
{{posts[3].date}} {{posts[3].commentsNum}} {{messages_comments}}
Commenti
Posta un commento
Partecipa alla discussione