Di Dario Ferri
Il Vaticano è l’ultima monarchia assoluta della Terra, e con il papato
di Benedetto XVI è stata introdotta una svolta ancora più conservatrice.
Da quando l’ex teologo di Giovanni Paolo II è asceso al soglio della
Santa Sede, le riforme sono state messe in un cassetto, per rafforzare
il clero e la gerarchia vaticana. Un progetto ora messo in dubbio dallo
scandalo Vatileaks.
ULTIMA DITTATURA – Il Papa è il capo di Stato della chiesa cattolica.
Questa frase, apparentemente contraddittoria, pronunciata da un politico
tedesco , Alois Glück,
che voleva difendere la visita di Benedetto XVI al Bundestag, spiega
bene per Die Zeit l’essenza del Vaticano. La Santa Sede è l’unico
soggetto di diritto internazionale personificato da una singola persona.
Quando un presidente o un primo ministro parla a nome di uno Stato, in
quel momento è solo un rappresentante dell’autorità riconosciuta dalla
comunità internazionale. Il Papa è invece, egli medesimo,
quell’autorità. Il Vaticano infatti vuole essere di più di una semplice
chiesa, più di una singola confessione, e anche qualcosa di oltre
rispetto ad uno Stato. La Santa Sede è il luogo, che porta nel tempo
l’idea dell’occidente cristiano. Probabilmente è per questo, che è
spesso così conservatore, intimorito e negazionista. In questo senso la
Santa Sede rimane l’ultima monarchia assoluta del mondo, unica Nazione
dove nessuno può mettere in discussione la parola del Capo di Stato. Il
papato di Ratzinger ha inoltre dato una sterzata ancora più netta
all’impostazione assolutista della Chiesa cattolica, ribadendo come
propri principi l’assolutismo conservatore e la gerarchia ecclesiale
come ultima corazza per la difesa della fede. La chiesa però appare in
questi giorni in pericolo, non solo per colpa delle rivelazioni di
Vatileaks o per il caso Gotti Tedeschi, la sorprendente ed inusuale
cacciata del banchiere che guidava lo Ior, tradizionale alleato di
Joseph Ratzinger. Il pericolo avvertito è forse ancora più minaccioso di
quanto stia realmente accadendo, perché li due scandali evidenziano la
porosità della gerarchia e la scarsa solidità della Santa Sede, una
contraddizione evidente della missione di Benedetto XVI.
IL MONDO BENEDETTO – L’idea stessa del Vaticano come roccaforte del
cattolicesimo nasce nel XVI secolo, quando la riforma protestante mise
in discussione le fondamenta della Chiesa cattolica. Ecco perché
all’interno della Santa Sede si trova il più antico servizio diplomatico
del mondo, che nel 2004 è riuscito perfino ad ottenere il diritto di
partecipazione per il proprio Stato all’Assemblea generale delle Nazioni
Unite. In quel consesso il Papa può parlare non solo come
l’anacronistico reggente di una Nazione grossa mezzo chilometro
quadrato, ma come la guida di un miliardo di cattolici, la più grande
comunità della terra. Il potere vaticano è visualizzabile dai suoi
fedeli e anche da tutti gli altri cittadini, visto che ancora oggi ha
propri palazzi, proprie banche e monete, e perfino prigioni distinte da
quello dello Stato italiano. La Chiesa ha dunque creato il suo mondo, e
lo difende con i denti stretti da oltre cinque secoli. L’evoluzione
della democrazia ha imposto numerosi cambiamenti, in primis il
riconoscimento della molteplicità delle convinzioni religiose e della
libertà di pensiero, svolta avvenuta con il Concilio Vaticano II. Allora
fu messa in discussione il dogma di San Tommaso d’Aquino, che recita
come “accettare la fede è un atto di libertà; mantenerla un atto di
necessità”. Solo i lefreviani ora mantengono questa impostazione, ed
anche per questo godono di molte simpatie nel Vaticano di Ratzinger.
Fonte:http://www.giornalettismo.com/archives/381604/vaticano-lultima-monarchia-assoluta/
Da Apocalisse Laica
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