Da Marsiglia,
Bruno Giorgini
Guardare
la partita Italia Germania a Marsiglia è più o meno come a Napoli.
Tutti tifano Italia, compreso il mio amico Jim di Los Angeles, nonchè
genio mondiale delle nanotecnologie e uno dei rari americani esperti di
calcio. Però è di origine polacca.
Ballotteli
che infila due goal uno più bello dell’altro, i tedeschi annichiliti,
Pirlo che sembra Didì per i più vecchi, Platinì per i maturi, Iniesta
per i più giovani, l’Italia che palleggia quasi fosse il Barcellona, una
splendida partita di calcio. C’è persino il lusso di goal già fatti e
sbagliati con incredibile leggerezza e il rigore quasi parato da Buffon,
il miglior portiere del mondo insieme a Casillas. Gioanbrerafucarlo
avrebbe scritto le lodi di eupalla da par suo, io tifoso di base e
casualmente cronista sono stato appiccicato al televisore, bevendo vino
bianco della Camarga nel primo tempo e rosato nel secondo. Con
incredibile soddisfazione per i tronfi teutonici battuti sul campo.
Chissà che non porti bene anche più in grande. Se il football, il
calcio, è anche una filosofia, il risultato è chiaro. Abbiamo messo
fuori l’Inghilterra di Cameron e della City che specula sui debiti
altrui e arricchisce i finanzieri in modo indegno al modo delle
sanguisughe, e oggi sconfiggiamo la Toteschia. E’ venuto il momento di
battere la signora Merkel, e magari già che siamo in palla, anche il
signor Monti. Parola di tifoso e alla finale, chiunque vinca, sarà
comunque un paese del Sud, dell’Europa del Mediterraneo, del sole e del
mare, del vento e del maquis. Già il maquis, la macchia, darsi alla
macchia, così si chiamavano i resistenti francesi durante la seconda
guerra mondiale contro le armate della Wermacht e contro i fascisti.
Niente a che vedere con oggi. La Germania è un paese democratico,
puranche governato da una pessima destra e da una nefasta cancelliera.
Seppure, come hanno scritto recentemente su Le Monde Ferguson e Roubini,
due economisti di parte liberale: In ogni modo, che la politica di
bilancio di un paese diventi l’oggetto di una sottomissione neocoloniale
alla Germania, non è accettabile.
Da E-il mensile
Related Posts
{{posts[0].title}}
{{posts[0].date}} {{posts[0].commentsNum}} {{messages_comments}}
{{posts[1].title}}
{{posts[1].date}} {{posts[1].commentsNum}} {{messages_comments}}
{{posts[2].title}}
{{posts[2].date}} {{posts[2].commentsNum}} {{messages_comments}}
{{posts[3].title}}
{{posts[3].date}} {{posts[3].commentsNum}} {{messages_comments}}
Commenti
Posta un commento
Partecipa alla discussione