Un piccolo insetto o una zanzara sopra il vostro orecchio potrebbero essere ora molto più che semplicemente fastidiosi. Potrebbero facilmente essere dei micro-droni
che ora vi raggiungono in uno sciame di spie volanti piccole come
insetti. In un tentativo di creare un drone di sorveglianza difficile
da individuare - che opererà con quasi nessun diretto controllo umano in
luoghi fuori controllo e in ambienti ostili - i ricercatori stanno
imitando la natura. I laboratori GRASP della University of Pennsylvania
hanno sfoggiato una rete di 20 nano- rotori quadrati in grado di fare un
volo agile, che potrebbero sciamare e navigare perfino in un ambiente
con presenza di ostacoli. Questo è un altro passo che si allontana dal
tipico schema di ingombranti veicoli aerei pesantemente armati o di
robot umanoidi, per avvicinarsi invece a un livello molto più piccolo di
minuscoli dispositivi telecomandati.
Mentre
i droni attuali sono carenti dal punto di vista della manovrabilità,
tanto che non possono librarsi né muoversi abbastanza in fretta, questi
nuovi dispositivi saranno in grado di atterrare con precisione e
riprendere il volo a tutta velocità.
I
militari sperano che un giorno questi possano dimostrarsi come un
vantaggio tattico cruciale nelle guerre, e in grado anche di salvare
vite umane in caso di catastrofi. Possono inoltre essere utili
all'interno di grotte e di stanze barricate per raccogliere e riportare
dati di intelligence in tempo reale sulle persone e le armi che si
trovino lì dentro.
Un servizio apparso fra le notizie on line di «NetworkWorld» suggerisce che la ricerca sia basata sulla meccanica degli insetti, che potenzialmente possono essere soggetti a reingegnerizzazione
per progettare macchine tascabili capaci di esplorare i campi di
battaglia come di cercare le vittime intrappolate nelle macerie.
In
un tentativo di creare un tale dispositivo, gli scienziati hanno
osservato le creature volanti già da molto tempo, esaminando le
condizioni perfette per il volo, evolutesi nel corso di milioni di anni.
Lo
zoologo Richard Bomphrey ha dichiarato al quotidiano britannico «Daily
Mail» di aver condotto una ricerca volta a generare nuove scoperte sul
modo in cui le ali degli insetti si sono evolute nel corso degli ultimi
350 milioni di anni.
«Imparando
queste lezioni, i nostri risultati permetteranno di progettare
aerodinamicamente una nuova generazione di veicoli di sorveglianza che,
poiché sono piccoli come insetti e volano come loro, si inseriscono
completamente nell’ambiente che li circonda», dichiara al quotidiano.
Il Dipartimento della Difesa statunitense ha rivolto da molto tempo la sua attenzione ai droni in miniatura, o micro-velivoli,.
Immagine dal video di uno sciame di Nano Qardrotors, pubblicato sul sito dei laboratori GRASP
Già
nel 2007 il governo degli Stati Uniti è stato accusato di sviluppare
segretamente insetti spia robotici, quando i manifestanti contro la
guerra negli Stati Uniti videro alcuni oggetti volanti simili a
libellule o piccoli elicotteri in volo stazionario sopra di loro.
Nessuna agenzia del governo ha ammesso di avere in corso lo sviluppo di
droni spia piccoli come insetti, sebbene alcune organizzazioni ufficiali
e private abbiano ammesso che ci provavano.
Nel
2008, la US Air Force ha mostrato spie "piccole come calabroni", che
non sarebbero state rilevate mentre volavano dentro edifici per
«fotografare, registrare, o perfino attaccare ribelli e terroristi».
Nello
stesso anno l’Agenzia di ricerca militare, del governo USA (DARPA) ha
tenuto un simposio per dibattere in tema di “insetti, robot borgs e
bio-armamenti”.
All’incirca
nello stesso periodo la cosiddetta macchina volante Ornitottero basata
sui disegni di Leonardo Da Vinci è stata presentata sostenendo che
sarebbe stata pronta per il collaudo entro il 2015
I
“Laboratori di robotica intelligente” della Lockheed Martin hanno
presentato dei droni simili a “semi d’acero” chiamati Samarai, che
imitano anch’essi la natura. Le truppe statunitensi potrebbero
scagliarli come un boomerang per vedere immagini in tempo reale di ciò
che è dietro l'angolo.
Gli
Stati Uniti non sono gli unici a miniaturizzare droni che imitano la
natura: anche Francia, Paesi Bassi e Israele stanno sviluppando
dispositivi simili.
Le immagini provengono da NetworkWorld.com.
Traduzione per Megachip a cura di Ariel Pisanu.
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