Martellante e suggestiva è la pubblicità con con cui la Chiesa Cattolica chiede quest’anno il contributo dei cittadini italiani attraverso l’Otto per Mille da trattenere sull’Irpef che emerge dalla dichiarazione dei Redditi. “Chiedilo a loro”, recita lo slogan, più volte ripetuto, a cui seguono alcuni brevi ritratti, in voce e in video, dei destinatari dei tanti progetti sociali cui il contributo è stato devoluto. Sono tutte persone per bene e ci ricordano che scegliendo la Chiesa di Roma “continui a fare tanto, per molti”. Peccato però che non sia vero, come dimostra, dati alla mano, un articolo di Luca Kocci su Il Manifesto di oggi, che provo a sintetizzare perchè non è al momento disponibile in Rete.
Non sapevo, ad esempio, che solo il 44% degli italiani sceglie la destinazione dell’Otto per mille. Il restante 56% lascia invece la casella in bianco; ma il contributo gli viene trattenuto comunque e redistribuito dallo Stato in proporzione alle scelte fatte da chi la casella l’ha barrata. Non è quindi vero che nove contribuenti su dieci scelgano la Chiesa Cattolica – come dice la pubblicità. La percentuale reale è di 4 su dieci, che è tutta una’ltra cosa, direi, no?
A scorrere poi gli ultimi dati disponibili, relativi al 2011, si scopre che la Chiesa Cattolica destina il 42% dei fondi raccolti attraverso l’Otto per Mille “ad esigenze di culto e pastorale”, il 32% ”al sostentamento del Clero” e solo il 21% a quegli “interventi di assistenza e solidarietà sociale” di cui si fa vanto la pubblicità della CEI. Diverse sono le scelte fatte dalle Chiese Metodiste e Valdesi, che non destinano un euro per le esigenze di pastorale e culto, spendono un’inezia per gli stipendi e la gestione – poco più dell’1% – e impiegano invece oltre il 90% del contributo per programmi sociali, sanitari e culturali, in Italia e all’estero. C’è una bella differenza, no? Fanno meglio della Chiesa cattolica anche le Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno – che destinano il 90% del contributo al loro accordato in “progetti sociali, formativi,e ducativi e culturali” -mentre la Chiesa Luterana destina meno del 20% ad opere sociali e cultura, spendendo il grosso del contributo in opere di evangelizzazione. Poco si sa invece dell’utilizzo dell”Otto per Mille da parte sia delle Assemblee di Dio che dall’Unione delle Comunità Ebraiche:le rendicontazioni sembrano infatti piuttosto generiche e per nulla illuminanti.
Io non sono credente ma siccome l’Otto per Mille mi viene comunque sottratto dallo Stato lo destino da sempre alla Chiesa Valdese, di cui rispetto l’impegno e l’integrità. Questi dati mi confortano nella mia scelta. Non mi conforta per niente, invece, il silenzio con cui i media mainstream trattano questi dati, che pure mi paiono di una certa rilevanza giornalistica. Non è forse così? E non sarebbe il caso che i cittadini italiani ne venissero informati?
Fonte: http://www.amedeoricucci.it/otto-per-mille-verita-e-bugie/
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