Carlo Ruta (nella foto) è stato assolto con
formula piena, perché il fatto non sussiste. L’informazione sul web è
salva. La sentenza di Cassazione del 10 maggio 2012 da questo momento
istituisce l’alveo in cui dovranno muoversi i legislatori della
Repubblica. Il Parlamento, se non vuole cadere anche in questa materia
nel discredito generale, non potrà più sottrarsi all’onere di garantire, con una legge chiara, la libertà d’informazione e di espressione in rete.
Oggi è un giorno importante per il web italiano. La sentenza di assoluzione con formula piena allo storico e saggista Carlo Ruta, emanata dalla III Corte di Cassazione, presieduta dal giudice Saverio Felice Mannino,
sancisce in modo chiaro e inequivocabile che l’informazione in rete non
può essere considerata “clandestina” né un reato (per il solo fatto di
esserci, a prescindere da qualsiasi contenuto). Il testo di questa
sentenza, che nasce da un procedimento penale unico nel suo genere in
tutto l’Occidente, è un patrimonio prezioso per il Paese, ed è
importante che ispiri una legge in grado di tutelare con pienezza la
libertà di informazione e di ricerca attraverso lo strumento del web.
Il
Parlamento, in tutte le sue aree, sa a questo punto qual è il suo
compito e in quale alveo dovrebbe scorrere la normativa che sarà emanata
sulla comunicazione in rete. La massima corte di giustizia con il suo
pronunciamento ha chiuso di fatto un’epoca di equivoci e ha posto fine
alle mezze misure. L’informazione sul web da oggi è più libera. È quindi
una vittoria di tutti, del Paese, della democrazia.
La dichiarazione di Carlo Ruta: « Questa sentenza di Cassazione è
degna della tradizione del nostro Paese, che ha dietro di sé una cultura
giuridica di prim’ordine. Mi preme di ringraziare per prima cosa tutti
coloro che hanno sostenuto fino all’esito conclusivo questa campagna di
libertà. A loro il web deve davvero tanto. Sono passati oltre sette
anni, e questa sentenza, determinante per il destino della comunicazione
in rete, ripaga i sacrifici fatti e l’impegno di tutti. D’ora in poi
possiamo dirci davvero più liberi».
Dopo la lettura della sentenza, avvenuta in tarda serata, l’avvocato Giuseppe Arnone,
che ha difeso Carlo Ruta e i diritti dell’informazione sul web con
un’arringa complessa e argomentata, ha rilasciato la seguente
dichiarazione: «Oggi la Corte di Cassazione, accogliendo le mie
argomentazioni, ha scritto una pagina storica in ordine ai valori della
libertà di pensiero e d’informazione, anche in relazione ai nuovi
strumenti di trasmissione del pensiero. Ancora una volta la massima
Corte si è dimostrata ben più avanzata e liberale dei giudici di merito.
Giustizia quindi è stata fatta nel modo più alto».
Da Eliotropo
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