Fonte: http://cavallette.noblogs.org/2012/04/7704
Attacco all’anonimato
Lo scorso mercoledì, 18 aprile, alle 16:00 ora di New York City (le
22:00 ora italiana), le autorità Federali statunitensi hanno rimosso un
server dalla colocation condivisa da Riseup Networks e May First/People
Link a New York City. Il server sequestrato era gestito dall’italiana
ECN.org il più vecchio fornitore di servizi internet indipendente
d’Europa che, tra le altre cose, fornisce il servizio di anonymous
remailer Mixmaster, obiettivo di un’indagine dell’FBI in merito alle
minacce di attentati all’Università di Pittsburgh.
“L’azienda che gestisce la struttura ha confermato che il server è
stato rimosso in concomitanza con la presentazione di un mandato di
perquisizione presentato dall’FBI – ha dichiarato il direttore di May
First/People Link, Jamie McClelland -. Il sequestro del server non
rappresenta solo un attacco contro di noi, ma contro tutti gli utenti di
Internet che dipendono dalle comunicazioni anonime”.
Hanno subito interruzioni da questo sequestro accademici, artisti,
storici, gruppi di femministe, gruppi che si occupano dei diritti dei
gay, archivi di documentazioni e gruppi che si occupano della libertà di
parola. Il server includeva la mailing list Cyber-Rights, la più
vecchia mailing list italiana di discussione sui diritti digitali, un
gruppo di solidarietà ai migranti messicani e altre mailing list che si
occupano di attività di supporto a popoli che lottano per la loro
autodeterminazione e ai lavoratori in America Latina, Africa e nei paesi
caraibici. In totale oltre 300 caselle di posta elettronica, tra le 50 e
le 80 mailing list e molti siti web sono stati tolti da Internet con
quest’azione. Nessuno di questi è coinvolto nelle minacce di attentati.
“L’FBI sta usando un approccio molto pesante, spegnendo i servizi per
centinaia di utenti per via delle azioni di un anonimo – ha dichiarato
Devin Theriot-Orr, portavoce di Riseup -. Questo risulta particolarmente
maldestro se si considera che è improbabile che sul server vengano
trovate tracce delle email incriminate”.
“Siamo solidali con l’Università di Pittsburgh che ha dovuto far
fronte a queste spaventose minacce per settimane. Siamo contrari a
questo genere di azioni. Tuttavia, prendere il server non fermerà le
minacce. L’unico efetto è quello di interrompere l’uso di email e siti
web per migliaia di persone che non hanno niente a che fare con questo –
ha continuato Theriot-Orr -. In più, il network di anonymous remailer
che esiste non viene intaccato dall’eliminazione di questa macchina.
Quindi non possiamo che chiederci perché sia stata intrapresa un’azione
così drastica quando le autorità sono venute a sapere che nessuna
informazione utile alle loro indagini avrebbe potuto essere trovata sul
server”.
Presumibilmente, l’FBI ha sequestrato il server perché ospita un
anonymous remailer chiamato Mixmaster. Gli anonymous remailer vengono
utilizzati per inviare email in maniera anonima o con pseudonimi. Come
altri servizi di anonimizzazione, tra cui per esempio la rete Tor,
questi remailer sono largamente usati per proteggere l’identità di
attivisti dei diritti umani che mettono se stessi e i loro familairi in
grave pericolo riportando informazioni che riguardano violazioni e
abusi. I remailer sono importanti anche per attivisti per la democrazia
che lavorano sotto regimi repressivi e chiunque voglia diffondere
informazioni vitali e importanti che altrimenti non potrebbero essere
diffuse.
Il software Mixmaster, nello specifico, è progettato per rendere
impossibile per chiunque il tracciamento delle email. Il sistema non
registra log delle connessioni, dettagli su chi ha mandato i messaggi o
su come questi sono stati spediti. Questo perché la rete Mixmaster è
pensata per resistere alla censura e proteggere la privacy e
l’anonimato. Sfortunatamente, alcune persone usano la rete in maniera
sbagliata. Tuttavia, paragonati agli usi leggittimi, gli abusi sono
molto rari. Non c’è, in ogni caso, una motivazione leggittima per cui
l’FBI debba sequestrare il server dato che non potranno comunque
ottenere alcuna informazione utile sul mittente. Si tratta di una
punizione che va oltre la competenza delle autorità e un attacco alla
libertà di parola e all’anonimato su internet e serve a intimorire gli
altri fornitori di servizi di anonymous remailer.
In assenza di ogni altro progresso, l’FBI deve dimostrare di fare dei
passi avanti nel caso e questo ha significato dover sequestrare un
server in modo da poter dire che stanno facendo qualcosa. Ma quello che
quest’azione dimostra è che brancolano nel buio e sono disposti a
colpire persone innocenti pur di proteggere le loro carriere.
Qualche informazione sulle organizzazioni coinvolte
MyFirs/People Link (mayfirst.org) è un’organizzazione politica
progressista che ridefinisce il concetto di “Internet Service Provider”
in maniera collettiva e collaborativa. I membri di May First/People Link
sono attivisti che eleggono un Leadership Committee per dirigere
l’organizzazione. Come una cooperavita, i membri pagano un contributo,
comprano attrezzature e poi le condividono per la gestione di siti web,
email, mailing list e per altri scopi legati a Internet.
Riseup Networks (riseup.net) fornisce strumenti di comunicazione
online per persone e gruppi che lavorano per il cambiamento sociale.
Riseup crea alternative democratiche e pratiche di autodeterminazione
controllando i propri mezzi di comunicazione.
ECN (European Counter Network – ecn.org) è il più antico fornitore di
servizi internet indipendenti in Europa che fornisce email gratuite,
mailing list e siti ad organizzazioni, attivisti e movimenti che si
occupano di diritti umani, libertà di parola e di informazione in Italia
e in Europa. L’antifascismo è uno dei principi fondanti di ECN che
lavora per una società più equa e giusta. Anni fa, molto prima della
nascita di piattaforme come YouTube o Vimeo, ECN a lanciato NGVision, la
prima piattaforma per la diffusione e la condvisione di video
realizzati durante manidestazioni o a testimonianza di violazioni di
diritti. Oggi ECN lavora principalmente con gruppi e movimenti
antifascisti e antinazisti in tutta Europa, fornendo spazio e risorse a
collettivi politici e centri sociali.
Due domande e qualche altra spiegazione
D: Mixmaster permette ai criminali di compiere crimini?
R: I criminali possono già commettere crimini. Dal momento in cui
decidono di infrangere la legge, hanno già molte opzioni a disposizione
che garantiscono loro più privacy di quanto non possa fare Mixmaster.
Possono rubare cellulari, usarli e poi buttarli via. Possono
intrufolarsi in computer in Korea o Brasile e usarli per lanciare azioni
abusive. Possono usare spyware, virus e altre tecniche per prendere il
controllo letteralmete di milioni di macchine Windows in tutto il mondo.
Mixmaster punta a fornire protezione alle persone comuni che vogliono
seguire la legge. Solo i criminali godono di privacy in questo momento e
noi vogliamo porre rimedio a questo.
Alcuni promotori dell’anonimato spiegano che accettare gli usi cattivi
insieme a quelli buoni è un compromesso, ma c’è di più. I criminali e
altri malintenzionati hanno le motivazioni per imparare come arrivare
all’anonimato buono e molti sono disposti anche a pagare bene pur di
arrivarci. Essere in grado di rubare e riutilizzare identità di vittime
innocenti, rende tutto ancora più facile. Le persone normali, d’altro
canto, non hanno il tempo o i soldi da spendere per scoprire come
arrivare alla vera privacy online. Questo è il peggiore dei mondi
possibili.
Quindi, sì, i criminali in teoria possono usare mixmaster, ma hanno
già opizioni migliori e sembra improbabile che eliminare mixmaster dal
mondo possa impedire ai criminali i commettere reati. Allo stesso tempo,
Mixmaster e altre misure mirate alla privacy possono combattere i ladri
di identità, crimini fisici come lo stalking etc etc.
D: Come funzionano Mixmaster e gli Anonymous Remailer?
R: Gli Anonymous Remailer funzionano connettendosi ad altri anonymous
remailer a catena e ognuno nella catena rimuove gli header delle email
rendendo impossibile risalire al mittente originario. Il sito del
Progetto Tor riporta una lista di utenti tipici di questo e altri
sistemi di anonimato e qui trovate la home page di Mixmaster.
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