La ingloriosa fine di Bossi ci dice chiaro a quale livello di quadratura del cerchio siano arrivati i poteri golpisti che sostengono il governo Monti; non parliamo del cerchio magico; dei pidocchi rifatti che mentre inveivano contro Roma ladrona e gli immigrati (per mantenerli ricattabili) si trattenevano i soldi dei gonzi padani per i loro trastulli, nella miglior tradizione della prima repubblica alla quale, in tempi andati, mostravano i cappi. Ci riferiamo al patto stretto tra centro-destra e centro-sinistra, a quel partito unico della Bce e dei poteri forti, Pd, Pdl, 3° Polo, tutti insieme appassionatamente che, di concerto con banche e poteri finanziari, non hanno gradito sicuramente la scelta leghista di stare all’opposizione e, soprattutto, la inaspettata alzati di scudi sull’art.18, uscita che ha costretto il partito di Bersani e D’Alema ad uno stucchevole gioco delle parti per far finta di voler salvare lo “scalpo dei lavoratori”. Certamente non è dal partito che vorrebbe spaccare il paese in un’Italia di serie A, da agganciare alla locomotiva tedesca ed una di serie B con le gabbie salariali e pensionistiche che i lavoratori potevano aspettarsi protezione(ed infatti trarrà profitto il più “forneriano” Maroni da questa tempesta); possono aspettarsela solo da loro stessi e da quelle forze che oggi non sono rappresentate in parlamento. Tuttavia non possiamo credere che questa operazione si sottragga ad un concerto di intenti volti a screditare coloro che stavano aumentando consensi tra un elettorato, non solo del nord, stanco della unanime sudditanza del ceto politico.
La Lega si stava
enormemente, quanto illusoriamente, avvantaggiando dalla sua scelta di
opposizione ed occorreva dargli una bella ridimensionata. Alcuni dei fatti
emersi dalle inchieste sono risibili quanto enfatizzati ad arte, molti sono
ascrivibili all’intero arco di questa seconda repubblica del partito unico dei
magnaccioni; certamente non è stato casuale che riprese effettuate da guardie
del corpo, fotocopie di solerti segretarie, operatori finanziari (non tanto
diversi da quelli che hanno inguaiato la Santa Casa per i conti alle Cayman),
siano saltati fuori contemporaneamente a ridosso delle elezioni amministrative,
nelle quali la Lega si apprestava a passare all’incasso per la sua opposizione
alle scelte del governo e per la conseguente impopolarità di quanti lo
sostengono. Non sarebbe la prima volta che coincidenze e tempismi sospetti vanno
ad indicare l’azione organizzata e coordinata di diversi corpi, ad esempio da
parte di certi magistrati, certi apparati mediatici e soprattutto dei
servizi segreti, corpi che forse
è oramai persino improprio definire di stato, dal
momento che si trovano sempre più spesso al servizio di poteri forti quanto
particolari e sovra-statali. Ed anche se oggi possiamo essere gratificati per le
legnate che stanno subendo gli impostori padani ed i tanti pecoroni che li hanno
seguiti, dobbiamo maggiormente vigilare ed aspettarci analoghe attenzioni da
parte dei servi di Monti e dei poteri che rappresenta, quando a
guidare
l’opposizione saranno i lavoratori e le forze autenticamente popolari.
* Lotta di Unita Proletaria di Osimo (An)
Da Sollevazione
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