Di Luca Galassi
Se si postula un
arbitrario paragone tra la fame di notizie e l’appetito per il sesso
degli internauti, si scopre che il sito porno più cliccato, Xvideos,
sbaraglia le versioni on-line di colossi dell’informazione come Cnn e il
canale sportivo Espn, sviluppando un traffico tre volte superiore ai
due siti citati, due volte a quello del sito di social news Reddit e
oltre trenta volte a quello del New York Times, per non parlare dei siti
di news nostrani (oltre 50 volte il sito di Repubblica). Gli unici che
reggono il paragone con il numero di accessi sono il motore di ricerca
Google e il social network Facebook.
BusinessWeek utilizza una
parola inglese per rendere il confronto tra porno e informazione: ‘to
dwarf’, la cui traduzione italiana, se esistesse, potrebbe essere
‘nanificare’, rendere minuscolo. Una parola appropriata se utilizzata a
confronto di siti di informazione globale come Yahoo News, Cnn, Msnbc,
Google News e New York Times, i cui accessi unici mensili, misurati
dai motori di Alexa, Compete e Quantcast, sono: 110 milioni (Yahoo), 74
milioni (Cnn), 73 milioni (Msnbc), 65 milioni (Google) e 59 milioni e
mezzo (NY Times). Nulla, rispetto ai 2,2 miliardi di utenti mensili di
YouPorn.
Ogni secondo, nel mondo, 38.258 persone stanno guardando
contenuti pornografici. Ogni secondo il circuito del porno incassa
tremila dollari. Ogni giorno, appaiono in internet 266 nuovi siti porno.
Che il porno on-line fosse frequentato era cosa nota. Che Xvideos
avesse 4,4 miliardi di pagine viste al mese, meno.
I
dati, che lasciano esterrefatti per le dimensioni del business a luci
rosse, sono stati resi noti dal canale economico di Bloomberg,
BusinessWeek. La testata ha analizzato le statistiche del servizio Ad
Planner di Double Click, strumento che consente di accedere – grazie a
un cookie presente nei banner – a un enorme database di siti web con
informazioni circa il loro traffico e la loro disponibilità ad ospitare
annunci pubblicitari. E’ risultato che un terzo del traffico internet è
su siti porno, che tra i primi 500 indirizzi tali siti sono decine, e
che i tempi di permanenza arrivano addirittura a sfiorare i 15 minuti,
un’eternità , se si pensa che il tempo di permanenza sul motore di
ricerca più cliccato al mondo, Google, è cinque volte inferiore (esclusi
i dispositivi mobili).
Un altro aspetto rilevante della
pornografia on-line è la potenza dei portali: YouPorn ospita 100
terabytes (un terabyte uguale mille gigabytes) di contenuti per 100
milioni di accessi al giorno. Nei momenti di picco, grazie ai suoi
server, il sito riesce a fornire 4mila pagine al secondo, per 100 giga,
una mole di dati equivalente a dieci dvd dual layer al secondo. Altro
dato: il 70 percento del traffico verso siti porno è generato in orario
lavorativo (dalle 9 alle 17).
Per comprendere il volume d’affari
del porno, basta paragonarlo a quello di categorie come la pubblicità :
il fatturato globale dei ricavi pubblicitari nell’industria della
comunicazione è di 74 miliardi di euro, secondo una ricerca di Fortune.
Quello dei videogiochi tra i 57 e 65 miliardi di euro. Quello
dell’apprendimento a distanza tra i 50 e i 52. Se nel 2006 il fatturato
complessivo dell’industria pornografica era di circa 97 miliardi di
dollari, ovvero più del doppio del fatturato di Goldman Sachs, nel 2010 i
valori sono schizzati a quota 145 miliardi di dollari.
Segnatamente
al nostro Paese, i confronti sono più contenuti: il fatturato dei
viaggi è di 15 miliardi; dei giochi on-line 12,5 miliardi; dei servizi
finanziari 10 miliardi; dell’e-commerce a 8,7 miliardi. del sesso
on-line 3,7 milardi di euro. La domanda di pornografia mondiale vale
quanto il 7,5 percento del Pil italiano.
Ancor più minuscole – a
confronto dei dati sul porno – appaiono le realtà editoriali telematiche
italiane. Anche se improponibile come paragone, per dare un’idea
forniamo la classifica dei primi cinque siti di informazione italiana,
con la media dei visitatori unici mensili, tratta da ‘L’Espresso’ di
questa settimana: Repubblica.it (8 milioni 607mila), Corriere.it (7
milioni 895mila); Tgcom (6 milioni 29mila) Libero News (5 milioni
22mila); La Stampa.it (4 milioni 10mila). I dati sono tratti da
L’Espresso di questa settimana. Secondo un indagine Audipress-Nielsen,
in Italia gli utenti del porno equivalgono a quelli di Repubblica: circa
8 milioni. Ottocentomila minorenni.
Da E-il Mensile
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