Di Andrea Leoni
“Invece di spendere miliardi di
sterline per migliorare le condizioni di vita degli inglesi, spendiamo
miliardi per la rimozione dei loro diritti civili e su armi per
reprimere. Grandi idee. I cannoni d’acqua verranno lanciati presto”.
Questo uno dei seicentoventiquattro (in aumento) commenti apparsi nel sito internet del giornale britannico Guardian.
Un numero considerevole sicuramente, ma il dato che stupisce di più è
l’interesse che suscita quest’argomento. Si parla ancora dei riots dello
scorso agosto. Stavolta però la nuova invenzione che arriva dai
funzionari del ministero degli interni è questa: gli scontri futuri
potrebbero essere “soffocati” da proiettili contenenti sostanze
chimiche. Il proiettile irritante (Dips) è stato sviluppato da una
ricerca del Center for applied science and technology (Cast) come
probabile sostituto dei mortali proiettili di plastica.
L’argomento
suscita sempre molto clamore ed è già da più di una settimana che i
media britannici spendono parole sul “possibile riproporsi delle
violenze” per la prossima estate a Londra quando la città ospiterà anche
le Olimpiadi. Il dato rilevante però, rimane anche il forte distacco
tra autorità e società civile e lo si legge dagli stessi interventi:
“Ministero della Difesa? Difendere il Paese puntando le armi contro il
proprio popolo?”, “Bello il modo in cui questo ‘governo’ sta trattando i
suoi cittadini, si deve accettare che costoro stanno cercando di
reprimere le persone che credevano di vivere in una democrazia. Quanto
prima questo gruppo feroce e delirante di persone è fuori uso, meglio
è”.
I documenti che comunque avrebbe ottenuto il Guardian rivelerebbero
che i tumulti della scorsa estate in Inghilterra avrebbero fornito
grande impulso alla ricerca da parte del Cast rispetto allo studio di un
nuovo tipo di tecnologia da utilizzare in situazioni analoghe. Il
briefing preparato dal Cast per la Pnsi (Police service of Northern
Ireland) ha riportato come i disordini dello scorso anno “abbiano
portato ad un’ondata di idee”. Al fine di capitalizzare l’interesse
comune il Cast avrebbe convocato un evento di “brainstorming” nel mese
di ottobre. Tra i partecipanti la polizia di Londra e dell’Irlanda del
Nord, la Federazione di Polizia, il Serious Organised Crime Agency
(Soca) e il Defence Science and Technology Laboratory del Ministero
della Difesa.
Il briefing propone lo sviluppo di nuove tecnologie e
suggerisce i Dips, i proiettili urticanti, che sarebbero inseriti nelle
pistole utilizzate oggi per sparare i proiettili di plastica
perfezionandone anche la precisione. Il proiettile irritante, che
originariamente doveva essere stato introdotto nel 2010, verrebbe
caricato con gas CS, spray al pepe o altro irritante. Nelle altre parti
del briefing ci si riferisce alla necessità di prendere in
considerazione a breve termine lo sviluppo tecnologico al fine di
proteggere gli ufficiali abbagliati da parte di persone che utilizzano i
laser come quelle visti nei recenti disordini in Grecia o in Nord
Irlanda.
Come afferma un lettore in un commento: “Guerra chimica:
beh, meglio che affrontare i problemi reali! CS gas e spray al pepe sono
fottutamente atroci, e si può uccidere se vi si rimane esposti troppo a
lungo. Stesso discorso vale per proiettili di plastica e cannoni ad
acqua. Prossimamente, proiettili invalidanti a base di piombo! Ho
sentito dire che affronterebbero i manifestanti in pochissimo tempo.
Forse il Bahrain potrà restituire il favore al nostro governo!”.
Da E-il Mensile
Related Posts
{{posts[0].title}}
{{posts[0].date}} {{posts[0].commentsNum}} {{messages_comments}}
{{posts[1].title}}
{{posts[1].date}} {{posts[1].commentsNum}} {{messages_comments}}
{{posts[2].title}}
{{posts[2].date}} {{posts[2].commentsNum}} {{messages_comments}}
{{posts[3].title}}
{{posts[3].date}} {{posts[3].commentsNum}} {{messages_comments}}
Commenti
Posta un commento
Partecipa alla discussione