Di Andrea Perrone
Quattro Stati membri dell’Unione europea – Francia, Gran Bretagna,
Polonia e Repubblica ceca – chiedono che l’Ue sovvenzioni l’energia
nucleare come fa per l’eolico e il solare. A tale scopo i quattro Stati
Ue hanno inviato un documento riservato alle autorità europee in
preparazione di un incontro informale tra i ministri dell’Energia
dell’Ue previsto in Danimarca dal 18 al 20 aprile.
Francia, Gran Bretagna, Polonia e Repubblica ceca chiedono
sostanzialmente che quella atomica venga considerata dall’Ue come
un’energia pulita che non emette gas serra. Questo avrebbe come
conseguenza l’erogazione di sovvenzioni per il nucleare, in netto
contrasto con le scelte antinucleariste prese dalla Germania. Londra,
Parigi, Varsavia e Praga hanno dunque deciso di ignorare del tutto la
svolta tedesca, cioè l’addio accelerato all’atomo e la chiusura a tappe
forzate dei reattori ancora in funzione in Germania. La decisione
tedesco fu presa dal governo del cancelliere Angela Merkel, in base a
considerazioni di natura elettorale prese dopo la catastrofe atomica di
Fukushima, in Giappone. I quattro Stati Ue hanno scelto di usare come e
più di prima l’energia nucleare per i propri bisogni energetici, e per
questo si sono rivolti all’esecutivo comunitario e ai commissari Ue per
l’Economia e l’Energia per rendere possibili sovvenzioni pubbliche
europee all’atomo civile, così come alle energie pulite rinnovabili.
Sostanzialmente britannici, francesi, polacchi e cechi chiedono
all’Unione europea di favorire l’uso a fini civili dell’energia atomica
mettendolo sullo stesso piano degli impianti fotovoltaici od eolici,
cioè come produzione d’energia a bassa emissione di CO2. pozione questa
espressa dalle quattro nazioni europee in base alla decisione già presa
dall’Ue di convertire entro il 2050 la produzione energetica in tutti i
27 Stati membri dell’Ue con priorità assoluta a una produzione di
energia a basse emissioni. L’obiettivo deve e può essere conseguito
soltanto con una strategia neutrale di fronte alle diverse tecnologie
che rendono possibile la riduzione di emissioni.
Dal canto suo il commissario Ue all’Energia, Günther Oettinger ha
annunciato in un'intervista al quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung
di essere “pronto a discutere le varie opzioni”. Il titolare
dell’Energia dovrebbe perciò ascoltare le posiziono di tutti i singoli
Stati membri e del Consiglio europeo, nonché degli eventuali altri
suggerimenti, tra cui lo sviluppo delle energie rinnovabili, da qui al
mese di giugno. Alla fine di giugno infatti i capi di Stato e di governo
Ue dovranno decidere al vertice di Bruxelles l’avvio di nuove misure
riguardanti le fonti energetiche. Da Berlino intanto il governo federale
afferma di non aver ancora deciso se votare a favore o contro la paritÃ
di trattamento tra le energie rinnovabili e il nucleare. Dal canto suo
il ministro dell’Economia tedesca Philipp Rösler (FDP) e il suo collega
all’Ambiente Norbert Röttgen (CDU) non hanno voluto commentare la
notizia. Dai quattro Paesi europei promotori dell’iniziativa a favore
del nucleare però proseguono le manovre per implementare l’energia
atomica. Il Regno Unito è sempre più intenzionato costruire 4 nuove
centrali atomiche, ma aspetta investitori privati, dopo che i colossi
tedeschi Eon e Rwe si sono detti contrari. Mentre la Francia porta
avanti la modernizzazione del suo arsenale di reattori civili e punta
anche a esportarne in tutto il mondo, cominciando da Cina e India. E
allo stesso tempo la Polonia ha predisposto la costruzione della sua
prima centrale atomica sul Baltico, non lontano dal confine tedesco, per
ridurre la sua dipendenza dal carbone, da gas e petrolio di produzione
russa.
Da Rinascita
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inaccettabile!!
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