Il capitale o la terra

mar 31, 2012 0 comments
Da Fear To Sleep
Dal 2004 nelle montagne di Famatina, a nord de La Rioja, la Barrick Gold Corporation è alla ricerca di vari minerali, soprattutto oro. La risposta della gente del luogo, sono accuse contro l'azienda che rilascia, a causa delle esplosioni minerarie, metalli pesanti come l'arsenico e il piombo, che sono tra gli altri lesive per l'ecosistema, dal momento che questi metalli pesanti saranno depositate negli argini, contaminando l'acqua anche dopo che la miniera chiude.

A metà del 2011, la società Osisko ha acquisito lo sviluppo del Progetto Famatina.
Questo progetto si estende per 40 chilometri quadrati di un'area ricca di oro, con una riserva, probabile, di 8.97 milioni di once di oro. Non importa se queste società sono del Canada, dell'Argentina o di un altro paese, la natura non ha confini così come la classe dirigente che sta distruggendo il pianeta. Se il denaro rimane nel Paese o viene "preso", poco cambia le nostre vite come lavoratori o disoccupati. Noi siamo anche senza patria; gli sfruttati, gli oppressi e i diseredati del mondo sono i nostri fratelli e i responsabili di questo sistema globale, da qualunque posto essi vengono, sono un ostacolo per una vita che può essere migliore, anche se noi diciamo che tutti i siamo "cittadini" o "argentini". Al grido "Non toccare Famatina" e "Acqua sì, l'oro no", un sacco di gente, composta da assemblee, ha realizzato un'assemblea permanente nel vialetto della miniera "La Mejicana" nel cordone montanaro di Famatina, che blocca l'ingresso della società di Osisko, impedendo così l'inizio delle operazioni di esplorazione.

"Nella figura conosciuta come ossimoro, si applica una parola, un epiteto che sembra contraddirsi; così gli gnostici parlavano di una luce scura; gli alchimisti di un sole nero", ha dichiarato Jorge Luis Borges in "Lo Zahir". Per gli "ossimori", presentati da Borges, si potrebbe aggiungere il "capitalismo sostenibile" o l' "intelligence militare". Rimaniamo con il primo.

La produzione capitalista è intrinsecamente predatrice con l'ambiente in cui opera. Dalla genesi di questo sistema perverso, lo sfruttamento degli elementi naturali, presi in considerazione come semplici "risorse" (carbone, gomma, olio tra i primi) è una costante che travolge la biodiversità in tutto il mondo.

Da circa 30 anni nacquero le prime voci che hanno messo in guardia come questo sistema potesse andare al collasso; nacquero così movimenti pacifisti, movimenti per la liberazione animale, movimento anti-nucleare, movimenti ambientalisti in generale, e che hanno dovuto integrare le varie problematiche sotto un'ottica rivoluzionaria. Se 30 anni fa si diceva che il mondo avesse preso la stradar della perdizione, oggi possiamo dire che la stiamo vivendo.

Nella regione Argentina, come paese esclusivamente agro-esportatore, la modifica del territorio è stata costante dalla fine del XIX secolo. La regione Pampas è stato modificata più del 90%, a causa dello sfruttamento agricolo. Dopo l'introduzione dei cosidetti baroni, che amministravano il monopolio sulla terra, vi fu l'entrata anche di gruppi economici o multinazionali come la Monsanto o la Dreyfuss, che hanno imposto la coltivazione di soia geneticamente modificata; queste società usano anche vari pesticidi contro le piante infestanti. Tali pesticidi provocano la morte, per cancro, di milioni di esseri umani in questa regione dell'Argentina. Per circa 10 anni, oltre la regione Pampas, vi era compresa la zona del Monte santiagueño e la giungla delle Yungas nel Chaco di Salteno nel processo di "soiaficazione": questa pratica aveva devastayo milioni di ettari di foresta in una delle regioni più ricche, come biodiversità, del Sud America. Non solo: avevano anche espulso i contadini e gli indigeni che erano residenti in quelle terre. Ogni anno, vengono gettati in tutta la regione 200 milioni di litri di glifosato (pesticida), per mantenere intatta le piante di soia.

Le montagne e le foreste della costa non sono state salvate da questo scempio. La provincia di Santa Fe ha perso oltre 100.000 ettari di foreste nel corso degli ultimi 15 anni, aumentando il numero dei casi di cancro nei residenti. Livelli allarmanti. La provincia di Misiones per colpa del cosiddetto traffico di legname, ha perso quasi il 50% delle sue foreste tropicali. Questo, a sua volta, porta ad un aumento delle fasce di povertà nell'area metropolitana, in cui queste persone vivono ai margini della città.

Nella regione del Perù dal 2009, centinaia di migliaia di persone (indigeni) hanno subito lo sfruttamento dell'Amazzonia; e sono stati trattati dal presidente come "oziosi che sono completamente irrazionali e rimasti ai tempi degli uomini primitivi."
Sono le stesse parole che dicono i borghesi di tutto il mondo quando si tratta di denigrare il proletariato che difende la vita contro l'avanzata del capitalismo. Sembra che bisogna progredire a tutti i costi, anche a costo della nostra vita. Ma ora tutta la catena montuosa che va da Neuquén a Jujuy, ha fatto crescere la protesta di migliaia di persone contro la megaminiera. Raramente è così evidente questo antagonismo estremo tra il capitale o la Vita. Immaginate se non permetterebbero l'installazione di queste macchine di morte ovunque, anche di una presunta "megaminiera sana". Non vogliamo morire di cancro o trovare l'acqua potabile contaminata da piombo e cianuro o terreni divenire sterili e disabitati.

Il servilismo del governo che ha permesso l'installazione delle cartiere a Gualeguaychú: ed è stato un chiaro segno del genocidio in atto, tramite l'avvelenamento. L'opposizione, che chiude un occhio a situazioni simili, prende la bandiera della Famatina. La miseria del progresso e la sinistra che propone la nazionalizzazione delle miniere -tramite il migliore dei suoi slogan: "gestione operaia."-, non sembra capire che l'avvelenamento e la distruzione ambientale causata dal capitalismo continuerà anche se verrà issato il panno bianco e blu tutti i giorni o le montagne saranno "sotto il controllo operaio".

Ogni fazione della borghesia tenta di competere in base al proprio interesse, ma per noi conta la qualità della vita su questo pianeta. La lotta contro la miniera è una lotta legittima contro il capitale, sempre se non si viene sedotti dal "non voler cambiare nulla", che rischia di affossare questa lotta. La cosiddetta "megaminiera" o altre calamità naturali motivate ​​dall'avidità e dal progresso capitalistico, non sono anomalie o incidenti isolati, ma stanno prendendo la strada del guadagno al posto della vita.

No è no. Lottiamo per la vita.
(tradotto da NexusCo)


Da NexusCo

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