Aumentano gli studenti ammessi al programma del sostegno alimentare scolastico: un altro indice della gravità della crisi
Di Luca Galassi
Crolla la classe media e la soglia della povertà scivola sempre più
in basso negli Stati Uniti. La perdita del lavoro o della casa durante la crisi ha
portato le famiglie del ceto di mezzo a ricorrere per la prima volta
alla rete di sicurezza sociale. L'ultimo indicatore della situazione è
relativo all'infanzia. Negli ultimi anni è cresciuto il numero degli
studenti che ha avuto accesso ai sussidi per i pasti scolastici: i
ragazzi che hanno beneficiato di queste agevolazioni sono passati da 18 milioni del 2006-2007 a 21 milioni dell'ultimo anno scolastico, con un incremento medio nazionale del 13 percento. Undici Stati, incluso Florida, Nevada, New Jersey e Tennessee hanno avuto un incremento del 25 percento
in quattro anni. I dati provengono dal ministero dell'Agricoltura,
l'ente preposto alla distribuzione dei pasti a basso costo o addirittura
gratuiti. Nella città di Sylva, nel North Carolina, i licenziamenti nel
settore del legname e della carta hanno condotto centinaia di studenti
ad accedere al programma dei pasti scolastici. A Las Vegas, dove a
collassare è stata l'industria edile, ad autunno sono entrati nel
programma 15mila studenti. A Rochester, gli impiegati della Kodak e di
altre aziende del terziario, sono stati obbligati a iscrivere i propri
figli al programma alimentare agevolato a causa della perdita del
lavoro.
La misura funziona in base al reddito: gli studenti con redditi fino al 130 percento del livello di povertà (29mila dollari per una famiglia di quattro persone) sono ammessi al programma del pasto gratuito. I bambini all'ultimo anno di elementari facenti parte di una famiglia di quattro persone con un reddito fino a 41mila dollari hanno diritto a uno sconto del 40 percento sulla
mensa. Il New York Times riporta il caso di Sheila Dawson, commessa di
Wal-Mart, il cui marito ha perso il lavoro come manager della catena
Waffle House. Il reddito della famiglia è sceso a 45mila euro. "Facciamo
di tutto per risparmiare - racconta la donna, che ha una figlia di 15
anni -. Compriamo vestiti di seconda mano, andiamo meno al cinema, e da
quest'anno siamo nel programma della mensa scontata. Abbiamo pagato le
tasse tutti questi anni. Ora mi accorgo a cosa servivano".
Il programma risale al National School Lunch Act del 1946,
una legge approvata dal Congresso nel dopoguerra che riduceva il
surplus dell'agricoltura e distribuiva cibo agli studenti. Nel 1970 il
programma forniva una media giornaliera di 22 milioni di pasti, un
quinto dei quali scontati. Da allora, la fetta dei pasti scontati è
diminuita notevolmente, ma era dal '72 che non si verificava un accesso
così numeroso al programma: nel 2010 sono stati 32 milioni i pasti, 21
dei quali gratis o a prezzi ridotti.
Secondo i dati del Dipartimento
dell'Agricoltura, nel distretto scolastico Hickman Mills C-1, a Kansas
City, nel Missouri, dove un centro commerciale, una catena di alimentari
e un grande negozio all'ingrosso hanno chiuso, dieci anni fa il 48
percento degli studenti aveva accesso alla mensa scontata. Nel 2007 la
proporzione è aumentata al 73 percento. Lo scorso anno è salita all'80
percento. Fino ad arrivare a quest'anno, con il distretto che ha
cominciato a pagare a 700 studenti anche il pasto serale, ogni
pomeriggio alla fine delle lezioni.
Da Peace Reporter
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