Le
Forze di Occupazione israeliane (Foi) continuano gli attacchi
sistematici contro civili e proprietà palestinesi nei Territori
Palestinesi occupati (oPt)
Le Foi hanno continuato ad usare la forza contro le proteste pacifiche in Cisgiordania.
3 civili palestinesi e un attivista israeliano per i diritti umani sono stati feriti.
Le Foi hanno arrestato 6 civili, inclusi due giornalisti e 3 attivisti internazionali per i diritti umani.
La marina israeliana ha continuato ad attaccare i pescatori palestinesi nella Striscia di Gaza.
Le Foi hanno condotto 61 incursioni in comunità palestinesi della Cisgiordania, e una limitata nella Striscia di Gaza.
Le Foi hanno arrestato 43 palestinesi, di cui 3 bambini.
Le Foi hanno avviato una campagna di arresti contro membri del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (Fplp) e di Hamas, e hanno fatto irruzione nell’ufficio dei Membri del Consiglio Legislativo Palestinese (Clp) a Tulkarem.
Israele ha continuato ad imporre un assedio totale sugli oPt ed ha isolato la Striscia di Gaza dal mondo esterno.
I soldati israeliani hanno arrestato 9 civili palestinesi, inclusi 5 bambini, a diversi checkpoint in Cisgiordania.
Israele ha proseguito gli sforzi per creare una maggioranza ebraica a Gerusalemme Est.
Le Foi hanno deportato il membro del Clp Ahmed Attoun da Gerusalemme a Ramallah.
Le Foi hanno demolito 3 case e costretto due civili palestinesi a demolire essi stessi le loro case.
Le Foi hanno continuato le attività di colonizzazione in Cisgiordania e i coloni israeliani hanno continuato ad attaccare civili e proprietà palestinesi.
Le Foi hanno demolito 2 case e una fabbrica a Qalqilya.
Coloni israeliani hanno attaccato un anziano palestinese e hanno sparato ad un pastore ad est di Nablus.
Coloni israeliani hanno dato fuoco all’entrata di una moschea nel villaggio di Brouqin, vicino a Salfit.
Sommario
Le violazioni israeliane del diritto internazionale e del diritto umanitario negli oPt sono continuate nel periodo di riferimento (01 - 07 dicembre 2011):
Scontri:
Durante il periodo di riferimento le Foi hanno ucciso un membro della resistenza palestinese e ferito gravemente altri 3 nella Striscia di Gaza. Hanno anche ferito 3 civili palestinesi ed un attivista israeliano per i diritti umani durante una manifestazione pacifica in Cisgiordania.
Nella Striscia di Gaza, il 7 dicembre 2011, un aereo da guerra israeliano ha lanciato un missile su alcuni attivisti delle Brigade al-Quds (l’ala armata della Jihad Islamica) nell’est di Gaza City. Di conseguenza, un attivista è stato ucciso e altri due sono stati gravemente feriti. Nello stesso giorno, un aereo da guerra israeliano ha lanciato un missile ad un quarto attivista nel sud-est di Gaza City. È rimasto seriamente ferito.
Durante il periodo di riferimento, le Foi posizionate al confine tra la Striscia di Gaza ed Israele hanno sparato a lavoratori palestinesi che stavano raccogliendo frammenti di materiali da costruzione, a contadini che stavano lavorando le loro terre e a pastori nel nord e nel sud della Striscia di Gaza. Non sono state riportate vittime. Cannoniere israeliane hanno anche sparato ad un peschereccio palestinese, ma non sono state riportate vittime.
In Cisgiordania, durante il periodo di riferimento, le Foi hanno fatto uso eccessivo della forza per disperdere le manifestazioni pacifiche organizzate in protesta contro le attività di colonizzazione israeliane e la costruzione del muro di annessione in Cisgiordania. Come conseguenza, 3 civili palestinesi e un attivista israeliano per i diritti umani sono stati feriti e decine di civili palestinesi e di attivisti internazionali per i diritti umani hanno sofferto per aver inalato gas lacrimogeno. Le Foi hanno anche arrestato 6 civili, tra cui due giornalisti e 3 attivisti internazionali per i diritti umani.
Incursioni:
Durante il periodo di riferimento, le Foi hanno condotto almeno 61 incursioni militari in comunità palestinesi della Cisgiordania, durante le quali hanno arrestato 43 civili palestinesi, inclusi 3 bambini.
Durante il periodo di riferimento, le Foi hanno intrapreso una campagna di arresti che aveva come obiettivo leader, attivisti e sostenitori del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, alla vigilia del 44esimo anniversario della sua creazione.
Le Foi hanno anche preso d’assalto gli uffici dei membri del Clp del Blocco per il Cambiamento e le Riforme affiliato a Hamas a Tulkarem, e confiscato parte del loro contenuto.
Restrizioni di movimento:
Israele ha continuato a imporre un assedio serrato sugli oPt e ha imposto severe restrizioni al movimento dei civili palestinesi nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est occupata.
Striscia di Gaza
Israele ha chiuso costantemente tutti i valichi di confine per la Striscia di Gaza per più di tre anni. La chiusura illegale della Striscia di Gaza imposta da Israele, che si è progressivamente inasprita da giugno 2007, ha avuto un impatto disastroso sulla situazione umanitaria ed economica nella Striscia di Gaza.
Le Foi hanno rafforzato la chiusura della Striscia di Gaza e hanno praticamente reso il valico di Karm Abu Salem l’unico passaggio commerciale della Striscia di Gaza, pur non essendo adatto a scopi commerciali in termini di distanza e di capacità operativa.
Le Foi hanno continuato ad applicare una politica tesa allo strangolamento dei movimenti commerciali nella Striscia di Gaza, che include l’imposizione di un controllo totale sul flusso di importazioni e esportazioni.
La chiusura totale del valico di al-Mintar “Karni” il 2 marzo 2011 ha creato una difficile situazione che sta avendo serie conseguenze sulla Striscia di Gaza. In seguito alla chiusura, tutte le istituzioni economiche e commerciali nella zona commerciale di Gaza sono state chiuse. Va ricordato che il valico di al-Mintar è il più grande passaggio nella Striscia di Gaza in termini di capacità operativa di assorbire il flusso di importazioni e esportazioni. La decisione riguardante il valico di al-Mintar è stata il culmine di una serie di decisioni che hanno chiuso completamente il valico di Sufa, nell’est della Striscia, all’inizio del 2009, e il valico di Nahal Oz, ad est di Gaza City, dedicato alla consegna di carburante e gas per cucinare alla Striscia di Gaza, all’inizio del 2010.
Le statistiche che sono state rese disponibili per il PCHR dal Dipartimento dei Confini e dei Valichi indicano una continua flessione nel numero di autocarri per l’import e l’export di Gaza.
Le Foi hanno continuato a imporre un divieto totale sulla consegna di materie prime alla Striscia di Gaza, ad eccezione di oggetti e quantità limitate. Le quantità limitate di materie prime concesse a Gaza non soddisfano i bisogni minimi della popolazione civile nella Striscia.
La crisi del gas per cucinare scoppiata lo scorso novembre ha continuato a colpire la Striscia di Gaza. Questa crisi nacque quando le autorità di occupazione israeliane chiusero completamente, il 4 gennaio 2010, il valico di Nahal Oz, precedentemente dedicato alla consegna di scorte di combustibile e di gas per cucinare a Gaza, spostando il traffico di queste risorse sul valico di Karm Abu Salem, che non è tecnicamente equipaggiato per riceverle. Il valico di Karm Abu Saleh, al massimo della sua capacità di assorbimento, può ricevere solo 200 tonnellate di gas per cucinare al giorno.
Circa l’80% della popolazione civile di Gaza ha continuato a dipendere dall’aiuto alimentare fornito dall’UNRWA e da altre agenzie di aiuti, le percentuali di famiglie che vivono sotto la linea di povertà hanno continuato a salire e circa il 40% della manodopera di Gaza ha continuato a soffrire di disoccupazione permanente come risultato della chiusura della maggior parte delle istituzioni economiche di Gaza.
Le Foi hanno continuato a imporre un divieto totale sulle esportazioni dei prodotti di Gaza, specialmente i prodotti industriali, il che ha portato a minare qualsiasi opportunità reale di riaprire le istituzioni economiche. La situazione è stata aggravata specialmente dopo aver reso Karm Abu Saleh l’unico valico commerciale di Gaza, e le ripetute chiusure del valico hanno influenzato negativamente la quantità di prodotti gazawi che era permesso esportare durante lo scorso aprile.
Le Foi hanno continuato a protrarre l’implementazione della loro decisione di permettere l’ingresso a Gaza a 60 automobili alla settimana, nonostante siano passati più di 11 mesi dall’annuncio di questa decisione dopo 3 anni di divieto di consegnare automobili a Gaza. Di conseguenza, i prezzi delle automobili a Gaza sono aumentati e i mercati locali sperimentano una grave carenza di pezzi di ricambio.
Per circa quattro anni consecutivi, le Foi hanno continuato a vietare la consegna di materiali da costruzione a Gaza. Durante il periodo di riferimento, le Foi hanno approvato la consegna di quantità limitate di materiali da costruzione per un certo numero di organizzazioni internazionali.
Israele ha continuato a chiudere il valico di Beit Hanoun (Erez) per i civili palestinesi della Striscia di Gaza. Le Foi permettono solo il movimento di gruppi limitati con forti restrizioni, incluse lunghe ore di attesa nella maggioranza dei casi. Le Foi hanno anche continuato ad adottare una politica tesa a ridurre il numero dei pazienti palestinesi a cui è permesso di muoversi attraverso il valico di Beit Hanoun per ricevere trattamenti medici in ospedali israeliani o in Cisgiordania e Gerusalemme; le Foi hanno negato a nuove categorie di pazienti gazawi il permesso per accedere agli ospedali attraverso il valico.
Israele ha imposto ulteriori restrizioni all’accesso per i diplomatici internazionali, i giornalisti e i lavoratori in ambito umanitario che vogliano entrare nella Striscia di Gaza.
Per circa 53 mesi, le Foi hanno continuato a negare a circa 700 prigionieri palestinesi di Gaza detenuti nelle prigioni israeliane i permessi di visita senza fornire alcuna giustificazione per questa misura, che viola le disposizioni del diritto internazionale umanitario.
Cisgiordania
Le Foi hanno continuato a imporre gravi restrizioni al movimento dei civili palestinesi in tutta la Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est. Centinaia di civili palestinesi della Cisgiordania e della Striscia di Gaza continuano a non avere accesso a Gerusalemme.
Le Foi hanno istituito checkpoint all’interno e intorno a Gerusalemme, limitando enormemente l’accesso alla città . Ai civili viene spesso impedito di pregare alla moschea di al-Aqsa a Gerusalemme.
Ci sono circa 585 blocchi stradali permanenti, e checkpoint con o senza uomini in tutta la Cisgiordania.
Quando sarà completato, il muro illegale di annessione si estenderà per 724 km intorno alla Cisgiordania, isolando ancora di più l’intera popolazione. 350 km del muro sono già stati costruiti. Circa il 99% del muro è stato costruito all’interno della Cisgiordania, confiscando altra terra palestinese.
Almeno il 65% delle strade principali che portano alle 18 comunità palestinesi in Cisgiordania è chiuso o completamente controllato dalle Foi.
Ci sono circa 500 km di strade riservate ai coloni in Cisgiordania. Oltre a ciò, circa un terzo della Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est, è inaccessibile ai palestinesi senza i permessi emessi dalle Foi. Questi permessi sono estremamente difficili da ottenere.
Le Foi continuano a molestare ed attaccare i dimostranti che tengono manifestazioni pacifiche contro la costruzione del muro di annessione.
I civili palestinesi continuano ad essere molestati dalle Foi a Gerusalemme, e in tutta a Cisgiordania, ciò include il venire regolarmente fermati e perquisiti nelle strade dalle Foi.
Tentativi di creare una maggioranza ebraica a Gerusalemme Est
Durante il periodo di riferimento, le Foi hanno demolito 3 case palestinesi a Gerusalemme Est, sostenendo che erano state costruite senza licenza. Hanno anche costretto due palestinesi a demolire essi stessi le loro case.
Il 6 dicembre 2011, le Foi hanno deportato il membro del Clp Ahmed Mohammed Attoun, 43 anni, da Gerusalemme a Ramallah. Il PCHR considera che la decisione delle Foi di deportare Attoun costituisce un trasferimento forzato. La deportazione di persone protette è proibita dall’articolo 49 della Quarta Convenzione di Ginevra relativa alla Protezione dei Civili in Tempo di Guerra, del 1949. Il PCHR nota che questa misura è parte della continua deportazione di membri del Clp che sono stati eletti dal popolo palestinese durante le elezioni del 2006.
Attività di colonizzazione:
Israele ha continuato le sue attività di colonizzazione negli oPt in violazione del diritto internazionale umanitario, e i coloni israeliani hanno continuato ad attaccare civili e proprietà palestinesi.
Il 3 dicembre 2011, coloni israeliani hanno picchiato violentemente un anziano palestinese vicino a Nablus. Quest’ultimo ha riportato dei lividi. Hanno anche sparato a un pastore palestinese, ma senza ferirlo.
Il 5 dicembre 2011, le Foi hanno demolito due case nel villaggio di al-Ramadin, a sud di Qalqilya, ed una fabbrica nel villaggio di ‘Azzoun, ad est della città .
Il 7 dicembre 2011, coloni israeliani hanno dato fuoco al cancello di una moschea nel villaggio di Buraqin. Hanno anche incendiato una macchina ed un escavatore nel villaggio.
Violenza israeliana documentata nel periodo di riferimento (01 – 07 dicembre 2011)
1. Incursioni in aree palestinesi e attacchi a civili e proprietà palestinesi in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza
Giovedì, 1 dicembre 2011
Intorno alle 00:45, le Foi sono entrate nel quartiere di Marah As’as a sudest di Jenin. Hanno circondato una casa appartenente ad ‘Abdul Nasser ‘Abdul ‘Afu ‘Abdul ‘Abdul ‘Aziz (Nasser ‘Aziz), 55 anni, membro del Comitato Centrale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina e presidente provvisorio dell’Unione Generale degli Studenti Palestinesi. Hanno bussato alla porta e ordinato agli abitanti della casa di uscire. Quando ‘Abdul ‘Aziz ha aperto la porta, i soldati israeliani gli hanno fatto qualche domanda e poi l’hanno arrestato.
Intorno all’1:30, le Foi sono entrate nel quartiere di al-Marah. Hanno fatto irruzione in una casa di 3 piani appartenente alla famiglia al-Zughaibi. Hanno ordinato a Silah Khalil al-Zughaibi, 51 anni, di scendere dal suo appartamento all’ultimo piano. Quando l’ha fatto, l’hanno arrestato. Le Foi hanno fatto irruzione anche in una casa vicina appartenente ad ‘Abdullah ‘Afif Zakarma, 48 anni, e l’hanno arrestato.
Alla stessa ora, le Foi hanno fatto irruzione nella casa di Ahmed Yousef Abu al-Hajja, 37 anni, nel quartiere di al-Jabriyat. La moglie ha aperto la porta e ha detto loro che suo marito soffre di un handicap fisico al 70%. Sono entrati nella sua stanza e hanno ordinato alla moglie di cambiargli i vestiti. Poi l’hanno arrestato. Va notato che Abu al-Hajja era stato ferito da un proiettile esplosivo sparato da un carro armato israeliano nel 2002, e ciò aveva causato il suo parziale handicap fisico.
Alla stessa ora, le Foi hanno fatto irruzione in una casa di due piani appartenente alla famiglia Abu Sakha in Nazareth Street, nel nord di Jenin, dopo aver fatto saltare in aria il cancello. Hanno arrestato Zaher Nafez Abu Sakha, 45 anni.
Sempre alla stessa ora, le Foi sono entrate nel quartiere al-Sikka, a sud di Jenin. Hanno fatto irruzione nella casa di Mazen Mohammes al-Zuraiqi, 46 anni, direttore della Handicapped Rehabilitation Society nel villaggio di Qabatya, e l’hanno arrestato. Va sottolineato che la madre di al-Zuraiqi era deceduta due giorni prima.
Alla stessa ora, le Foi sono entrate nel quartiere al-Bassatin, a nord di Jenin. Hanno fatto irruzione e perquisito la casa di Zuhair ‘Abdul Ra’ouf Zughaibi, 61 anni, e l’hanno arrestato.
Alla stessa ora, le Foi sono entrate nella città vecchia di Jenin. Hanno fatto irruzione e perquisito la casa di Fadaa’ ‘Abdul Ra’ouf Zughaibi, 44 anni, e l’hanno arrestato.
Alla stessa ora, le Foi sono entrate nel quartiere Kharrouba, a nord di Jenin. Hanno fatto irruzione nella casa di Samah ‘Abdullah al-Zughaibi, 44 anni, e l’hanno arrestato.
Sempre alla stessa ora, le Foi sono entrate nel quartiere al-‘Ama, a nord di Jenin. Hanno fatto irruzione e perquisito la casa di ‘Alam Sami Masad, 42 anni, e l’hanno arrestato.
Intorno alle 00:45, le Foi sono entrate nel villaggio di ‘Arbouna, a nord di Jenin. Hanno fatto irruzione e perquisito la casa di Ahmed Saleh Abu Hassan, 70 anni, e l’hanno arrestato.
Intorno all’1:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Beit Fourik, ad est di Nablus. Hanno fatto irruzione e perquisito numerose case, e arrestato 3 civili palestinesi:
1. Sajed ‘Abdul Latif Mlaitat, 40 anni;
2. Ayman ‘Aaref Hajj Mohammed, 44 anni; e
3. Mohammed Yousef Abu Ghilmi, 38 anni.
Sempre intorno all’1:00, le Foi sono entrate a Tuba. Hanno fatto irruzione e perquisito una casa appartenente alla famiglia di Ashraf Mohye al-Din Hamama, 35 anni, e l’hanno arrestato.
Sempre intorno all’1:00, le Foi sono entrate nella città di Bitounia, ad ovest di Ramallah. Hanno fatto irruzione e perquisito la casa di Mustafa Kamel Badama, 47 anni, che era stato rilasciato dalle prigioni israeliane nel contesto dell’ultimo scambio di prigionieri, e l’hanno convocato per un interrogatorio.
Intorno all’1:30, le Foi sono entrate nel villaggio di al-Doha, a sud di Betlemme. Hanno fatto irruzione e perquisito una casa appartenente alla famiglia di ‘Aatef Abu ‘Aker, e arrestato suo figlio, il quindicenne Mohammed.
Sempre intorno all’1:30, le Foi sono entrate a Betlemme. Hanno fatto irruzione e perquisito una casa appartenente alla famiglia di Zaid Mohammed al-Harimi, 17 anni, e l’hanno arrestato.
Intorno alle 2:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Housan, ad ovest di Betlemme. Hanno fatto irruzione e perquisito la casa di ‘Abdul Hai ‘Abdul ‘Aziz Shousa, 40 anni, e dei suoi fratelli, Ibrahim e Mahmoud, rispettivamente 40 e 30 anni, e hanno arrestato i tre fratelli.
Intorno alle 8:30, le Foi sono entrate a Gerico e nell’adiacente campo profughi di ‘Ein al-Sultan. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 8:40, le Foi sono entrate nel villaggio di Deir Estia, a nord di Salfit. Hanno istituito un checkpoint all’entrata del villaggio. Si sono poi ritirati, e non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 9:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Deir Ghassana, a nordest di Ramallah. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 11:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Beit Siera, a sudest di Ramallah. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 13:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Bidya, a nordovest di Salfit. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 15:00, un’unità delle Foi sotto copertura è entrata nel campo profughi di al-Deheishe, a sud di Betlemme, viaggiando a bordo di un veicolo civile. Il veicolo si è fermato vicino al bar di Shihab Hussein Mizher, 35 anni. Soldati israeliani sono scesi e hanno arrestato Mizher. Subito dopo, veicoli militari delle Foi sono entrati nel campo per proteggere la ritirata dell’unità sotto copertura.
Intorno alle 16:30, le Foi sono entrate nel villaggio di ‘Arrana, a nord di Jenin. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 18:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Deir Ballout, ad ovest di Salfit. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 18:30, le Foi sono entrate nel villaggio di al-Mazra’ al-Gharbiya, a nord di Ramallah. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 21:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Seilat al-Harthiya, a nord di Jenin. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 23:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Faqqou’a, a nordest di Jenin. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Venerdì, 2 dicembre 2011
Intorno alle 00:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Kufol Hares, a nord di Salfit. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno all’1:00, le Foi sono entrate nel campo profughi di Balata, ad est di Nablus. Hanno fatto irruzione e perquisito numerose case e hanno arrestato 3 civili palestinesi:
1. Jameel Ibrahim Badrasawi, 64 anni;
2. Haitham Jameel Badrasawi, 25 anni;
3. Yasser Ibrahim Badrasawi, 47 anni.
Sempre intorno all’1:00, le Foi sono entrate nell’area di al-Qadhi, a sud di Hebron. Hanno fatto irruzione e perquisito una casa appartenente alla famiglia di ‘Abdul ‘Aadel ‘Awni Abu Mayala, 22 anni, e l’hanno arrestato.
Intorno all’1:30, le Foi sono entrate nel villaggio di al-Khader, a sud di Betlemme. Hanno fatto irruzione e perquisito una casa appartenente alla famiglia di Mohammes Yousef Da’dou’, 21 anni, e l’hanno arrestato.
Intorno alle 6:30, cannoniere israeliani che stazionavano di fronte alla spiaggia di Beit Lahia nel nord della Striscia di Gaza hanno aperto il fuoco su un peschereccio palestinese. I pescatori palestinesi sono stati costretti a ritornare alla spiaggia, e non sono state riportate vittime.
Intorno alle 9:30, le Foi sono entrate nel villaggio di Nabi Saleh, a nordest di Ramallah. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Sempre intorno alle 9:30, le Foi sono entrate nel villaggio di Budros, ad ovest di Ramallah. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 14:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Khrabtha al-Misbah, ad ovest di Ramallah. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 16:30, soldati israeliani che stazionavano su torrette di osservazione vicino al valico di Beit Hanoun (Eretz) a nord della Striscia di Gaza hanno aperto il fuoco su un numero di cacciatori di volatili a quasi 300 mt di distanza. I cacciatori sono stati obbligati a lasciare l’area, e non sono state riportate vittime.
Sabato, 3 dicembre 2011
Intorno all’1:00, le Foi sono entrate nel quartiere al-Tirah a sudovest di Ramallah. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Sempre intorno all’1:00, le Foi sono entrate nel villaggio di al-Shawawra, ad est di Betlemme. Hanno fatto irruzione e perquisito una casa appartenente alla famiglia di Mahmoud ‘Eissa Rabai’a, 23 anni, e l’hanno convocato per un interrogatorio.
Intorno alle 12:30, le Foi sono entrate nel villaggio di Deir Abu Da’if, ad est di Jenin. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Sempre intorno alle 12:30, le Foi sono entrate nel villaggio di Um al-Tout, a sudest di Jenin. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 15:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Saffa, ad ovest di Ramallah. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 17:00, le Foi sono entrate a Beit ‘Aur al-Tahta, ad ovest di Ramallah. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Sempre intorno alle 17:00, le Foi sono posizionate sul confine tra la Striscia di Gaza e Israele ad est di Rafah hanno aperto il fuoco su numerosi pescatori palestinesi vicino all’aeroporto internazionale di Gaza, a sudest di Rafah. Non sono state riportate vittime.
Intorno alle 18:30, cannoniere israeliane che stazionavano di fronte alla spiaggia di Beit Lahia nel nord della Striscia di Gaza hanno aperto il fuoco su pescherecci palestinesi. I pescatori palestinesi sono stati costretti a tornare alla spiaggia, non sono state riportate vittime.
Sempre intorno alle 18:30, cannoniere israeliane che stazionavano di fronte alla spiaggia di Rafah nel sud della Striscia di Gaza hanno aperto il fuoco su pescherecci palestinesi. I pescatori palestinesi sono stati costretti a tornare alla spiaggia, non sono state riportate vittime.
Intorno alle 22:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Kufor Dan, a nord di Jenin. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 23:50, le Foi sono entrate nel villaggio di Jeet, a nordest di Qalqilya. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Domenica, 4 dicembre 2011
Intorno alle 00:35, le Foi sono entrate nel villaggio di Kufor Qaddoum, a nordest di Qalqilya. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 9:30, le Foi sono entrate nel villaggio di Jafna, a nord di Ramallah. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Sempre intorno alle 9:30, le Foi sono entrate nel villaggio di Zabbouba, a nordovest di Jenin. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 10:15, le Foi sono entrate a Ramallah. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 11:30, le Foi sono entrate nel villaggi di Deir Jarir, a nordest di Ramallah. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 12:30, le Foi sono entrate nel villaggio di Nazlat al-Sheikh Zayed, a sudovest di Jenin. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 14:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Bal’a, a nordest di Tulkarem. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Sempre intorno alle 14:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Deir al-Ghossoun, a nord di Tulkarem. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Sempre intorno alle 14:00, le Foi sono entrate nel campo profughi di Nour Shams, ad est di Tulkarem. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 18:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Kufor Malek, a nordest di Ramallah. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 22:30, le Foi sono entrate nel villaggio di Qiffin, a nord di Tulkarem. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 23:30, le Foi sono entrate nel villaggio di Kufor al-Labad, a est di Tulkarem. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Lunedì, 5 dicembre 2011
Intorno alle 00:45, le Foi sono entrate a Qalqilya. Hanno fatto irruzione e perquisito una casa appartenente alla famiglia di Ayman Zuhair Harda, 26 anni, e l’hanno arrestato. L’hanno rilasciato due ore dopo.
Intorno all’1:00, le Foi sono entrate a Nablus e nel vicino campo profughi di Balata. Hanno fatto irruzione e perquisito numerose case e arrestato 3 membri del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina:
1. Maher Maskawi, 37 anni;
2. Hassan Shilbaya, 46 anni; e
3. Hussam al-Ruzza, 54 anni.
Intorno alle 2:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Housan, ad ovest di Betlemme. Hanno fatto irruzione e perquisito una casa appartenente a Mohammed Younis Shousha, e arrestato i suoi due figli: Fadi, 32 anni, e ‘Alaa’, 24 anni.
Intorno alle 3:00, le Foi sono entrate nella città e nel campo profughi di Tulkarem. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 11:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Emarin, a nordest di Qalqilya. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 15:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Zazlat al-Sheikh Zayed, a sudest di Jenin. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 22:00, soldati israeliani posizionati su torrette di osservazione vicino al confine tra la Striscia di Gaza e Israele, a nord della città di Beit Hanoun, hanno aperto il fuoco su un’area collocata a sud della scuola agricola. Gli spari sono durati 20 minuti, ma non sono state riportate vittime.
Sempre intorno alle 22:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Beer al-Basha, a sud di Jenin. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 23:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Deir Ghazala, a nordest di Jenin. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 23:20, le Foi sono entrate nel villaggio di Jeet, a nordest di Qalqilya. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Martedì, 6 dicembre 2011
Intorno alle 00:30, le Foi sono entrate a Tulkarem. Hanno pattugliato le strade. Poi hanno fatto irruzione in un edificio, sede dell’ufficio dei membri del Consiglio Legislativo Palestinese del Blocco dei Cambiamenti e delle Riforme affiliato ad Hamas. Hanno rotto la porta dell’ufficio, l’hanno perquisito e danneggiato i mobili. Prima di ritirarsi, hanno confiscato due hard disk, un computer portatile ed alcuni documenti.
Intorno alle 3:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Kufor Qaddoum, a nordest di Qalqilya. Hanno pattugliato le strade e arrestato 4 civili palestinesi:
1. Anas Waleed Barham, 21 anni;
2. Rif’at Mufeed Barham, 21 anni;
3. ‘Abdullah Rajab Jom’a, 21 anni; e
4. ‘Abdul Hafiz Anwar Jom’a, 23 anni.
Hanno anche convocato Eihab Mo’ayad Eshtaiwi, 27 anni, per un interrogatorio.
Intorno alle 12:30, le Foi sono entrate nel villaggio di al-Zababda, a sudest di Jenin. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 15:30, le Foi sono entrate per quasi 300 mt ad est del quartiere di al-Shuja’iya, ad est di Gaza City. Hanno raso al suolo aree di terra palestinese. Durante questa incursione, le Foi si sono scontrare con membri della resistenza palestinese, ma non sono state riportate vittime. Le Foi sono rientrate al confine tra la Striscia di Gaza e Israele verso le 2:30 del giorno seguente.
Intorno alle 17:30, le Foi sono entrate nel villaggio di Ya’bad, a sudovest di Jenin. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 18:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Toura al-Gharbiya, a sudovest di Jenin. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Mercoledì, 7 dicembre 2011
Intorno alle 00:30, un aereo da guerra israeliano ha lanciato un missile su alcuni attivisti delle Brigate al-Quds (l’ala armata della Jihad Islamica) ad al-Mansoura Street, ad est del quartiere al-Shuja’iya nell’est di Gaza City. Di conseguenza un attivista, Isma’il Salama Hussein al-‘Ar’eir, 22 anni, è stato ucciso e altri due sono stati gravemente feriti.
Alla stessa ora, un aereo da guerra israeliano ha lanciato un missile su un attivista della resistenza palestinese nel quartiere di al-Zaytoun nel sudest di Gaza City. È stato gravemente ferito.
Intorno all’1:00, le Foi sono entrate a Nablus. Hanno fatto irruzione e perquisito numerose case e arrestato 7 palestinesi, tra cui due professori universitari:
1. Dr. “Mohammed ‘Azzam” Subhi Ghazal, 54 anni, un leader di Hamas e professore all’università an-Najah;
2. Dr. Yousef Ibrahim ‘Abdul Haq, 65 anni, un leader del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestine e professore all’università an-Najah;
3. Sameeh Suleiman ‘Olaiwi, 46 anni;
4. Bahaa’ al-Din Fat’hi Ya’ish, 53 anni;
5. Sameer Mustafa al-Usta, 54 anni, che è stato rilasciato dalle prigioni israeliane 4 mesi fa;
6. Usayd Hassiba, 17 anni; e
7. Mo’ayad Hassiba, 19 anni.
Intorno alle 7:30, soldati israeliani che stazionavano in torrette di osservazione al valico di Beit Hanoun (Eretz) nel nord della Striscia di Gaza hanno aperto il fuoco su alcuni lavoratori palestinesi che stavano raccogliendo frammenti di materiali da costruzione dalla zona industriale di Eretz. I lavoratori sono fuggiti dall’area e non sono state riportate vittime.
2. Uso eccessivo della forza contro manifestazioni pacifiche a protesta contro le attività di colonizzazione e contro la costruzione del muro di annessione
Durante il periodo di riferimento, le Foi hanno usato la forza contro manifestazioni pacifiche organizzate da civili palestinesi e attivisti per i diritti umani israeliani e internazionali per protestare contro la costruzione del muro e le attività di colonizzazione in Cisgiordania, e per protestare contro la creazione di una zona-cuscinetto nella Striscia di Gaza. Di conseguenza, 3 palestinesi ed un attivista israeliano per i diritti umani sono stati feriti, e decine di civili palestinesi e di attivisti internazionali per i diritti umani hanno sofferto per l’inalazione di gas lacrimogeno. Le Foi hanno inoltre arrestato un dimostrante palestinese, due giornalisti e 3 attivisti internazionali per i diritti umani.
Dopo la preghiera di venerdì, 2 dicembre 2011, decine di civili palestinesi e di attivisti per i diritti umani israeliani e internazionali hanno organizzato una manifestazione pacifica nel villaggio di Bil’ein, ad ovest di Ramallah, per protestare contro la costruzione del muro di annessione e a supporto degli sforzi per ottenere una riconciliazione nazionale tra i movimenti di Hamas e Fatah. Hanno levato la bandiera palestinese e chiesto la fine della divisione politica. Poi si sono mossi verso aree di terra palestinese, che l’Alta Corte Israeliana aveva ordinato di restituire ai proprietari palestinesi. I soldati israeliani che stazionavano nell’area hanno sparato proiettili di metallo rivestiti di gomma, bombe-suono e candelotti lacrimogeni ai manifestanti. Hanno anche bersagliato l’automobile dell’agenzia stampa Associated Press. Di conseguenza, 3 dimostranti palestinesi e un attivista israeliano per i diritti umani sono stati feriti:
1. Salah Hussein Khawaja, 43 anni, colpito da un candelotto lacrimogeno al piede destro;
2. Ahmed ‘Abdul Karim al-Khatib, 35 anni, colpito da un candelotto lacrimogeno al piede destro;
3. Mustafa Shawkat al-Khatib, 22 anni, colpito da un candelotto lacrimogeno alla schiena; e
4. Shai Bulak, 40 anni, attivista israeliano per i diritti umani, colpito da un candelotto lacrimogeno al petto.
Alcuni dimostranti hanno anche sofferto per l’inalazione di gas lacrimogeno.
Sempre dopo la preghiera di venerdì, 2 dicembre 2011, decine di civili palestinesi e di attivisti internazionali per i diritti umani hanno organizzato una manifestazione pacifica nel centro del villaggio di Kufor Qaddoum,a nordest di Qalqilya, per protestare contro le continue chiusure dell’entrata orientale del villaggio. Si sono mossi verso l’entrata, ma le Foi li hanno fermati. I soldati israeliani hanno lanciato candelotti lacrimogeni e bombe-suono ai dimostranti. Di conseguenza, numerosi dimostranti hanno sofferto per l’inalazione di gas lacrimogeno.
Sempre dopo la preghiera di venerdì, 2 dicembre 2011, decina di civili palestinesi e di attivisti internazionali per i diritti umani hanno organizzato una dimostrazione pacifica nel villaggio di Nil’in, ad ovest di Ramallah, per protestare contro la costruzione del muro di annessione. Si sono scontrati con le truppe israeliane posizionate accanto al muro di annessione. I soldati israeliani hanno sparato proiettili di metallo rivestiti di gomma, bombe-suono e candelotti lacrimogeni ai dimostranti. Di conseguenza, numerosi dimostranti hanno sofferto per l’inalazione di gas lacrimogeno.
Sempre dopo la preghiera di venerdì, 2 dicembre 2011, decine di civili palestinesi e di attivisti per i diritti umani israeliani e internazionali hanno organizzato una manifestazione pacifica nel villaggio di Nabi Saleh, a nordovest di Ramallah, per protestare contro le confische di terra e le attività di colonizzazione. Hanno levato la bandiera palestinese e cantato slogan che chiedevano la fine dell’occupazione. Quando i dimostranti hanno tentato di raggiungere un’area di terra confiscata dai coloni israeliani vicino all’insediamento di “Halmish”, i soldati israeliani hanno sparato proiettili di metallo rivestiti di gomma, bombe-suono e candelotti lacrimogeni ai manifestanti. Di conseguenza, alcuni dimostranti hanno sofferto per l’inalazione di gas lacrimogeno e altri hanno riportati contusioni. Le Foi hanno anche arrestato due giornalisti palestinesi e 3 attivisti internazionali per i diritti umani. I due giornalisti sono:
1. Majdi Mohammed Eshtayeh, 29 anni, cameraman di Associated Press, rilasciato un’ora dopo; e
2. Mohammed Suleiman Radhi, 27 anni, cameraman di Palestine Television, rilasciato intorno alle 20:00.
Sabato mattina, 3 dicembre 2011, decine di civili palestinesi e alcuni attivisti internazionali per i diritti umani hanno organizzato una manifestazione pacifica nell’area di Khirbat Sousia, a sudest della villaggio di Yatta, a sud di Hebron, per protestare contro gli attacchi israeliani nell’area. Le Foi hanno sparato candelotti lacrimogeni e bombe-suono ai manifestanti. Di conseguenza, 5 manifestanti, incluso un attivista danese per i diritti umani, sono stati feriti:
1. Aida, 30 anni, attivista danese per i diritti umani;
2. Sarah al-Nawaj’a, 62 anni;
3. Nasser al-Nawaj’a, 28 anni,
4. Mohammed al-Nawaj’a; e
5. Hussein al-Shawahin.
Le Foi hanno arrestato anche Khaled Mohammed al-Hroush, 18 anni, sostenendo che aveva cercato di issare la bandiera palestinese su una jeep militare israeliana.
3. Costante chiusura degli oPt
Israele ha continuato ad imporre una serrata chiusura degli oPt e ha importo severe restrizioni di movimento sui civili palestinesi nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est occupata.
Striscia di Gaza
Israele ha ininterrottamente chiuso tutti i valichi di confine della Striscia di Gaza per più di tre anni. La chiusura illegale importa da Israele della Striscia di Gaza, che è stata progressivamente inasprita da giugno 2007, ha avuto un impatto disastroso sulla situazione umanitaria ed economica della Striscia di Gaza. La chiusura illegale ha causato non solo una crisi umanitaria ma anche una crisi dei diritti umani e della dignità umana per la popolazione della Striscia di Gaza. Le misure recentemente dichiarate per alleggerire il blocco sono vaghe, puramente esteriori e non si occupano delle cause profonde della crisi, che possono solo essere affrontate con un’immediata e completa sospensione della chiusura, che include la sospensione del divieto di spostarsi dentro e fuori dalla Striscia di Gaza e del divieto di esportazione. Il PCHR è preoccupato che la nuova politica israeliana stia semplicemente spostando Gaza sotto una nuova forma di blocco illegale, uno che può venire internazionalmente accettato e istituzionalizzato. I palestinesi a Gaza potrebbero non soffrire più della stessa carenza di beni, ma rimarranno economicamente dipendenti e incapaci di occuparsi di loro stessi, oltre che isolati socialmente, culturalmente e accademicamente dal resto del mondo.
Movimenti al valico internazionale di Rafah
30 novembre – 6 dicembre 2011
Movimento al valico di Karm Abu Salem (Kerem Shalom)
30 novembre – 06 dicembre 2011
Importazioni:
Esportazioni:
Giovedì, 1 dicembre 2011, le Foi hanno permesso l’esportazione di 4 tonnellate di fragole.
Domenica, 4 dicembre 2011, le Foi hanno permesso l’esportazione di 5,4 tonnellate di fragole.
Lunedì, 5 dicembre 2011, le Foi hanno permesso l’esportazione di 3,1 tonnellate di fragole.
Martedì, 6 dicembre 2011, le Foi hanno permesso l’esportazione di 8 tonnellate di fragole.
Note:
Mercoledì, 30 novembre 2011, le Foi hanno permesso l’entrata di 40 tonnellate di cemento, 490 tonnellate di aggregati per costruzioni e 144 tonnellate di acciaio per costruzioni per l’UNDP. Hanno anche permesso l’entrata di 1755 tonnellate di foraggio.
Martedì, 1 dicembre 2011, le Foi hanno permesso l’entrata di 580 tonnellate di cemento e di 150 tonnellate di acciaio per costruzioni per l’UNRWA; e 120 tonnellate di cemento e 108 tonnellate di acciaio per costruzioni per l’UNDP. Le Foi hanno anche permesso l’entrata di 1521 tonnellate di grano.
Domenica, 4 dicembre 2011, le Foi hanno permesso l’entrata di 40 tonnellate di cemento, 1890 tonnellate di aggregato per costruzioni e 143 tonnellate di acciaio per costruzioni per l’UNRWA. Hanno anche permesso l’entrata di 1833 tonnellate di foraggio.
Lunedì, 5 dicembre 2011, le Foi hanno permesso l’entrata di 273 tonnellate di cemento, 14 tonnellate di acciaio per costruzioni e 2380 tonnellate di aggregato per costruzioni per l’UNRWA; e 24 tonnellate di acciaio per costruzioni e 144 tonnellate di cemento per ANERA. Hanno anche permesso l’entrata di 2067 tonnellate di grano.
Martedì, 6 dicembre 2011, le Foi hanno permesso l’entrata di 2100 tonnellate di aggregato per costruzioni e 290 tonnellate di cemento per l’UNRWA; e 160 tonnellate di cemento, 490 tonnellate di aggregato per costruzioni e 51 tonnellate di acciaio per costruzioni per l’USAID. Hanno anche permesso l’entrata di 1872 tonnellate di foraggio.
Valico di Beit Hanoun (Eretz): Israele ha continuato a chiudere il valico di Beit Hanoun (Eretz) al movimento dei civili palestinesi. Le Foi hanno permesso solo ai diplomatici, ad alcuni giornalisti internazionali e impiegati di agenzie internazionali e ad un numero limitato di pazienti che soffrono di gravi malattie di passare attraverso il valico. Hanno continuato ad impedire ai civili palestinesi di visitare i propri parenti che sono detenuti nelle carceri israeliane. Il ridotto numero di pazienti a cui è permesso di attraversare il valico può farlo solamente sotto rigide restrizioni che includono controlli prolungati.
Movimenti al valico di Beit Hanoun (Erez)
30 novembre – 06 dicembre 2011
Cisgiordania
Israele ha imposto una maggiore chiusura sulla Cisgiordania. Durante il periodo di riferimento, le Foi hanno imposto restrizioni addizionali al movimento dei civili palestinesi.
Gerusalemme: le Foi hanno continuato a imporre gravi restrizioni al movimento dei civili palestinesi da e verso la città . Migliaia di civili palestinesi della Cisgiordania e della Striscia di Gaza si sono visti rifiutare l’accesso alla città . Le Foi hanno istituito molti checkpoint intorno e all’interno della città . Le restrizioni di movimento per i civili palestinesi spesso aumentano drasticamente di venerdì, impedendo ai palestinesi musulmani di pregare alla moschea di al-Aqsa.
Ramallah: le Foi hanno continuato ad imporre gravi restrizioni al movimento dei civili palestinesi. Intorno alle 8:45 di martedì, 1 dicembre 2011, le Foi hanno istituito un checkpoint all’incrocio Beit ‘Aur al-Fouqa, ad ovest di Ramallah. Intorno alle 10:00 dello stesso giorno, le Foi hanno istituito un checkpoint all’entrata del villaggio di Beit Liqya, ad ovest di Ramallah. Intorno alle 11:00 dello stesso giorno, le Foi hanno re-instaurato la loro presenza al checkpoint di ‘Attara, a nord di Ramallah. Intorno alle 8:00 di venerdì, 2 dicembre 2011, le Foi hanno istituito un checkpoint all’entrata del villaggio di Nabi Saleh, a nordovest di Ramallah. Sempre intorno alle 8:00 dello stesso giorno, le Foi hanno istituito un checkpoint all’entrata del villaggio di Turmos’iya, a nordest di Ramallah. Intorno alle 9:00 dello stesso giorno, le Foi hanno istituito un checkpoint sotto il ponte di Kharabtha al-Misbah, a sudovest di Ramallah. Intorno alle 18:00 di sabato, 3 dicembre 2011, le Foi hanno istituito un checkpoint all’incrocio di Silwad, a nordest di Ramallah. Intorno alle 8:00 di domenica, 4 dicembre 2011, le Foi hanno istituito un checkpoint all’incrocio di Beit ‘Aur al-Fouqa, a ovest di Ramallah.
Qalqilya: le Foi hanno continuato a imporre gravi restrizioni al movimento dei civili palestinesi. Giovedì, 1 dicembre 2011, le Foi hanno istituito 4 checkpoint intorno alla città . Intorno alle 00:00 di venerdì, 2 dicembre 2011, le Foi hanno istituito un checkpoint all’entrata orientale di Qalqilya. Sabato, 3 dicembre 2011, le Foi hanno istituito 7 checkpoint intorno a Qalqilya. Domenica, 4 dicembre 2011, le Foi hanno istituito 4 checkpoint intorno a Qalqilya.
Tulkarem: le Foi hanno continuato a imporre gravi restrizioni al movimento dei civili palestinesi. Intorno alle 10:30 di sabato, 3 dicembre 2011, soldati israeliani posizionati al checkpoint di Ennab, a est di Tulkarem, hanno imposto ulteriori restrizioni al movimento dei civili palestinesi. Intorno alle 20:30 dello stesso giorno, le Foi hanno istituito un checkpoint a Kufor Sour – Kour Road, a sudest di Tulkarem. Intorno alle 9:00 di domenica, 4 dicembre 2011, le Foi hanno istituito un checkpoint sulla strada Tulkarem – Qalqilya vicino a Jibara Gate, a sud di Tulkarem. Intorno alle 15:30 dello stesso giorno, soldati israeliani posizionati al checkpoint di Ennab, a est di Tulkarem, hanno imposto ulteriori restrizioni al movimento dei civili palestinesi. Intorno alle 22:00 dello stesso giorno, le Foi hanno istituito un checkpoint all’entrata del villaggio di Qiffin, a nord di Tulkarem. Intorno alle 17:00 di martedì, 6 dicembre 2011, soldati israeliani posizionati al checkpoint di Ennab, a est di Tulkarem, hanno imposto ulteriori restrizioni al movimento dei civili palestinesi.
Jenin: le Foi hanno continuato a imporre gravi restrizioni al movimento di civili palestinesi. Intorno alle 6:00 di sabato, 3 dicembre 2011, le Foi hanno istituito un checkpoint sulla strada Jenin – Tulkarem vicino all’entrata del villaggio di Beer al-Basha, a sud di Jenin. Intorno alle 11:30, soldati israeliani posizionati al checkpoint di Mavo Dutan a sudovest di Jenin hanno imposto ulteriori restrizioni al movimento dei civili palestinesi. Intorno alle 6:00 di domenica, 4 dicembre 2011, le Foi hanno istituito un checkpoint all’entrata del villaggio di Zabbouba, a nordovest di Jenin. Intorno alle 6:00 di lunedì, 5 dicembre 2011, le Foi hanno istituito un checkpoint all’entrata del villaggio di Zabbouba, a nordovest di Jenin. Intorno alle 19:30 di martedì, 6 dicembre 2011, le Foi hanno istituito un checkpoint all’entrata del villaggio di Zabbouba, a nordovest di Jenin.
Salfit: le Foi hanno continuato a imporre gravi restrizioni al movimento dei civili palestinesi. Intorno alle 11:45 di sabato, 3 dicembre 2011, le Foi hanno istituito un checkpoint all’entrata del villaggio di Brouqin, ad ovest di Salfit. Alla stessa ora, hanno istituito un checkpoint all’entrata del villaggio di Beit Bidya, a nordovest di Salfit. Intorno alle 12:30 dello stesso giorno, le Foi hanno istituito un checkpoint all’entrata occidentale del villaggio di Hares, a nord di Salfit. Intorno alle 15:35 dello stesso giorno, le Foi hanno istituito un checkpoint sulla strada Hares – Kufol Hares, a nord di Salfit.
Gerico: le Foi hanno continuato a imporre gravi restrizioni al movimento dei civili palestinesi. Intorno alle 14:00 di giovedì, 1 dicembre 2011, le Foi hanno istituito un checkpoint all’entrata del villaggio di ‘Ein al-Dyouk, a nord di Gerico. Intorno alle 14:00 di sabato, 3 dicembre 2011, le Foi hanno istituito un checkpoint all’entrata del villaggio di Fassavel, a nord di Gerico.
Hebron: le Foi hanno continuato a imporre gravi restrizioni al movimento dei civili palestinesi. Giovedì mattina, 1 dicembre 2011, le Foi hanno impedito a contadini palestinesi di lavorare la loro terra nell’area di Sousia, a sudest del villaggio di Yatta, a sud di Hebron. Secondo le indagini condotte dal PCHR, visto che i coloni israeliani dell’insediamento di “Sousia” hanno provocato i contadini palestinesi che stavano lavorando le loro terre quasi 300 metri lontano dall’insediamento, le Foi hanno ordinato ai contadini palestinesi di lasciare le loro terre.
Arresti ai checkpoint militari
Intorno alle 16:30 di domenica 4 dicembre 2011, soldati israeliani che pattugliavano i dintorni dell’insediamento di “Elli”, a sud di Nablus, hanno arrestato 3 bambini palestinesi che raccoglievano olive dalla terra agricola delle loro famiglie, dislocata vicino all’insediamento. I bambini sono: Ahmed Sameer ‘Awadh; Habib ‘Abdullah ‘Owais; e Anas Tarqi ‘Owais.
Intorno alle 18:00 di domenica 4 dicembre 2011, soldati israeliani che pattugliavano vicino al villaggio di al-Khader, a sud di Betlemme, hanno arrestato ‘Ali Mustafa Salah, 29 anni, e Ashraf Salah al-Din Salah, 31 anni.
Intorno alle 7:00 di lunedì 5 dicembre 2011, soldati israeliani posizionati al checkpoint istituito all’entrata del villaggio di Nabi Saleh, a nordovest di Ramallah, hanno arrestato Wissam Eyad Tamimi, 16 anni.
Lunedì mattina 5 dicembre 2011, le Foi hanno arrestato 3 civili palestinesi, tra cui un bambino, nel villaggio di al-Doha, ad ovest di Betlemme: Mo’taz Khalil ‘Ezziya, 16 anni; Ahmed Mohammed Erdris; e Mos’ab Subhi al-‘Azza, 18 anni.
4. Tentativi di creare una maggioranza ebraica a Gerusalemme Est
Le autorità di occupazione israeliane hanno continuato a fare costanti sforzi per creare una maggioranza ebraica a Gerusalemme Est e per espellere i civili palestinesi dalla città .
Domenica mattina 4 dicembre 2011, le Foi hanno costretto Ussama Hussein al-Shawaiki a demolire la sua casa di 96 m2 nel quartiere di al-Thawri, a Gerusalemme Est occupata. Al-Shwaiki aveva costruito la sua casa nel 2005, nel 2009 funzionari della Municipalità Israeliana di Gerusalemme e alcuni poliziotti israeliani si erano presentati a casa sua per fotografarla. In seguito, la corte municipale gli aveva imposto una multa di 96.000 NIS per aver costruito la casa senza la licenza. Al-Shwaiki si è appellato alla decisione della corte, ma nel tardo novembre 2011, la corte gli ha ordinato di demolire egli stesso la sua casa, o la municipalità l’avrebbe demolita chiedendogli le spese. Di conseguenza, è stato costretto a demolire la sua casa, in cui vivevano 6 persone, di cui 2 bambini.
Nello stesso giorno, le Foi hanno costretto Husni Bassam al-Kilano a demolire una stanza di 32 m2 aggiunta alla sua casa nel quartiere di al-Sawana, a Gerusalemme Est occupata. Al-Kilani aveva costruito la stanza nel 2008, e nel 2009 funzionari della Municipalità Israeliana di Gerusalemme e alcuni poliziotti israeliani si erano presentati a casa sua per fotografarla. In seguito, la corte municipale gli ha ordinato di demolire la stanza aggiuntiva, sostenendo che era stata costruita senza licenza. Al-Kilano si è appellato alla decisione della corte, ma alla fine stato costretto a demolire egli stesso la stanza, perché se non l’avesse fatto sarebbe stato costretto a pagare una multa di 30.000 NIS.
Martedì mattina 5 dicembre 2011, le Foi, accompagnate da funzionari della Municipalità Israeliana di Gerusalemme, sono entrate nel quartiere di Yassoul nel villaggio di Silwan, a sud della città vecchia di Gerusalemme. Hanno circondato una casa appartenente a Burhan Zakria Burqan, 39 anni. Hanno costretto la famiglia ad uscire senza permettere loro di prendere i propri oggetti personali. Poi hanno demolito la casa di 150 m2, in cui abitavano 8 persone. Le Foi hanno anche demolito un cortile appartenente a Burqan. La casa era collocata quasi 800 mt a sud della moschea di al-Aqsa e a soli 250 mt dal quartiere di al-Bustan, dove le Foi intendono creare un giardino biblico.
Nello stesso giorno, le Foi, accompagnate da funzionari della Municipalità Israeliana di Gerusalemme, hanno circondato una casa di 50 m2 appartenente a Majdi Mustafa al-Salaima, in cui vivevano 6 persone, nel quartiere di al-Ashqariya nel villaggio di Beit Hanina, a nord di Gerusalemme. Hanno costretto la famiglia ad uscire senza permettere loro di prendere i propri oggetti personali. Poi hanno demolito la casa.
Martedì mattina 6 dicembre 2011, le Foi, accompagnate da un bulldozer, sono entrate nel villaggio di al-Jeeb, a nordovest di Gerusalemme. Hanno circondato una casa di 70 m2 appartenente a Khamis al-Sasu, in cui vivevano 9 persone. Poi hanno demolito la casa, sostenendo che era stata costruita senza licenza.
Martedì 6 dicembre 2011, le Foi hanno deportato Ahmed Attoun, membro del CLP, da Gerusalemme a Ramallah. Il PCHR considera che la decisione delle Foi di deportare Attoun costituisce una trasferimento forzato. La deportazione di persone protette è proibita dall’articolo 49 della Quarta Convenzione di Ginevra relativa alla Protezione dei Civili in Tempo di Guerra, del 1949. Il PCHR nota che questa misura è parte della continua deportazione di membri del CLP che sono stati eletti dal popolo palestinese durante le elezioni del 2006.
Secondo le indagini condotte dal PCHR, le Corte Israeliana dei Magistrati di Gerusalemme ha deciso martedì, 6 dicembre 2011, di deportare Ahmed Attoun, 43 anni, membro del CLP appartenente al Blocco per il Cambiamento e le Riforme, affiliato ad Hamas. Qualche ora dopo, Attoun è stato trasferito ad un checkpoint israeliano vicino a Ramallah e le Foi gli hanno ordinato di camminare verso Ramallah.
Attoun e Mohammed Totah, un altro membro del CLP del Blocco per il Cambiamento e le Riforme, e l’ex ministro palestinese per Gerusalemme, Khaled Abu Arafa, erano impegnati in un sit-in nel quartier generale del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) a Gerusalemme da giugno 2010, in protesta contro la decisione delle Foi di confiscare le carte d’identità dei membri del CLP a Gerusalemme e dare loro in cambio permessi mensili temporanei per accedere a Gerusalemme, sulla base del fatto che sono affiliati ad una organizzazione proibita o che partecipano alle elezioni palestinesi in nome di Hamas. Mentre Attoun, Totah e Abu Arafa stavano facendo il sit-in, le Foi hanno arrestato il membro del CLP Mohammed Abu Teir e l’hanno deportato a Ramallah, l’8 dicembre 2010. Il 6 settembre 2011, le Foi hanno arrestato Abu Teir da casa sua nel villaggio di Kafr Aqab, vicino a Ramallah; il 26 settembre, un’unità sotto copertura delle Foi ha rapito Attoun dalla tenda del sit-in nel quartier generale del CICR a Sheik Jarrah (Gerusalemme). Attoun è poi rimasto in reclusione fino al suo trasferimento a Ramallah.
Questa deportazione è parte di una perdurante campagna israeliana che è stata implementata fin dal giugno 2006, che ha l’obiettivo di arrestare i membri del Blocco per il Cambiamento e le Riforme del CLP, inclusi ministri palestinesi e membri dei comitati locali in Cisgiordania. Questa campagna cominciò in seguito alla vittoria di Hamas nelle elezioni del CLP di gennaio 2006. Ci sono attualmente 22 membri del CLP, la maggior parte appartenenti al Blocco per il Cambiamento e le Riforme, detenuti nelle carceri israeliane.
5. Attività di colonizzazione e attacchi di coloni contro civili e proprietà palestinesi
Israele ha continuato le sue attività di colonizzazione negli oPt in violazione del diritto internazionale umanitario, e i coloni israeliani hanno continuato ad attaccare civili e proprietà palestinesi.
Sabato mattina, 3 dicembre 2011, dopo che le Foi avevano rimosso delle case-mobili posizionate dai coloni israeliani vicino alla colonia di “Eitamar”, a sudest di Nablus, coloni israeliani della colonia di “Alon Moreh”, costruita sulla terra dei villaggi di Salem e ‘Azmout, ad est di Nablus, hanno attaccato Najeh ‘Abdul Qader Eshtayeh, 63 anni.
Nella sua testimonianza al PCHR, Eshtayeh afferma:
“Intorno alle 6:00 di sabato, 3 dicembre 2011, mi stavo recando sui miei terreni nell’area di al-Qum’iya, ad est del villaggio di Salem. Quando ho attraversato la strada per i coloni ad est del villaggio, a quasi 600 mt dal mio terreno, ho visto una jeep bianca con targa israeliana. Quando l’autista mi ha visto, ha guidato verso di me intercettandomi. È sceso dall’auto portando un fucile. Sono sceso dall’asino su cui montavo. Il colone ha tentato di spingermi dentro la jeep. Non riuscendovi, mi ha colpito con le mani, con i piedi e con il calcio del fucile. Ha continuato a colpirmi per 15 minuti. Poi è arrivato un altro colone e mi hanno picchiato entrambi. Hanno continuato a picchiarmi per un’ora. Quando mi hanno lasciato andare, sono tornato a casa, e mio figlio mi ha portato all’ospedale di Rafidya perché ero pieno di lividi.”
Sempre sabato mattina, due coloni israeliani hanno sparato ad un pastore palestinese, Rami Rasheed Eshtayeh, del villaggio di Salem ad est di Nablus, ma l’uomo non è stato ferito.
Nella sua testimonianza al PCHR, Eshtayed racconta:
“Intorno alle 6:30 di sabato, 3 dicembre, 2011, sono uscito di casa per tosare le mie pecore. Quando sono arrivato al cancello di una strada per i coloni nel villaggio, sono rimasto sorpreso di vedere due coloni israeliani. Uno di essi mi ha ordinato di fermarmi, ma non ho obbedito, temendo per la mia vita. Sono scappato al mio villaggio lasciando le pecore dov’erano. Uno dei coloni ha aperto il fuoco su di me, ma non mi ha ferito. Gli abitanti del villaggio si sono svegliati sentendo gli spari. Si sono riuniti ed hanno lanciato pietre ai coloni, riuscendo in tal modo a recuperare le pecore. Quattro giorni prima, un colone israeliano che guidava un camion aveva investito 4 delle mie pecore.”
Intorno alle 7:00 di lunedì, 5 dicembre 2011, le Foi sono entrate nel villaggio di ‘Azzoun, ad est di Qalqilya. Hanno demolito una fabbrica di mattoni appartenente a Hussein Mohammed Ghannam all’entrata del villaggio. Secondo il figlio del proprietario, Hussein, domenica sera, 4 dicembre 2011, l’”Amministrazione Civile” israeliana li aveva avvisati verbalmente che la fabbrica andava demolita il giorno seguente. Va notato che la fabbrica era stata costruita nel 2008.
Intorno alle 7:50 dello stesso giorno, le Foi, accompagnate da due bulldozer, sono entrate nel villaggio di al-Ramadin, a sud di Hebron. Hanno demolito due case di 50 m2 appartenenti a Mohammed Suleiman Sh’our e Mohammed Salama Sh’our, sostenendo che le case si trovavano vicino ad una strada utilizzato dai coloni israeliani.
1. Il PCHR chiede alle parti contraenti la Quarta Convenzione di Ginevra di adempiere ai loro obblighi legali e morali sotto l’art. 1 della Convenzione per assicurare il rispetto israeliano della Convenzione nei Territori Palestinesi occupati. Il PCHR crede che il complotto del silenzio praticato dalla comunità internazionale abbia incoraggiato Israele ad agire considerandosi al di sopra della legge ed incoraggi Israele a continuare a violare i diritti umani internazionali e il diritto internazionale umanitario.
2. Il PCHR chiede alle parti contraenti la Quarta Convenzione di Ginevra di indire una conferenza per effettuare passi concreti che assicurino il rispetto israeliano della Convenzione negli oPt e che forniscano protezione immediata ai civili palestinesi.
3. Il PCHR chiede alle parti contraenti la Quarta Convenzione di Ginevra di adempiere ai loro obblighi legali sanciti all’art.146 della Convenzione, di cercare e perseguire i responsabili di serie violazioni, vale a dire crimini di guerra.
4. Il PCHR chiede l’implementazione immediata del Parere Consultivo emesso dalla Corte Internazionale di Giustizia, che considera illegale la costruzione del muro di annessione all’interno della Cisgiordania.
5. Il PCHR raccomanda che le organizzazioni internazionali della società civile, incluse le organizzazioni per i diritti umani, le associazioni di ordini di avvocati e le ONG, partecipino al processo di denuncia di coloro che sono accusati di gravi violazioni del diritto internazionale ed esortino i loro governi e portare i responsabili di fronte alla giustizia.
6. Il PCHR chiede all’Unione Europea di attivare l’art.2 dell’Accordo di Associazione Euro-israeliano, che prevede che Israele debba rispettare i diritti umani come precondizione per la cooperazione economica tra gli stati UE ed Israele. Il PCHR chiede inoltre agli stati UE di proibire le importazioni di beni prodotti in insediamenti israeliani illegali negli oPt.
7. Il PCHR chiede alla comunità internazionale di riconoscere il piano di disimpegno da Gaza, implementato nel settembre 2005, per quello che è – non la fine dell’occupazione ma una combinazione di occupazione e crisi umanitaria nella Striscia di Gaza.
8. Riconoscendo il CICR come garante della Quarta Convenzione di Ginevra, il PCHR chiede al CICR di aumentare il proprio staff e le proprie attività negli oPt, inclusa la facilitazione delle visite ai prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane.
9. Il PCHR apprezza gli sforzi della società civile internazionale, incluse le organizzazioni per i diritti umani, le associazioni di ordini di avvocati, le unioni e le ONG, e le sollecita affinché continuino il loro ruolo di pressione sui loro governi, per assicurare il rispetto israeliano dei diritti umani negli oPt e per chiedere a Israele di sospendere i suoi attacchi sui civili palestinesi.
10. Il PCHR chiede alla comunità internazionale di fare pressione perché Israele sospenda le dure restrizioni imposte dal governo israeliano e dalle sue forze di occupazione all’accesso delle organizzazioni internazionali negli oPt.
11. Il PCHR ripete che ogni soluzione politica non basata sui diritti umani internazionali e sul diritto umanitario non può portare a una soluzione pacifica e giusta della questione palestinese. Invece, un tale accordo può solo condurre ad ulteriori sofferenze ed instabilità nella regione. Qualsiasi processo di pace o accordo deve basarsi sul rispetto per il diritto internazionale, inclusi i diritti umani internazionali e il diritto umanitario.
Documento pubblico
Per ulteriori informazioni visitate il nostro sito (www.pchrgaza.org) o contattate l’ufficio del PCHR a Gaza City, Striscia di Gaza, via e-mail (pchr@pchrgaza.org) o telefono (+972 (0)8 282 4776 – 282 5893).
Traduzione per InfoPal a cura di Giulia Sola
Da Infopal
Le Foi hanno continuato ad usare la forza contro le proteste pacifiche in Cisgiordania.
3 civili palestinesi e un attivista israeliano per i diritti umani sono stati feriti.
Le Foi hanno arrestato 6 civili, inclusi due giornalisti e 3 attivisti internazionali per i diritti umani.
La marina israeliana ha continuato ad attaccare i pescatori palestinesi nella Striscia di Gaza.
Le Foi hanno condotto 61 incursioni in comunità palestinesi della Cisgiordania, e una limitata nella Striscia di Gaza.
Le Foi hanno arrestato 43 palestinesi, di cui 3 bambini.
Le Foi hanno avviato una campagna di arresti contro membri del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (Fplp) e di Hamas, e hanno fatto irruzione nell’ufficio dei Membri del Consiglio Legislativo Palestinese (Clp) a Tulkarem.
Israele ha continuato ad imporre un assedio totale sugli oPt ed ha isolato la Striscia di Gaza dal mondo esterno.
I soldati israeliani hanno arrestato 9 civili palestinesi, inclusi 5 bambini, a diversi checkpoint in Cisgiordania.
Israele ha proseguito gli sforzi per creare una maggioranza ebraica a Gerusalemme Est.
Le Foi hanno deportato il membro del Clp Ahmed Attoun da Gerusalemme a Ramallah.
Le Foi hanno demolito 3 case e costretto due civili palestinesi a demolire essi stessi le loro case.
Le Foi hanno continuato le attività di colonizzazione in Cisgiordania e i coloni israeliani hanno continuato ad attaccare civili e proprietà palestinesi.
Le Foi hanno demolito 2 case e una fabbrica a Qalqilya.
Coloni israeliani hanno attaccato un anziano palestinese e hanno sparato ad un pastore ad est di Nablus.
Coloni israeliani hanno dato fuoco all’entrata di una moschea nel villaggio di Brouqin, vicino a Salfit.
Sommario
Le violazioni israeliane del diritto internazionale e del diritto umanitario negli oPt sono continuate nel periodo di riferimento (01 - 07 dicembre 2011):
Scontri:
Durante il periodo di riferimento le Foi hanno ucciso un membro della resistenza palestinese e ferito gravemente altri 3 nella Striscia di Gaza. Hanno anche ferito 3 civili palestinesi ed un attivista israeliano per i diritti umani durante una manifestazione pacifica in Cisgiordania.
Nella Striscia di Gaza, il 7 dicembre 2011, un aereo da guerra israeliano ha lanciato un missile su alcuni attivisti delle Brigade al-Quds (l’ala armata della Jihad Islamica) nell’est di Gaza City. Di conseguenza, un attivista è stato ucciso e altri due sono stati gravemente feriti. Nello stesso giorno, un aereo da guerra israeliano ha lanciato un missile ad un quarto attivista nel sud-est di Gaza City. È rimasto seriamente ferito.
Durante il periodo di riferimento, le Foi posizionate al confine tra la Striscia di Gaza ed Israele hanno sparato a lavoratori palestinesi che stavano raccogliendo frammenti di materiali da costruzione, a contadini che stavano lavorando le loro terre e a pastori nel nord e nel sud della Striscia di Gaza. Non sono state riportate vittime. Cannoniere israeliane hanno anche sparato ad un peschereccio palestinese, ma non sono state riportate vittime.
In Cisgiordania, durante il periodo di riferimento, le Foi hanno fatto uso eccessivo della forza per disperdere le manifestazioni pacifiche organizzate in protesta contro le attività di colonizzazione israeliane e la costruzione del muro di annessione in Cisgiordania. Come conseguenza, 3 civili palestinesi e un attivista israeliano per i diritti umani sono stati feriti e decine di civili palestinesi e di attivisti internazionali per i diritti umani hanno sofferto per aver inalato gas lacrimogeno. Le Foi hanno anche arrestato 6 civili, tra cui due giornalisti e 3 attivisti internazionali per i diritti umani.
Incursioni:
Durante il periodo di riferimento, le Foi hanno condotto almeno 61 incursioni militari in comunità palestinesi della Cisgiordania, durante le quali hanno arrestato 43 civili palestinesi, inclusi 3 bambini.
Durante il periodo di riferimento, le Foi hanno intrapreso una campagna di arresti che aveva come obiettivo leader, attivisti e sostenitori del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, alla vigilia del 44esimo anniversario della sua creazione.
Le Foi hanno anche preso d’assalto gli uffici dei membri del Clp del Blocco per il Cambiamento e le Riforme affiliato a Hamas a Tulkarem, e confiscato parte del loro contenuto.
Restrizioni di movimento:
Israele ha continuato a imporre un assedio serrato sugli oPt e ha imposto severe restrizioni al movimento dei civili palestinesi nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est occupata.
Striscia di Gaza
Israele ha chiuso costantemente tutti i valichi di confine per la Striscia di Gaza per più di tre anni. La chiusura illegale della Striscia di Gaza imposta da Israele, che si è progressivamente inasprita da giugno 2007, ha avuto un impatto disastroso sulla situazione umanitaria ed economica nella Striscia di Gaza.
Le Foi hanno rafforzato la chiusura della Striscia di Gaza e hanno praticamente reso il valico di Karm Abu Salem l’unico passaggio commerciale della Striscia di Gaza, pur non essendo adatto a scopi commerciali in termini di distanza e di capacità operativa.
Le Foi hanno continuato ad applicare una politica tesa allo strangolamento dei movimenti commerciali nella Striscia di Gaza, che include l’imposizione di un controllo totale sul flusso di importazioni e esportazioni.
La chiusura totale del valico di al-Mintar “Karni” il 2 marzo 2011 ha creato una difficile situazione che sta avendo serie conseguenze sulla Striscia di Gaza. In seguito alla chiusura, tutte le istituzioni economiche e commerciali nella zona commerciale di Gaza sono state chiuse. Va ricordato che il valico di al-Mintar è il più grande passaggio nella Striscia di Gaza in termini di capacità operativa di assorbire il flusso di importazioni e esportazioni. La decisione riguardante il valico di al-Mintar è stata il culmine di una serie di decisioni che hanno chiuso completamente il valico di Sufa, nell’est della Striscia, all’inizio del 2009, e il valico di Nahal Oz, ad est di Gaza City, dedicato alla consegna di carburante e gas per cucinare alla Striscia di Gaza, all’inizio del 2010.
Le statistiche che sono state rese disponibili per il PCHR dal Dipartimento dei Confini e dei Valichi indicano una continua flessione nel numero di autocarri per l’import e l’export di Gaza.
Le Foi hanno continuato a imporre un divieto totale sulla consegna di materie prime alla Striscia di Gaza, ad eccezione di oggetti e quantità limitate. Le quantità limitate di materie prime concesse a Gaza non soddisfano i bisogni minimi della popolazione civile nella Striscia.
La crisi del gas per cucinare scoppiata lo scorso novembre ha continuato a colpire la Striscia di Gaza. Questa crisi nacque quando le autorità di occupazione israeliane chiusero completamente, il 4 gennaio 2010, il valico di Nahal Oz, precedentemente dedicato alla consegna di scorte di combustibile e di gas per cucinare a Gaza, spostando il traffico di queste risorse sul valico di Karm Abu Salem, che non è tecnicamente equipaggiato per riceverle. Il valico di Karm Abu Saleh, al massimo della sua capacità di assorbimento, può ricevere solo 200 tonnellate di gas per cucinare al giorno.
Circa l’80% della popolazione civile di Gaza ha continuato a dipendere dall’aiuto alimentare fornito dall’UNRWA e da altre agenzie di aiuti, le percentuali di famiglie che vivono sotto la linea di povertà hanno continuato a salire e circa il 40% della manodopera di Gaza ha continuato a soffrire di disoccupazione permanente come risultato della chiusura della maggior parte delle istituzioni economiche di Gaza.
Le Foi hanno continuato a imporre un divieto totale sulle esportazioni dei prodotti di Gaza, specialmente i prodotti industriali, il che ha portato a minare qualsiasi opportunità reale di riaprire le istituzioni economiche. La situazione è stata aggravata specialmente dopo aver reso Karm Abu Saleh l’unico valico commerciale di Gaza, e le ripetute chiusure del valico hanno influenzato negativamente la quantità di prodotti gazawi che era permesso esportare durante lo scorso aprile.
Le Foi hanno continuato a protrarre l’implementazione della loro decisione di permettere l’ingresso a Gaza a 60 automobili alla settimana, nonostante siano passati più di 11 mesi dall’annuncio di questa decisione dopo 3 anni di divieto di consegnare automobili a Gaza. Di conseguenza, i prezzi delle automobili a Gaza sono aumentati e i mercati locali sperimentano una grave carenza di pezzi di ricambio.
Per circa quattro anni consecutivi, le Foi hanno continuato a vietare la consegna di materiali da costruzione a Gaza. Durante il periodo di riferimento, le Foi hanno approvato la consegna di quantità limitate di materiali da costruzione per un certo numero di organizzazioni internazionali.
Israele ha continuato a chiudere il valico di Beit Hanoun (Erez) per i civili palestinesi della Striscia di Gaza. Le Foi permettono solo il movimento di gruppi limitati con forti restrizioni, incluse lunghe ore di attesa nella maggioranza dei casi. Le Foi hanno anche continuato ad adottare una politica tesa a ridurre il numero dei pazienti palestinesi a cui è permesso di muoversi attraverso il valico di Beit Hanoun per ricevere trattamenti medici in ospedali israeliani o in Cisgiordania e Gerusalemme; le Foi hanno negato a nuove categorie di pazienti gazawi il permesso per accedere agli ospedali attraverso il valico.
Israele ha imposto ulteriori restrizioni all’accesso per i diplomatici internazionali, i giornalisti e i lavoratori in ambito umanitario che vogliano entrare nella Striscia di Gaza.
Per circa 53 mesi, le Foi hanno continuato a negare a circa 700 prigionieri palestinesi di Gaza detenuti nelle prigioni israeliane i permessi di visita senza fornire alcuna giustificazione per questa misura, che viola le disposizioni del diritto internazionale umanitario.
Cisgiordania
Le Foi hanno continuato a imporre gravi restrizioni al movimento dei civili palestinesi in tutta la Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est. Centinaia di civili palestinesi della Cisgiordania e della Striscia di Gaza continuano a non avere accesso a Gerusalemme.
Le Foi hanno istituito checkpoint all’interno e intorno a Gerusalemme, limitando enormemente l’accesso alla città . Ai civili viene spesso impedito di pregare alla moschea di al-Aqsa a Gerusalemme.
Ci sono circa 585 blocchi stradali permanenti, e checkpoint con o senza uomini in tutta la Cisgiordania.
Quando sarà completato, il muro illegale di annessione si estenderà per 724 km intorno alla Cisgiordania, isolando ancora di più l’intera popolazione. 350 km del muro sono già stati costruiti. Circa il 99% del muro è stato costruito all’interno della Cisgiordania, confiscando altra terra palestinese.
Almeno il 65% delle strade principali che portano alle 18 comunità palestinesi in Cisgiordania è chiuso o completamente controllato dalle Foi.
Ci sono circa 500 km di strade riservate ai coloni in Cisgiordania. Oltre a ciò, circa un terzo della Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est, è inaccessibile ai palestinesi senza i permessi emessi dalle Foi. Questi permessi sono estremamente difficili da ottenere.
Le Foi continuano a molestare ed attaccare i dimostranti che tengono manifestazioni pacifiche contro la costruzione del muro di annessione.
I civili palestinesi continuano ad essere molestati dalle Foi a Gerusalemme, e in tutta a Cisgiordania, ciò include il venire regolarmente fermati e perquisiti nelle strade dalle Foi.
Tentativi di creare una maggioranza ebraica a Gerusalemme Est
Durante il periodo di riferimento, le Foi hanno demolito 3 case palestinesi a Gerusalemme Est, sostenendo che erano state costruite senza licenza. Hanno anche costretto due palestinesi a demolire essi stessi le loro case.
Il 6 dicembre 2011, le Foi hanno deportato il membro del Clp Ahmed Mohammed Attoun, 43 anni, da Gerusalemme a Ramallah. Il PCHR considera che la decisione delle Foi di deportare Attoun costituisce un trasferimento forzato. La deportazione di persone protette è proibita dall’articolo 49 della Quarta Convenzione di Ginevra relativa alla Protezione dei Civili in Tempo di Guerra, del 1949. Il PCHR nota che questa misura è parte della continua deportazione di membri del Clp che sono stati eletti dal popolo palestinese durante le elezioni del 2006.
Attività di colonizzazione:
Israele ha continuato le sue attività di colonizzazione negli oPt in violazione del diritto internazionale umanitario, e i coloni israeliani hanno continuato ad attaccare civili e proprietà palestinesi.
Il 3 dicembre 2011, coloni israeliani hanno picchiato violentemente un anziano palestinese vicino a Nablus. Quest’ultimo ha riportato dei lividi. Hanno anche sparato a un pastore palestinese, ma senza ferirlo.
Il 5 dicembre 2011, le Foi hanno demolito due case nel villaggio di al-Ramadin, a sud di Qalqilya, ed una fabbrica nel villaggio di ‘Azzoun, ad est della città .
Il 7 dicembre 2011, coloni israeliani hanno dato fuoco al cancello di una moschea nel villaggio di Buraqin. Hanno anche incendiato una macchina ed un escavatore nel villaggio.
Violenza israeliana documentata nel periodo di riferimento (01 – 07 dicembre 2011)
1. Incursioni in aree palestinesi e attacchi a civili e proprietà palestinesi in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza
Giovedì, 1 dicembre 2011
Intorno alle 00:45, le Foi sono entrate nel quartiere di Marah As’as a sudest di Jenin. Hanno circondato una casa appartenente ad ‘Abdul Nasser ‘Abdul ‘Afu ‘Abdul ‘Abdul ‘Aziz (Nasser ‘Aziz), 55 anni, membro del Comitato Centrale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina e presidente provvisorio dell’Unione Generale degli Studenti Palestinesi. Hanno bussato alla porta e ordinato agli abitanti della casa di uscire. Quando ‘Abdul ‘Aziz ha aperto la porta, i soldati israeliani gli hanno fatto qualche domanda e poi l’hanno arrestato.
Intorno all’1:30, le Foi sono entrate nel quartiere di al-Marah. Hanno fatto irruzione in una casa di 3 piani appartenente alla famiglia al-Zughaibi. Hanno ordinato a Silah Khalil al-Zughaibi, 51 anni, di scendere dal suo appartamento all’ultimo piano. Quando l’ha fatto, l’hanno arrestato. Le Foi hanno fatto irruzione anche in una casa vicina appartenente ad ‘Abdullah ‘Afif Zakarma, 48 anni, e l’hanno arrestato.
Alla stessa ora, le Foi hanno fatto irruzione nella casa di Ahmed Yousef Abu al-Hajja, 37 anni, nel quartiere di al-Jabriyat. La moglie ha aperto la porta e ha detto loro che suo marito soffre di un handicap fisico al 70%. Sono entrati nella sua stanza e hanno ordinato alla moglie di cambiargli i vestiti. Poi l’hanno arrestato. Va notato che Abu al-Hajja era stato ferito da un proiettile esplosivo sparato da un carro armato israeliano nel 2002, e ciò aveva causato il suo parziale handicap fisico.
Alla stessa ora, le Foi hanno fatto irruzione in una casa di due piani appartenente alla famiglia Abu Sakha in Nazareth Street, nel nord di Jenin, dopo aver fatto saltare in aria il cancello. Hanno arrestato Zaher Nafez Abu Sakha, 45 anni.
Sempre alla stessa ora, le Foi sono entrate nel quartiere al-Sikka, a sud di Jenin. Hanno fatto irruzione nella casa di Mazen Mohammes al-Zuraiqi, 46 anni, direttore della Handicapped Rehabilitation Society nel villaggio di Qabatya, e l’hanno arrestato. Va sottolineato che la madre di al-Zuraiqi era deceduta due giorni prima.
Alla stessa ora, le Foi sono entrate nel quartiere al-Bassatin, a nord di Jenin. Hanno fatto irruzione e perquisito la casa di Zuhair ‘Abdul Ra’ouf Zughaibi, 61 anni, e l’hanno arrestato.
Alla stessa ora, le Foi sono entrate nella città vecchia di Jenin. Hanno fatto irruzione e perquisito la casa di Fadaa’ ‘Abdul Ra’ouf Zughaibi, 44 anni, e l’hanno arrestato.
Alla stessa ora, le Foi sono entrate nel quartiere Kharrouba, a nord di Jenin. Hanno fatto irruzione nella casa di Samah ‘Abdullah al-Zughaibi, 44 anni, e l’hanno arrestato.
Sempre alla stessa ora, le Foi sono entrate nel quartiere al-‘Ama, a nord di Jenin. Hanno fatto irruzione e perquisito la casa di ‘Alam Sami Masad, 42 anni, e l’hanno arrestato.
Intorno alle 00:45, le Foi sono entrate nel villaggio di ‘Arbouna, a nord di Jenin. Hanno fatto irruzione e perquisito la casa di Ahmed Saleh Abu Hassan, 70 anni, e l’hanno arrestato.
Intorno all’1:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Beit Fourik, ad est di Nablus. Hanno fatto irruzione e perquisito numerose case, e arrestato 3 civili palestinesi:
1. Sajed ‘Abdul Latif Mlaitat, 40 anni;
2. Ayman ‘Aaref Hajj Mohammed, 44 anni; e
3. Mohammed Yousef Abu Ghilmi, 38 anni.
Sempre intorno all’1:00, le Foi sono entrate a Tuba. Hanno fatto irruzione e perquisito una casa appartenente alla famiglia di Ashraf Mohye al-Din Hamama, 35 anni, e l’hanno arrestato.
Sempre intorno all’1:00, le Foi sono entrate nella città di Bitounia, ad ovest di Ramallah. Hanno fatto irruzione e perquisito la casa di Mustafa Kamel Badama, 47 anni, che era stato rilasciato dalle prigioni israeliane nel contesto dell’ultimo scambio di prigionieri, e l’hanno convocato per un interrogatorio.
Intorno all’1:30, le Foi sono entrate nel villaggio di al-Doha, a sud di Betlemme. Hanno fatto irruzione e perquisito una casa appartenente alla famiglia di ‘Aatef Abu ‘Aker, e arrestato suo figlio, il quindicenne Mohammed.
Sempre intorno all’1:30, le Foi sono entrate a Betlemme. Hanno fatto irruzione e perquisito una casa appartenente alla famiglia di Zaid Mohammed al-Harimi, 17 anni, e l’hanno arrestato.
Intorno alle 2:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Housan, ad ovest di Betlemme. Hanno fatto irruzione e perquisito la casa di ‘Abdul Hai ‘Abdul ‘Aziz Shousa, 40 anni, e dei suoi fratelli, Ibrahim e Mahmoud, rispettivamente 40 e 30 anni, e hanno arrestato i tre fratelli.
Intorno alle 8:30, le Foi sono entrate a Gerico e nell’adiacente campo profughi di ‘Ein al-Sultan. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 8:40, le Foi sono entrate nel villaggio di Deir Estia, a nord di Salfit. Hanno istituito un checkpoint all’entrata del villaggio. Si sono poi ritirati, e non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 9:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Deir Ghassana, a nordest di Ramallah. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 11:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Beit Siera, a sudest di Ramallah. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 13:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Bidya, a nordovest di Salfit. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 15:00, un’unità delle Foi sotto copertura è entrata nel campo profughi di al-Deheishe, a sud di Betlemme, viaggiando a bordo di un veicolo civile. Il veicolo si è fermato vicino al bar di Shihab Hussein Mizher, 35 anni. Soldati israeliani sono scesi e hanno arrestato Mizher. Subito dopo, veicoli militari delle Foi sono entrati nel campo per proteggere la ritirata dell’unità sotto copertura.
Intorno alle 16:30, le Foi sono entrate nel villaggio di ‘Arrana, a nord di Jenin. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 18:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Deir Ballout, ad ovest di Salfit. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 18:30, le Foi sono entrate nel villaggio di al-Mazra’ al-Gharbiya, a nord di Ramallah. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 21:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Seilat al-Harthiya, a nord di Jenin. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 23:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Faqqou’a, a nordest di Jenin. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Venerdì, 2 dicembre 2011
Intorno alle 00:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Kufol Hares, a nord di Salfit. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno all’1:00, le Foi sono entrate nel campo profughi di Balata, ad est di Nablus. Hanno fatto irruzione e perquisito numerose case e hanno arrestato 3 civili palestinesi:
1. Jameel Ibrahim Badrasawi, 64 anni;
2. Haitham Jameel Badrasawi, 25 anni;
3. Yasser Ibrahim Badrasawi, 47 anni.
Sempre intorno all’1:00, le Foi sono entrate nell’area di al-Qadhi, a sud di Hebron. Hanno fatto irruzione e perquisito una casa appartenente alla famiglia di ‘Abdul ‘Aadel ‘Awni Abu Mayala, 22 anni, e l’hanno arrestato.
Intorno all’1:30, le Foi sono entrate nel villaggio di al-Khader, a sud di Betlemme. Hanno fatto irruzione e perquisito una casa appartenente alla famiglia di Mohammes Yousef Da’dou’, 21 anni, e l’hanno arrestato.
Intorno alle 6:30, cannoniere israeliani che stazionavano di fronte alla spiaggia di Beit Lahia nel nord della Striscia di Gaza hanno aperto il fuoco su un peschereccio palestinese. I pescatori palestinesi sono stati costretti a ritornare alla spiaggia, e non sono state riportate vittime.
Intorno alle 9:30, le Foi sono entrate nel villaggio di Nabi Saleh, a nordest di Ramallah. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Sempre intorno alle 9:30, le Foi sono entrate nel villaggio di Budros, ad ovest di Ramallah. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 14:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Khrabtha al-Misbah, ad ovest di Ramallah. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 16:30, soldati israeliani che stazionavano su torrette di osservazione vicino al valico di Beit Hanoun (Eretz) a nord della Striscia di Gaza hanno aperto il fuoco su un numero di cacciatori di volatili a quasi 300 mt di distanza. I cacciatori sono stati obbligati a lasciare l’area, e non sono state riportate vittime.
Sabato, 3 dicembre 2011
Intorno all’1:00, le Foi sono entrate nel quartiere al-Tirah a sudovest di Ramallah. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Sempre intorno all’1:00, le Foi sono entrate nel villaggio di al-Shawawra, ad est di Betlemme. Hanno fatto irruzione e perquisito una casa appartenente alla famiglia di Mahmoud ‘Eissa Rabai’a, 23 anni, e l’hanno convocato per un interrogatorio.
Intorno alle 12:30, le Foi sono entrate nel villaggio di Deir Abu Da’if, ad est di Jenin. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Sempre intorno alle 12:30, le Foi sono entrate nel villaggio di Um al-Tout, a sudest di Jenin. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 15:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Saffa, ad ovest di Ramallah. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 17:00, le Foi sono entrate a Beit ‘Aur al-Tahta, ad ovest di Ramallah. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Sempre intorno alle 17:00, le Foi sono posizionate sul confine tra la Striscia di Gaza e Israele ad est di Rafah hanno aperto il fuoco su numerosi pescatori palestinesi vicino all’aeroporto internazionale di Gaza, a sudest di Rafah. Non sono state riportate vittime.
Intorno alle 18:30, cannoniere israeliane che stazionavano di fronte alla spiaggia di Beit Lahia nel nord della Striscia di Gaza hanno aperto il fuoco su pescherecci palestinesi. I pescatori palestinesi sono stati costretti a tornare alla spiaggia, non sono state riportate vittime.
Sempre intorno alle 18:30, cannoniere israeliane che stazionavano di fronte alla spiaggia di Rafah nel sud della Striscia di Gaza hanno aperto il fuoco su pescherecci palestinesi. I pescatori palestinesi sono stati costretti a tornare alla spiaggia, non sono state riportate vittime.
Intorno alle 22:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Kufor Dan, a nord di Jenin. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 23:50, le Foi sono entrate nel villaggio di Jeet, a nordest di Qalqilya. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Domenica, 4 dicembre 2011
Intorno alle 00:35, le Foi sono entrate nel villaggio di Kufor Qaddoum, a nordest di Qalqilya. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 9:30, le Foi sono entrate nel villaggio di Jafna, a nord di Ramallah. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Sempre intorno alle 9:30, le Foi sono entrate nel villaggio di Zabbouba, a nordovest di Jenin. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 10:15, le Foi sono entrate a Ramallah. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 11:30, le Foi sono entrate nel villaggi di Deir Jarir, a nordest di Ramallah. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 12:30, le Foi sono entrate nel villaggio di Nazlat al-Sheikh Zayed, a sudovest di Jenin. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 14:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Bal’a, a nordest di Tulkarem. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Sempre intorno alle 14:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Deir al-Ghossoun, a nord di Tulkarem. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Sempre intorno alle 14:00, le Foi sono entrate nel campo profughi di Nour Shams, ad est di Tulkarem. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 18:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Kufor Malek, a nordest di Ramallah. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 22:30, le Foi sono entrate nel villaggio di Qiffin, a nord di Tulkarem. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 23:30, le Foi sono entrate nel villaggio di Kufor al-Labad, a est di Tulkarem. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Lunedì, 5 dicembre 2011
Intorno alle 00:45, le Foi sono entrate a Qalqilya. Hanno fatto irruzione e perquisito una casa appartenente alla famiglia di Ayman Zuhair Harda, 26 anni, e l’hanno arrestato. L’hanno rilasciato due ore dopo.
Intorno all’1:00, le Foi sono entrate a Nablus e nel vicino campo profughi di Balata. Hanno fatto irruzione e perquisito numerose case e arrestato 3 membri del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina:
1. Maher Maskawi, 37 anni;
2. Hassan Shilbaya, 46 anni; e
3. Hussam al-Ruzza, 54 anni.
Intorno alle 2:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Housan, ad ovest di Betlemme. Hanno fatto irruzione e perquisito una casa appartenente a Mohammed Younis Shousha, e arrestato i suoi due figli: Fadi, 32 anni, e ‘Alaa’, 24 anni.
Intorno alle 3:00, le Foi sono entrate nella città e nel campo profughi di Tulkarem. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 11:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Emarin, a nordest di Qalqilya. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 15:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Zazlat al-Sheikh Zayed, a sudest di Jenin. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 22:00, soldati israeliani posizionati su torrette di osservazione vicino al confine tra la Striscia di Gaza e Israele, a nord della città di Beit Hanoun, hanno aperto il fuoco su un’area collocata a sud della scuola agricola. Gli spari sono durati 20 minuti, ma non sono state riportate vittime.
Sempre intorno alle 22:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Beer al-Basha, a sud di Jenin. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 23:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Deir Ghazala, a nordest di Jenin. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 23:20, le Foi sono entrate nel villaggio di Jeet, a nordest di Qalqilya. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Martedì, 6 dicembre 2011
Intorno alle 00:30, le Foi sono entrate a Tulkarem. Hanno pattugliato le strade. Poi hanno fatto irruzione in un edificio, sede dell’ufficio dei membri del Consiglio Legislativo Palestinese del Blocco dei Cambiamenti e delle Riforme affiliato ad Hamas. Hanno rotto la porta dell’ufficio, l’hanno perquisito e danneggiato i mobili. Prima di ritirarsi, hanno confiscato due hard disk, un computer portatile ed alcuni documenti.
Intorno alle 3:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Kufor Qaddoum, a nordest di Qalqilya. Hanno pattugliato le strade e arrestato 4 civili palestinesi:
1. Anas Waleed Barham, 21 anni;
2. Rif’at Mufeed Barham, 21 anni;
3. ‘Abdullah Rajab Jom’a, 21 anni; e
4. ‘Abdul Hafiz Anwar Jom’a, 23 anni.
Hanno anche convocato Eihab Mo’ayad Eshtaiwi, 27 anni, per un interrogatorio.
Intorno alle 12:30, le Foi sono entrate nel villaggio di al-Zababda, a sudest di Jenin. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 15:30, le Foi sono entrate per quasi 300 mt ad est del quartiere di al-Shuja’iya, ad est di Gaza City. Hanno raso al suolo aree di terra palestinese. Durante questa incursione, le Foi si sono scontrare con membri della resistenza palestinese, ma non sono state riportate vittime. Le Foi sono rientrate al confine tra la Striscia di Gaza e Israele verso le 2:30 del giorno seguente.
Intorno alle 17:30, le Foi sono entrate nel villaggio di Ya’bad, a sudovest di Jenin. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Intorno alle 18:00, le Foi sono entrate nel villaggio di Toura al-Gharbiya, a sudovest di Jenin. Hanno pattugliato le strade per un certo tempo prima di ritirarsi. Non sono state riportate irruzioni nelle case né arresti.
Mercoledì, 7 dicembre 2011
Intorno alle 00:30, un aereo da guerra israeliano ha lanciato un missile su alcuni attivisti delle Brigate al-Quds (l’ala armata della Jihad Islamica) ad al-Mansoura Street, ad est del quartiere al-Shuja’iya nell’est di Gaza City. Di conseguenza un attivista, Isma’il Salama Hussein al-‘Ar’eir, 22 anni, è stato ucciso e altri due sono stati gravemente feriti.
Alla stessa ora, un aereo da guerra israeliano ha lanciato un missile su un attivista della resistenza palestinese nel quartiere di al-Zaytoun nel sudest di Gaza City. È stato gravemente ferito.
Intorno all’1:00, le Foi sono entrate a Nablus. Hanno fatto irruzione e perquisito numerose case e arrestato 7 palestinesi, tra cui due professori universitari:
1. Dr. “Mohammed ‘Azzam” Subhi Ghazal, 54 anni, un leader di Hamas e professore all’università an-Najah;
2. Dr. Yousef Ibrahim ‘Abdul Haq, 65 anni, un leader del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestine e professore all’università an-Najah;
3. Sameeh Suleiman ‘Olaiwi, 46 anni;
4. Bahaa’ al-Din Fat’hi Ya’ish, 53 anni;
5. Sameer Mustafa al-Usta, 54 anni, che è stato rilasciato dalle prigioni israeliane 4 mesi fa;
6. Usayd Hassiba, 17 anni; e
7. Mo’ayad Hassiba, 19 anni.
Intorno alle 7:30, soldati israeliani che stazionavano in torrette di osservazione al valico di Beit Hanoun (Eretz) nel nord della Striscia di Gaza hanno aperto il fuoco su alcuni lavoratori palestinesi che stavano raccogliendo frammenti di materiali da costruzione dalla zona industriale di Eretz. I lavoratori sono fuggiti dall’area e non sono state riportate vittime.
2. Uso eccessivo della forza contro manifestazioni pacifiche a protesta contro le attività di colonizzazione e contro la costruzione del muro di annessione
Durante il periodo di riferimento, le Foi hanno usato la forza contro manifestazioni pacifiche organizzate da civili palestinesi e attivisti per i diritti umani israeliani e internazionali per protestare contro la costruzione del muro e le attività di colonizzazione in Cisgiordania, e per protestare contro la creazione di una zona-cuscinetto nella Striscia di Gaza. Di conseguenza, 3 palestinesi ed un attivista israeliano per i diritti umani sono stati feriti, e decine di civili palestinesi e di attivisti internazionali per i diritti umani hanno sofferto per l’inalazione di gas lacrimogeno. Le Foi hanno inoltre arrestato un dimostrante palestinese, due giornalisti e 3 attivisti internazionali per i diritti umani.
Dopo la preghiera di venerdì, 2 dicembre 2011, decine di civili palestinesi e di attivisti per i diritti umani israeliani e internazionali hanno organizzato una manifestazione pacifica nel villaggio di Bil’ein, ad ovest di Ramallah, per protestare contro la costruzione del muro di annessione e a supporto degli sforzi per ottenere una riconciliazione nazionale tra i movimenti di Hamas e Fatah. Hanno levato la bandiera palestinese e chiesto la fine della divisione politica. Poi si sono mossi verso aree di terra palestinese, che l’Alta Corte Israeliana aveva ordinato di restituire ai proprietari palestinesi. I soldati israeliani che stazionavano nell’area hanno sparato proiettili di metallo rivestiti di gomma, bombe-suono e candelotti lacrimogeni ai manifestanti. Hanno anche bersagliato l’automobile dell’agenzia stampa Associated Press. Di conseguenza, 3 dimostranti palestinesi e un attivista israeliano per i diritti umani sono stati feriti:
1. Salah Hussein Khawaja, 43 anni, colpito da un candelotto lacrimogeno al piede destro;
2. Ahmed ‘Abdul Karim al-Khatib, 35 anni, colpito da un candelotto lacrimogeno al piede destro;
3. Mustafa Shawkat al-Khatib, 22 anni, colpito da un candelotto lacrimogeno alla schiena; e
4. Shai Bulak, 40 anni, attivista israeliano per i diritti umani, colpito da un candelotto lacrimogeno al petto.
Alcuni dimostranti hanno anche sofferto per l’inalazione di gas lacrimogeno.
Sempre dopo la preghiera di venerdì, 2 dicembre 2011, decine di civili palestinesi e di attivisti internazionali per i diritti umani hanno organizzato una manifestazione pacifica nel centro del villaggio di Kufor Qaddoum,a nordest di Qalqilya, per protestare contro le continue chiusure dell’entrata orientale del villaggio. Si sono mossi verso l’entrata, ma le Foi li hanno fermati. I soldati israeliani hanno lanciato candelotti lacrimogeni e bombe-suono ai dimostranti. Di conseguenza, numerosi dimostranti hanno sofferto per l’inalazione di gas lacrimogeno.
Sempre dopo la preghiera di venerdì, 2 dicembre 2011, decina di civili palestinesi e di attivisti internazionali per i diritti umani hanno organizzato una dimostrazione pacifica nel villaggio di Nil’in, ad ovest di Ramallah, per protestare contro la costruzione del muro di annessione. Si sono scontrati con le truppe israeliane posizionate accanto al muro di annessione. I soldati israeliani hanno sparato proiettili di metallo rivestiti di gomma, bombe-suono e candelotti lacrimogeni ai dimostranti. Di conseguenza, numerosi dimostranti hanno sofferto per l’inalazione di gas lacrimogeno.
Sempre dopo la preghiera di venerdì, 2 dicembre 2011, decine di civili palestinesi e di attivisti per i diritti umani israeliani e internazionali hanno organizzato una manifestazione pacifica nel villaggio di Nabi Saleh, a nordovest di Ramallah, per protestare contro le confische di terra e le attività di colonizzazione. Hanno levato la bandiera palestinese e cantato slogan che chiedevano la fine dell’occupazione. Quando i dimostranti hanno tentato di raggiungere un’area di terra confiscata dai coloni israeliani vicino all’insediamento di “Halmish”, i soldati israeliani hanno sparato proiettili di metallo rivestiti di gomma, bombe-suono e candelotti lacrimogeni ai manifestanti. Di conseguenza, alcuni dimostranti hanno sofferto per l’inalazione di gas lacrimogeno e altri hanno riportati contusioni. Le Foi hanno anche arrestato due giornalisti palestinesi e 3 attivisti internazionali per i diritti umani. I due giornalisti sono:
1. Majdi Mohammed Eshtayeh, 29 anni, cameraman di Associated Press, rilasciato un’ora dopo; e
2. Mohammed Suleiman Radhi, 27 anni, cameraman di Palestine Television, rilasciato intorno alle 20:00.
Sabato mattina, 3 dicembre 2011, decine di civili palestinesi e alcuni attivisti internazionali per i diritti umani hanno organizzato una manifestazione pacifica nell’area di Khirbat Sousia, a sudest della villaggio di Yatta, a sud di Hebron, per protestare contro gli attacchi israeliani nell’area. Le Foi hanno sparato candelotti lacrimogeni e bombe-suono ai manifestanti. Di conseguenza, 5 manifestanti, incluso un attivista danese per i diritti umani, sono stati feriti:
1. Aida, 30 anni, attivista danese per i diritti umani;
2. Sarah al-Nawaj’a, 62 anni;
3. Nasser al-Nawaj’a, 28 anni,
4. Mohammed al-Nawaj’a; e
5. Hussein al-Shawahin.
Le Foi hanno arrestato anche Khaled Mohammed al-Hroush, 18 anni, sostenendo che aveva cercato di issare la bandiera palestinese su una jeep militare israeliana.
3. Costante chiusura degli oPt
Israele ha continuato ad imporre una serrata chiusura degli oPt e ha importo severe restrizioni di movimento sui civili palestinesi nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est occupata.
Striscia di Gaza
Israele ha ininterrottamente chiuso tutti i valichi di confine della Striscia di Gaza per più di tre anni. La chiusura illegale importa da Israele della Striscia di Gaza, che è stata progressivamente inasprita da giugno 2007, ha avuto un impatto disastroso sulla situazione umanitaria ed economica della Striscia di Gaza. La chiusura illegale ha causato non solo una crisi umanitaria ma anche una crisi dei diritti umani e della dignità umana per la popolazione della Striscia di Gaza. Le misure recentemente dichiarate per alleggerire il blocco sono vaghe, puramente esteriori e non si occupano delle cause profonde della crisi, che possono solo essere affrontate con un’immediata e completa sospensione della chiusura, che include la sospensione del divieto di spostarsi dentro e fuori dalla Striscia di Gaza e del divieto di esportazione. Il PCHR è preoccupato che la nuova politica israeliana stia semplicemente spostando Gaza sotto una nuova forma di blocco illegale, uno che può venire internazionalmente accettato e istituzionalizzato. I palestinesi a Gaza potrebbero non soffrire più della stessa carenza di beni, ma rimarranno economicamente dipendenti e incapaci di occuparsi di loro stessi, oltre che isolati socialmente, culturalmente e accademicamente dal resto del mondo.
Movimenti al valico internazionale di Rafah
30 novembre – 6 dicembre 2011
Giorno | Data | Diretti all’estero | Diretti a Gaza | Ritornati a Gaza |
Mercoledì | 30 Novembre 2011 | 473 | 381 | 28 |
Giovedì | 01 Dicembre 2011 | 634 | 514 | 26 |
Venerdì | 02 Dicembre 2011 | -- | 2 | -- |
Sabato | 03 Dicembre 2011 | 631 | 576 | 32 |
Domenica | 04 Dicembre 2011 | 577 | 412 | 18 |
Lunedì | 05 Dicembre 2011 | 568 | 444 | 25 |
Martedì | 06 Dicembre 2011 | 533 | 408 | 21 |
Movimento al valico di Karm Abu Salem (Kerem Shalom)
30 novembre – 06 dicembre 2011
Importazioni:
Data | Importazioni | |||
Categoria | Quantità | |||
Tonnellate | Numero | Litri | ||
30 Novembre 2011 | Generi alimentari | 719 | ||
Materiali agricoli | 1,915 | |||
Beni vari Scatoloni di vestiti Cisterne d’acqua Lastre di vetro Frigoriferi Lavatrici Generatori elettrici | 1,418 | 2.973 86 644 98 96 26 | ||
Aiuti umanitari | 1.119 | |||
Gas per la cucina | 180.320 | |||
01 Dicembre 2011 | Generi alimentari | 922 | ||
Materiali agricoli | 1.696 | |||
Beni vari Scatoloni di vestiti Scatoloni di scarpe Frigoriferi Lavatrici Cisterne d’acqua | 1.436 | 767 538 220 304 100 | ||
Aiuti umanitari | 1.995 | |||
Gas per la cucina | 183.500 | |||
04 Dicembre 2011 | Generi alimentari | 1.039 | ||
Materiali agricoli | 1.755 | |||
Beni vari Scatoloni di vestiti Scatoloni di scarpe Macchinari per l’imballaggio Frigoriferi Pneumatici | 1.770 | 827 304 1 133 1.080 | ||
Aiuti umanitari | 2.470 | |||
Gas per la cucina | 160.160 | |||
05 Dicembre 2011 | Generi alimentari | 874 | ||
Materiali agricoli | 2,208 | |||
Beni vari Scatoloni di vestiti Cisterne d’acqua Generatori elettrici Frigoriferi Lavatrici Automobili | 1.173 | 658 118 38 114 733 21 | ||
Aiuti umanitari | 3.541 | |||
Gas per la cucina | 178.430 | |||
06 Dicembre 2011 | Generi alimentari | 839 | ||
Materiali agricoli | 2,208 | |||
Beni vari Scatoloni di vestiti Scatoloni di scarpe Mucche Frigoriferi Lastre di vetro Lavatrici Macchinari per i trucioli | 1.459 | 1.064 308 388 115 520 192 3 | ||
Aiuti umanitari | 3.351 | |||
Gas per la cucina | 178.200 |
Esportazioni:
Giovedì, 1 dicembre 2011, le Foi hanno permesso l’esportazione di 4 tonnellate di fragole.
Domenica, 4 dicembre 2011, le Foi hanno permesso l’esportazione di 5,4 tonnellate di fragole.
Lunedì, 5 dicembre 2011, le Foi hanno permesso l’esportazione di 3,1 tonnellate di fragole.
Martedì, 6 dicembre 2011, le Foi hanno permesso l’esportazione di 8 tonnellate di fragole.
Note:
Mercoledì, 30 novembre 2011, le Foi hanno permesso l’entrata di 40 tonnellate di cemento, 490 tonnellate di aggregati per costruzioni e 144 tonnellate di acciaio per costruzioni per l’UNDP. Hanno anche permesso l’entrata di 1755 tonnellate di foraggio.
Martedì, 1 dicembre 2011, le Foi hanno permesso l’entrata di 580 tonnellate di cemento e di 150 tonnellate di acciaio per costruzioni per l’UNRWA; e 120 tonnellate di cemento e 108 tonnellate di acciaio per costruzioni per l’UNDP. Le Foi hanno anche permesso l’entrata di 1521 tonnellate di grano.
Domenica, 4 dicembre 2011, le Foi hanno permesso l’entrata di 40 tonnellate di cemento, 1890 tonnellate di aggregato per costruzioni e 143 tonnellate di acciaio per costruzioni per l’UNRWA. Hanno anche permesso l’entrata di 1833 tonnellate di foraggio.
Lunedì, 5 dicembre 2011, le Foi hanno permesso l’entrata di 273 tonnellate di cemento, 14 tonnellate di acciaio per costruzioni e 2380 tonnellate di aggregato per costruzioni per l’UNRWA; e 24 tonnellate di acciaio per costruzioni e 144 tonnellate di cemento per ANERA. Hanno anche permesso l’entrata di 2067 tonnellate di grano.
Martedì, 6 dicembre 2011, le Foi hanno permesso l’entrata di 2100 tonnellate di aggregato per costruzioni e 290 tonnellate di cemento per l’UNRWA; e 160 tonnellate di cemento, 490 tonnellate di aggregato per costruzioni e 51 tonnellate di acciaio per costruzioni per l’USAID. Hanno anche permesso l’entrata di 1872 tonnellate di foraggio.
Valico di Beit Hanoun (Eretz): Israele ha continuato a chiudere il valico di Beit Hanoun (Eretz) al movimento dei civili palestinesi. Le Foi hanno permesso solo ai diplomatici, ad alcuni giornalisti internazionali e impiegati di agenzie internazionali e ad un numero limitato di pazienti che soffrono di gravi malattie di passare attraverso il valico. Hanno continuato ad impedire ai civili palestinesi di visitare i propri parenti che sono detenuti nelle carceri israeliane. Il ridotto numero di pazienti a cui è permesso di attraversare il valico può farlo solamente sotto rigide restrizioni che includono controlli prolungati.
Movimenti al valico di Beit Hanoun (Erez)
30 novembre – 06 dicembre 2011
Data | 30 Novembre | 01 Dicembre | 02 Dicembre | 03 Dicembre | 04 Dicembre | 05 Dicembre | 06 Dicembre |
Pazienti | 34 | 17 | / | / | 34 | 36 | 40 |
Accompagnatori | 31 | 18 | / | / | 27 | 34 | 40 |
Arabi israeliani | 7 | 22 | 2 | / | 21 | 1 | / |
Diplomatici | 9 | 9 | 3 | / | / | / | / |
Giornalisti internazionali | 1 | 4 | 1 | / | 1 | 1 | 6 |
Lavoratori internazionali | 32 | 85 | 20 | / | 1 | 4 | 17 |
Viaggiatori all’estero | / | / | / | / | 1 | 7 | 2 |
Uomini d’affari | 35 | 17 | 6 | / | 24 | 20 | 29 |
Meeting economici | 1 | / | / | / | / | 2 | 1 |
Colloqui di sicurezza | 2 | / | / | / | 4 | 1 | / |
VIP | / | 1 | / | / | 1 | / | 1 |
Ambulanze per Israele | 2 | 4 | 1 | / | 3 | 3 | 3 |
Ambulanze da Israele | 1 | 2 | / | / | 1 | 1 | 1 |
Cisgiordania
Israele ha imposto una maggiore chiusura sulla Cisgiordania. Durante il periodo di riferimento, le Foi hanno imposto restrizioni addizionali al movimento dei civili palestinesi.
Gerusalemme: le Foi hanno continuato a imporre gravi restrizioni al movimento dei civili palestinesi da e verso la città . Migliaia di civili palestinesi della Cisgiordania e della Striscia di Gaza si sono visti rifiutare l’accesso alla città . Le Foi hanno istituito molti checkpoint intorno e all’interno della città . Le restrizioni di movimento per i civili palestinesi spesso aumentano drasticamente di venerdì, impedendo ai palestinesi musulmani di pregare alla moschea di al-Aqsa.
Ramallah: le Foi hanno continuato ad imporre gravi restrizioni al movimento dei civili palestinesi. Intorno alle 8:45 di martedì, 1 dicembre 2011, le Foi hanno istituito un checkpoint all’incrocio Beit ‘Aur al-Fouqa, ad ovest di Ramallah. Intorno alle 10:00 dello stesso giorno, le Foi hanno istituito un checkpoint all’entrata del villaggio di Beit Liqya, ad ovest di Ramallah. Intorno alle 11:00 dello stesso giorno, le Foi hanno re-instaurato la loro presenza al checkpoint di ‘Attara, a nord di Ramallah. Intorno alle 8:00 di venerdì, 2 dicembre 2011, le Foi hanno istituito un checkpoint all’entrata del villaggio di Nabi Saleh, a nordovest di Ramallah. Sempre intorno alle 8:00 dello stesso giorno, le Foi hanno istituito un checkpoint all’entrata del villaggio di Turmos’iya, a nordest di Ramallah. Intorno alle 9:00 dello stesso giorno, le Foi hanno istituito un checkpoint sotto il ponte di Kharabtha al-Misbah, a sudovest di Ramallah. Intorno alle 18:00 di sabato, 3 dicembre 2011, le Foi hanno istituito un checkpoint all’incrocio di Silwad, a nordest di Ramallah. Intorno alle 8:00 di domenica, 4 dicembre 2011, le Foi hanno istituito un checkpoint all’incrocio di Beit ‘Aur al-Fouqa, a ovest di Ramallah.
Qalqilya: le Foi hanno continuato a imporre gravi restrizioni al movimento dei civili palestinesi. Giovedì, 1 dicembre 2011, le Foi hanno istituito 4 checkpoint intorno alla città . Intorno alle 00:00 di venerdì, 2 dicembre 2011, le Foi hanno istituito un checkpoint all’entrata orientale di Qalqilya. Sabato, 3 dicembre 2011, le Foi hanno istituito 7 checkpoint intorno a Qalqilya. Domenica, 4 dicembre 2011, le Foi hanno istituito 4 checkpoint intorno a Qalqilya.
Tulkarem: le Foi hanno continuato a imporre gravi restrizioni al movimento dei civili palestinesi. Intorno alle 10:30 di sabato, 3 dicembre 2011, soldati israeliani posizionati al checkpoint di Ennab, a est di Tulkarem, hanno imposto ulteriori restrizioni al movimento dei civili palestinesi. Intorno alle 20:30 dello stesso giorno, le Foi hanno istituito un checkpoint a Kufor Sour – Kour Road, a sudest di Tulkarem. Intorno alle 9:00 di domenica, 4 dicembre 2011, le Foi hanno istituito un checkpoint sulla strada Tulkarem – Qalqilya vicino a Jibara Gate, a sud di Tulkarem. Intorno alle 15:30 dello stesso giorno, soldati israeliani posizionati al checkpoint di Ennab, a est di Tulkarem, hanno imposto ulteriori restrizioni al movimento dei civili palestinesi. Intorno alle 22:00 dello stesso giorno, le Foi hanno istituito un checkpoint all’entrata del villaggio di Qiffin, a nord di Tulkarem. Intorno alle 17:00 di martedì, 6 dicembre 2011, soldati israeliani posizionati al checkpoint di Ennab, a est di Tulkarem, hanno imposto ulteriori restrizioni al movimento dei civili palestinesi.
Jenin: le Foi hanno continuato a imporre gravi restrizioni al movimento di civili palestinesi. Intorno alle 6:00 di sabato, 3 dicembre 2011, le Foi hanno istituito un checkpoint sulla strada Jenin – Tulkarem vicino all’entrata del villaggio di Beer al-Basha, a sud di Jenin. Intorno alle 11:30, soldati israeliani posizionati al checkpoint di Mavo Dutan a sudovest di Jenin hanno imposto ulteriori restrizioni al movimento dei civili palestinesi. Intorno alle 6:00 di domenica, 4 dicembre 2011, le Foi hanno istituito un checkpoint all’entrata del villaggio di Zabbouba, a nordovest di Jenin. Intorno alle 6:00 di lunedì, 5 dicembre 2011, le Foi hanno istituito un checkpoint all’entrata del villaggio di Zabbouba, a nordovest di Jenin. Intorno alle 19:30 di martedì, 6 dicembre 2011, le Foi hanno istituito un checkpoint all’entrata del villaggio di Zabbouba, a nordovest di Jenin.
Salfit: le Foi hanno continuato a imporre gravi restrizioni al movimento dei civili palestinesi. Intorno alle 11:45 di sabato, 3 dicembre 2011, le Foi hanno istituito un checkpoint all’entrata del villaggio di Brouqin, ad ovest di Salfit. Alla stessa ora, hanno istituito un checkpoint all’entrata del villaggio di Beit Bidya, a nordovest di Salfit. Intorno alle 12:30 dello stesso giorno, le Foi hanno istituito un checkpoint all’entrata occidentale del villaggio di Hares, a nord di Salfit. Intorno alle 15:35 dello stesso giorno, le Foi hanno istituito un checkpoint sulla strada Hares – Kufol Hares, a nord di Salfit.
Gerico: le Foi hanno continuato a imporre gravi restrizioni al movimento dei civili palestinesi. Intorno alle 14:00 di giovedì, 1 dicembre 2011, le Foi hanno istituito un checkpoint all’entrata del villaggio di ‘Ein al-Dyouk, a nord di Gerico. Intorno alle 14:00 di sabato, 3 dicembre 2011, le Foi hanno istituito un checkpoint all’entrata del villaggio di Fassavel, a nord di Gerico.
Hebron: le Foi hanno continuato a imporre gravi restrizioni al movimento dei civili palestinesi. Giovedì mattina, 1 dicembre 2011, le Foi hanno impedito a contadini palestinesi di lavorare la loro terra nell’area di Sousia, a sudest del villaggio di Yatta, a sud di Hebron. Secondo le indagini condotte dal PCHR, visto che i coloni israeliani dell’insediamento di “Sousia” hanno provocato i contadini palestinesi che stavano lavorando le loro terre quasi 300 metri lontano dall’insediamento, le Foi hanno ordinato ai contadini palestinesi di lasciare le loro terre.
Arresti ai checkpoint militari
Intorno alle 16:30 di domenica 4 dicembre 2011, soldati israeliani che pattugliavano i dintorni dell’insediamento di “Elli”, a sud di Nablus, hanno arrestato 3 bambini palestinesi che raccoglievano olive dalla terra agricola delle loro famiglie, dislocata vicino all’insediamento. I bambini sono: Ahmed Sameer ‘Awadh; Habib ‘Abdullah ‘Owais; e Anas Tarqi ‘Owais.
Intorno alle 18:00 di domenica 4 dicembre 2011, soldati israeliani che pattugliavano vicino al villaggio di al-Khader, a sud di Betlemme, hanno arrestato ‘Ali Mustafa Salah, 29 anni, e Ashraf Salah al-Din Salah, 31 anni.
Intorno alle 7:00 di lunedì 5 dicembre 2011, soldati israeliani posizionati al checkpoint istituito all’entrata del villaggio di Nabi Saleh, a nordovest di Ramallah, hanno arrestato Wissam Eyad Tamimi, 16 anni.
Lunedì mattina 5 dicembre 2011, le Foi hanno arrestato 3 civili palestinesi, tra cui un bambino, nel villaggio di al-Doha, ad ovest di Betlemme: Mo’taz Khalil ‘Ezziya, 16 anni; Ahmed Mohammed Erdris; e Mos’ab Subhi al-‘Azza, 18 anni.
4. Tentativi di creare una maggioranza ebraica a Gerusalemme Est
Le autorità di occupazione israeliane hanno continuato a fare costanti sforzi per creare una maggioranza ebraica a Gerusalemme Est e per espellere i civili palestinesi dalla città .
Domenica mattina 4 dicembre 2011, le Foi hanno costretto Ussama Hussein al-Shawaiki a demolire la sua casa di 96 m2 nel quartiere di al-Thawri, a Gerusalemme Est occupata. Al-Shwaiki aveva costruito la sua casa nel 2005, nel 2009 funzionari della Municipalità Israeliana di Gerusalemme e alcuni poliziotti israeliani si erano presentati a casa sua per fotografarla. In seguito, la corte municipale gli aveva imposto una multa di 96.000 NIS per aver costruito la casa senza la licenza. Al-Shwaiki si è appellato alla decisione della corte, ma nel tardo novembre 2011, la corte gli ha ordinato di demolire egli stesso la sua casa, o la municipalità l’avrebbe demolita chiedendogli le spese. Di conseguenza, è stato costretto a demolire la sua casa, in cui vivevano 6 persone, di cui 2 bambini.
Nello stesso giorno, le Foi hanno costretto Husni Bassam al-Kilano a demolire una stanza di 32 m2 aggiunta alla sua casa nel quartiere di al-Sawana, a Gerusalemme Est occupata. Al-Kilani aveva costruito la stanza nel 2008, e nel 2009 funzionari della Municipalità Israeliana di Gerusalemme e alcuni poliziotti israeliani si erano presentati a casa sua per fotografarla. In seguito, la corte municipale gli ha ordinato di demolire la stanza aggiuntiva, sostenendo che era stata costruita senza licenza. Al-Kilano si è appellato alla decisione della corte, ma alla fine stato costretto a demolire egli stesso la stanza, perché se non l’avesse fatto sarebbe stato costretto a pagare una multa di 30.000 NIS.
Martedì mattina 5 dicembre 2011, le Foi, accompagnate da funzionari della Municipalità Israeliana di Gerusalemme, sono entrate nel quartiere di Yassoul nel villaggio di Silwan, a sud della città vecchia di Gerusalemme. Hanno circondato una casa appartenente a Burhan Zakria Burqan, 39 anni. Hanno costretto la famiglia ad uscire senza permettere loro di prendere i propri oggetti personali. Poi hanno demolito la casa di 150 m2, in cui abitavano 8 persone. Le Foi hanno anche demolito un cortile appartenente a Burqan. La casa era collocata quasi 800 mt a sud della moschea di al-Aqsa e a soli 250 mt dal quartiere di al-Bustan, dove le Foi intendono creare un giardino biblico.
Nello stesso giorno, le Foi, accompagnate da funzionari della Municipalità Israeliana di Gerusalemme, hanno circondato una casa di 50 m2 appartenente a Majdi Mustafa al-Salaima, in cui vivevano 6 persone, nel quartiere di al-Ashqariya nel villaggio di Beit Hanina, a nord di Gerusalemme. Hanno costretto la famiglia ad uscire senza permettere loro di prendere i propri oggetti personali. Poi hanno demolito la casa.
Martedì mattina 6 dicembre 2011, le Foi, accompagnate da un bulldozer, sono entrate nel villaggio di al-Jeeb, a nordovest di Gerusalemme. Hanno circondato una casa di 70 m2 appartenente a Khamis al-Sasu, in cui vivevano 9 persone. Poi hanno demolito la casa, sostenendo che era stata costruita senza licenza.
Martedì 6 dicembre 2011, le Foi hanno deportato Ahmed Attoun, membro del CLP, da Gerusalemme a Ramallah. Il PCHR considera che la decisione delle Foi di deportare Attoun costituisce una trasferimento forzato. La deportazione di persone protette è proibita dall’articolo 49 della Quarta Convenzione di Ginevra relativa alla Protezione dei Civili in Tempo di Guerra, del 1949. Il PCHR nota che questa misura è parte della continua deportazione di membri del CLP che sono stati eletti dal popolo palestinese durante le elezioni del 2006.
Secondo le indagini condotte dal PCHR, le Corte Israeliana dei Magistrati di Gerusalemme ha deciso martedì, 6 dicembre 2011, di deportare Ahmed Attoun, 43 anni, membro del CLP appartenente al Blocco per il Cambiamento e le Riforme, affiliato ad Hamas. Qualche ora dopo, Attoun è stato trasferito ad un checkpoint israeliano vicino a Ramallah e le Foi gli hanno ordinato di camminare verso Ramallah.
Attoun e Mohammed Totah, un altro membro del CLP del Blocco per il Cambiamento e le Riforme, e l’ex ministro palestinese per Gerusalemme, Khaled Abu Arafa, erano impegnati in un sit-in nel quartier generale del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) a Gerusalemme da giugno 2010, in protesta contro la decisione delle Foi di confiscare le carte d’identità dei membri del CLP a Gerusalemme e dare loro in cambio permessi mensili temporanei per accedere a Gerusalemme, sulla base del fatto che sono affiliati ad una organizzazione proibita o che partecipano alle elezioni palestinesi in nome di Hamas. Mentre Attoun, Totah e Abu Arafa stavano facendo il sit-in, le Foi hanno arrestato il membro del CLP Mohammed Abu Teir e l’hanno deportato a Ramallah, l’8 dicembre 2010. Il 6 settembre 2011, le Foi hanno arrestato Abu Teir da casa sua nel villaggio di Kafr Aqab, vicino a Ramallah; il 26 settembre, un’unità sotto copertura delle Foi ha rapito Attoun dalla tenda del sit-in nel quartier generale del CICR a Sheik Jarrah (Gerusalemme). Attoun è poi rimasto in reclusione fino al suo trasferimento a Ramallah.
Questa deportazione è parte di una perdurante campagna israeliana che è stata implementata fin dal giugno 2006, che ha l’obiettivo di arrestare i membri del Blocco per il Cambiamento e le Riforme del CLP, inclusi ministri palestinesi e membri dei comitati locali in Cisgiordania. Questa campagna cominciò in seguito alla vittoria di Hamas nelle elezioni del CLP di gennaio 2006. Ci sono attualmente 22 membri del CLP, la maggior parte appartenenti al Blocco per il Cambiamento e le Riforme, detenuti nelle carceri israeliane.
5. Attività di colonizzazione e attacchi di coloni contro civili e proprietà palestinesi
Israele ha continuato le sue attività di colonizzazione negli oPt in violazione del diritto internazionale umanitario, e i coloni israeliani hanno continuato ad attaccare civili e proprietà palestinesi.
Sabato mattina, 3 dicembre 2011, dopo che le Foi avevano rimosso delle case-mobili posizionate dai coloni israeliani vicino alla colonia di “Eitamar”, a sudest di Nablus, coloni israeliani della colonia di “Alon Moreh”, costruita sulla terra dei villaggi di Salem e ‘Azmout, ad est di Nablus, hanno attaccato Najeh ‘Abdul Qader Eshtayeh, 63 anni.
Nella sua testimonianza al PCHR, Eshtayeh afferma:
“Intorno alle 6:00 di sabato, 3 dicembre 2011, mi stavo recando sui miei terreni nell’area di al-Qum’iya, ad est del villaggio di Salem. Quando ho attraversato la strada per i coloni ad est del villaggio, a quasi 600 mt dal mio terreno, ho visto una jeep bianca con targa israeliana. Quando l’autista mi ha visto, ha guidato verso di me intercettandomi. È sceso dall’auto portando un fucile. Sono sceso dall’asino su cui montavo. Il colone ha tentato di spingermi dentro la jeep. Non riuscendovi, mi ha colpito con le mani, con i piedi e con il calcio del fucile. Ha continuato a colpirmi per 15 minuti. Poi è arrivato un altro colone e mi hanno picchiato entrambi. Hanno continuato a picchiarmi per un’ora. Quando mi hanno lasciato andare, sono tornato a casa, e mio figlio mi ha portato all’ospedale di Rafidya perché ero pieno di lividi.”
Sempre sabato mattina, due coloni israeliani hanno sparato ad un pastore palestinese, Rami Rasheed Eshtayeh, del villaggio di Salem ad est di Nablus, ma l’uomo non è stato ferito.
Nella sua testimonianza al PCHR, Eshtayed racconta:
“Intorno alle 6:30 di sabato, 3 dicembre, 2011, sono uscito di casa per tosare le mie pecore. Quando sono arrivato al cancello di una strada per i coloni nel villaggio, sono rimasto sorpreso di vedere due coloni israeliani. Uno di essi mi ha ordinato di fermarmi, ma non ho obbedito, temendo per la mia vita. Sono scappato al mio villaggio lasciando le pecore dov’erano. Uno dei coloni ha aperto il fuoco su di me, ma non mi ha ferito. Gli abitanti del villaggio si sono svegliati sentendo gli spari. Si sono riuniti ed hanno lanciato pietre ai coloni, riuscendo in tal modo a recuperare le pecore. Quattro giorni prima, un colone israeliano che guidava un camion aveva investito 4 delle mie pecore.”
Intorno alle 7:00 di lunedì, 5 dicembre 2011, le Foi sono entrate nel villaggio di ‘Azzoun, ad est di Qalqilya. Hanno demolito una fabbrica di mattoni appartenente a Hussein Mohammed Ghannam all’entrata del villaggio. Secondo il figlio del proprietario, Hussein, domenica sera, 4 dicembre 2011, l’”Amministrazione Civile” israeliana li aveva avvisati verbalmente che la fabbrica andava demolita il giorno seguente. Va notato che la fabbrica era stata costruita nel 2008.
Intorno alle 7:50 dello stesso giorno, le Foi, accompagnate da due bulldozer, sono entrate nel villaggio di al-Ramadin, a sud di Hebron. Hanno demolito due case di 50 m2 appartenenti a Mohammed Suleiman Sh’our e Mohammed Salama Sh’our, sostenendo che le case si trovavano vicino ad una strada utilizzato dai coloni israeliani.
Intorno
all’1:30 di mercoledì, 7 dicembre 2011, alcuni coloni israeliani hanno
fatto irruzione nel villaggio di Brouqin, a ovest di Salfit. Hanno dato
fuoco all’entrata della moschea Ali Bin Abi Taleb, che era chiusa. Hanno
anche incendiato dei pneumatici intorno alla moschea, che è stata
danneggiata. Subito dopo, i coloni hanno dato fuoco ad un’automobile
appartenente a Mo’tassem Ibrahim Samara, 34 anni, che era parcheggiata
accanto alla moschea, causando una perdita stimata di 150.000 NIS. I
coloni hanno anche bruciato un escavatore appartenente a ‘Ali Na’el el
Sabra, 38 anni, causando una perdita stimata di 70.000 NIS.
Raccomandazioni alla comunità internazionale1. Il PCHR chiede alle parti contraenti la Quarta Convenzione di Ginevra di adempiere ai loro obblighi legali e morali sotto l’art. 1 della Convenzione per assicurare il rispetto israeliano della Convenzione nei Territori Palestinesi occupati. Il PCHR crede che il complotto del silenzio praticato dalla comunità internazionale abbia incoraggiato Israele ad agire considerandosi al di sopra della legge ed incoraggi Israele a continuare a violare i diritti umani internazionali e il diritto internazionale umanitario.
2. Il PCHR chiede alle parti contraenti la Quarta Convenzione di Ginevra di indire una conferenza per effettuare passi concreti che assicurino il rispetto israeliano della Convenzione negli oPt e che forniscano protezione immediata ai civili palestinesi.
3. Il PCHR chiede alle parti contraenti la Quarta Convenzione di Ginevra di adempiere ai loro obblighi legali sanciti all’art.146 della Convenzione, di cercare e perseguire i responsabili di serie violazioni, vale a dire crimini di guerra.
4. Il PCHR chiede l’implementazione immediata del Parere Consultivo emesso dalla Corte Internazionale di Giustizia, che considera illegale la costruzione del muro di annessione all’interno della Cisgiordania.
5. Il PCHR raccomanda che le organizzazioni internazionali della società civile, incluse le organizzazioni per i diritti umani, le associazioni di ordini di avvocati e le ONG, partecipino al processo di denuncia di coloro che sono accusati di gravi violazioni del diritto internazionale ed esortino i loro governi e portare i responsabili di fronte alla giustizia.
6. Il PCHR chiede all’Unione Europea di attivare l’art.2 dell’Accordo di Associazione Euro-israeliano, che prevede che Israele debba rispettare i diritti umani come precondizione per la cooperazione economica tra gli stati UE ed Israele. Il PCHR chiede inoltre agli stati UE di proibire le importazioni di beni prodotti in insediamenti israeliani illegali negli oPt.
7. Il PCHR chiede alla comunità internazionale di riconoscere il piano di disimpegno da Gaza, implementato nel settembre 2005, per quello che è – non la fine dell’occupazione ma una combinazione di occupazione e crisi umanitaria nella Striscia di Gaza.
8. Riconoscendo il CICR come garante della Quarta Convenzione di Ginevra, il PCHR chiede al CICR di aumentare il proprio staff e le proprie attività negli oPt, inclusa la facilitazione delle visite ai prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane.
9. Il PCHR apprezza gli sforzi della società civile internazionale, incluse le organizzazioni per i diritti umani, le associazioni di ordini di avvocati, le unioni e le ONG, e le sollecita affinché continuino il loro ruolo di pressione sui loro governi, per assicurare il rispetto israeliano dei diritti umani negli oPt e per chiedere a Israele di sospendere i suoi attacchi sui civili palestinesi.
10. Il PCHR chiede alla comunità internazionale di fare pressione perché Israele sospenda le dure restrizioni imposte dal governo israeliano e dalle sue forze di occupazione all’accesso delle organizzazioni internazionali negli oPt.
11. Il PCHR ripete che ogni soluzione politica non basata sui diritti umani internazionali e sul diritto umanitario non può portare a una soluzione pacifica e giusta della questione palestinese. Invece, un tale accordo può solo condurre ad ulteriori sofferenze ed instabilità nella regione. Qualsiasi processo di pace o accordo deve basarsi sul rispetto per il diritto internazionale, inclusi i diritti umani internazionali e il diritto umanitario.
Documento pubblico
Per ulteriori informazioni visitate il nostro sito (www.pchrgaza.org) o contattate l’ufficio del PCHR a Gaza City, Striscia di Gaza, via e-mail (pchr@pchrgaza.org) o telefono (+972 (0)8 282 4776 – 282 5893).
Traduzione per InfoPal a cura di Giulia Sola
Da Infopal
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