Cresce nel 2011 la quota di approvvigionamento
di energia dai Paesi esteri, ma soprattutto cresce la spesa petrolifera.
E sul futuro del barile sorgono gravi incertezze. Per fortuna crescono
anche le rinnovabili
Sale la spesa energetica italiana. Il
Paese, giù tartassato dalla recessione e dalla morsa di una manovra
assai poco clemente, deve fare i conti anche con l'aumento del
bollettino che paga per l'approvvigionamento di energia all'estero. Nel
2011, secondo l'Unione Petrolifera, la spesa avrebbe sfiorato i 62
miliardi di euro con un aumento di 8.9 miliardi rispetto al 2010. In
termini di Pil significa una quota rilevante del 3,9%. Le stime
dell'Unione Petrolifera per il 2012 però sono ancora più infauste, con
una spesa energetica che potrebbe salire ancora di 3 miliardi superando
la quota complessiva di 65 miliardi.
Rimanendo sul costo specifico dell'oro nero, nel 2011 si sarebbero spesi quasi 35 miliardi, ben 6,5 in più rispetto all'anno precedente. Un dato che dovrebbe far sobbalzare, se si considera la contrazione della nostra economia.
I
dati però sono calcolati in misura di una stabilizzazione del costo
petrolifero, che appare tutt'altro che scontata. Secondo l'Agenzia
internazionale dell'energia (IEA) le quotazioni del greggio sono avvolta
dall'enigma, in virtù dei meccanismi di domanda e offerta e
dell'instabilità geopolitica che minaccia i maggiori paesi produttori,
leggasi Iran.
Il prezzo da qui al 2015, secondo l'IEA potrebbe dunque salire tranquillamente sopra la soglia dei 150 al barile:
tutto dipenderebbe da potenziali scoperte di nuovi giacimenti, che
farebbero "tirare un respiro di sollievo". Ma l'estrazione petrolifera è
sempre più impegnativa, tra sabbie bituminose e fondali oceanici le
prospettive sono tutt'altro che rosee, sia da un punto di vista
meramente economico sia, e soprattutto, da un punto di vista ambientale,
con un grave rischio di proliferazione di nuove catastrofi. Unica
consolazione tra tutti questi numeri: la quota totale di energie
rinnovabili nel nostro paese è cresciuta del 6,1%, arrivando a coprire
ben il 10,7% del totale.
Fonte: Il sole 24 ore
Da Terra Nuova
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