L'atrazina
è un efficace erbicida principalmente utilizzato per eliminare le
piante infestanti da colture come mais e canna da succhero. In Italia,
l'utilizzo di atrazina è vietato dalla legge per via delle sue
potenzialità come agente nocivo per l'ambiente e le falde acquifere, ma
in molti altri Paesi è uno degli erbicidi più utilizzati, tanto che se
ne vendono oltre 38.000 tonnellate ogni anno negli USA.
L'atrazina
è già nota per essere una sostanza potenzialmente cancerogena, ma un
nuovo studio condotto da Tyrone Hayes, ricercatore dell'Università della
California, svela nuovi possibili effetti di questo erbicida,
specialmente sugli anfibi come rane e rospi.
La
revisione di 142 ricerche precedenti incentrate sugli effetti
dell'atrazina ha fatto emergere un dato allarmante: le gonadi maschili
di oltre 100 specie subiscono dei cambiamenti radicali se esposte ai
livelli di atrazina osservati nell'ambiente. "Essenzialmente, l'atrazina
castra chimicamente gli animali. Se si osserva un maschio esposto ad
atrazina, i testicoli non hanno sperma" spiega Hayes.
Una delle ricerche analizzate risale al 2010,
e ha visto coinvolti 40 rane maschio 4 delle quali, dopo l'esposizione
ad atrazina, hanno cambiato totalmente sesso, trasformandosi in femmine
feconde.
I
23 ricercatori coinvolti nello studio, provenienti da diversi Paesi,
hanno scoperto che mammiferi, rettili e pesci sono tutti sensibili
all'effetto dell'atrazina. Ma gli anfibi,
che hanno la spiacevole tendenza ad assorbire con estrema facilità dosi
di agenti chimici superiori a quelle di altri gruppi animali, sembrano
essere i più vulnerabili.
In
una delle ricerche esaminate, l'atrazina è stata in grado di cambiare
totalmente il sesso di alcune rane africane della specie Xenopus laevis.
"E tutto questo non si è verificato ad alte concentrazioni di atrazina"
spiega il co-autore della ricerca Val Beasley. "Si verifica a
concentrazioni riscontrabili nell'ambiente".
Se
gli anfibi sono risultati i più vulnerabili, anche gli effetti
dell'atrazina sui mammiferi non sono affatto da trascurare. Essere umano
compreso: pessima qualità dello sperma, difetti alla nascita, cancro al
seno e aborti spontanei.
"La
zona più colpita è negli Stati Uniti, perchè usiamo atrazina in
abbondanza" spiega Hayes. "Il punto più sensibile negli USA è il
Midwest, la 'fascia del grano', un altro è la Florida, in cui viene
utilizzata per la canna da zucchero. Siamo tutti esposti all'atrazina.
Acque superficiali, piovane, l'atrazina è ovunque".
Noi
europei abbiamo proibito l'uso di atrazina da tempo. L'Italia, in
particolare, impose le prime restrizioni nel 1990, per poi proibire
completamente l'utilizzo di atrazina nel 1992.
Ma
la società che produce l'atrazina, la Syngenta, si trova proprio nel
bel mezzo del nostro continente, per l'esattezza in Svizzera.
"La
scienza è chiara. L'atrazina non può causare, non causa, e non causerà
effetti collaterali alle concentrazioni a cui le persone vengono esposte
nel mondo reale" afferma Ann Bryan, portavoce della Syngenta.
"Organizzazioni
indipendenti come World Health Organization , Australian Pesticides e
Veterinary Medicines Authority hanno condotto studi che supportano la
sicurezza dell'atrazina".
"Siamo
preoccupati per i milioni di agricoltori e dei consumatori americani
che traggono benefici dall'atrazina" continua Bryan, "I consumatori
americani risparmiano da 3,6 a 4,4 miliardi di dollari all'anno per via
dei costi di produzione ridotti".
Hayes
e Beasley hanno proposto una proibizione su scala globale
dell'atrazina, nonostante Hayes sia stato in passato uno dei primi
promotori dell'erbicida per conto della Syngenta. "Non vogliamo vedere
un'altra situazione simile a quella del DDT" dice Beasley. "Abbiamo
bisogno di un sistema globale per la regolamentazione degli agenti
chimici in agricoltura".
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