Di Argiris Panagopoulos
GRECIA La prima mobilitazione nell'era del governo di unità nazionale Sciopero generale contro la manovra
Non si ferma il movimento contro le imposte ingiuste. La disoccupazione
supera il 20%
ATENE. Il settore pubblico e gran parte del settore privato si sono
fermati ieri in Grecia per il primo sciopero generale dei sindacati
Gsee e Adedy nell'era del governo di unità nazionale dell'ex banchiere
Lukas Papadimos. Più di cinquantamila persone hanno manifestato ieri
nelle strade di Atene, e altrettante nelle altre città greche, contro
la presentazione della nuova finanziaria lacrime e sangue per il 2012, i
licenziamenti nel settore pubblico, l'abolizione di fatto del diritto
del lavoro e quella dello status dei lavori pesanti.
Scuole e
università erano vuote, gli ospedali hanno lavorato con il servizio di
emergenza mentre il settore aereo è stata l'eccezione nella paralisi
completa dei trasporti, dato che i controllori di volo non avevano
aderito allo sciopero. Tre cortei hanno attraversato le strade di Atene
per finire a piazza Syntagma di fronte al parlamento. Nella prima fila
dello sciopero c'erano gli statali e i lavoratori di imprese o servizi
a partecipazione statale: le liste di mobilità che si sono attivate
già lunedì, nei prossimi dodici mesi lasceranno fuori dal settore
pubblico quasi trentamila persone. E con la seconda ondata altri 100
mila posti di lavoro del settore pubblico saranno sacrificati.
Papadimos
e il suo ministro delle finanze Venizelos sono contenti perché il
paese ha ottenuto l'ok dell'Eurogruppo alla sesta tranche di aiuti
della troika. Socialisti, conservatori e estrema destra sostengono che i
prestiti servono per pagare stipendi e pensioni, mentre i sindacati e
l'opposizione di sinistra denunciano che tutti i prestiti servono solo
per finanziare il debito pagando interessi da usurai. Un circolo
vizioso che ha distrutto l'economia del paese e distrugge il suo
tessuto sociale.
Non si placa d'altro canto la resistenza sociale di
chi non ha più i soldi per pagare le tasse ingiuste. La decisione dei
sindacalisti di Genop-Deh (l'Enel greca) di scioperare e occupare la
sede della compagnia dove vengono stampate le bollette e gli ordini di
tagliare la luce alle persone che non pagano la super tassa, ha mandato
in tilt per giorni i centri di Deh e ha rafforzato il grande movimento
di rifiuto di pagare le tasse.
Il governo di Papadimos ha risposto
il 24 novembre con l'arresto del segretario del sindacato di Genop-Deh
Nikos Fotopoulos che il 10 gennaio affronterà con altri nove
sindacalisti e cinque attivisti le denuncie per interruzione di
servizio pubblico. Nello stesso momento decine di comuni dell'area
metropolitana di Atene e di altre città insieme ad associazioni e
sindacati si mobilitano per fornire protezione legale. La disobbedienza
civile contro le tasse ingiuste rappresenta il punto debole del
governo, soprattutto dopo che anche la Commissione Europea, dopo
l'interrogazione di un europarlamentare greco, ha definito illegale
l'interruzione della corrente elettrica a chi non paga la tassa sulle
case. Chi ha veramente i soldi per pagare la montagna di nuove tasse
quando il 12,90% delle famiglie è senza un reddito, la disoccupazione
vera supera il 20% e a Salonicco, la seconda città greca, uno su tre è
già di fatto senza lavoro?
Fonte:il Manifesto
Da Diritti Globali
Related Posts
{{posts[0].title}}
{{posts[0].date}} {{posts[0].commentsNum}} {{messages_comments}}
{{posts[1].title}}
{{posts[1].date}} {{posts[1].commentsNum}} {{messages_comments}}
{{posts[2].title}}
{{posts[2].date}} {{posts[2].commentsNum}} {{messages_comments}}
{{posts[3].title}}
{{posts[3].date}} {{posts[3].commentsNum}} {{messages_comments}}
Commenti
Posta un commento
Partecipa alla discussione