I pacchi-bomba corrispondono alla fase finanziaria ed usuraia del
vittimismo del potere. Negli anni '70 si era in piena guerra fredda ed
in un'economia in cui la produzione era ancora centrale, così il
vittimismo di Stato si trovò costretto a correre il rischio di aprirsi
strumentalmente ad un vero attacco armato, e si dimostrò pronto a
sacrificare sul serio vari esponenti del potere intermedio, fra cui
magistrati, politici, giornalisti, poliziotti, militari: una scia di
morti sacrificati sull'altare della rilegittimazione del potere.
Oggi invece possono bastare un misero pacco-bomba e la voce mediatica di
una falange scalfita per trasformare Equitalia in Equivittima. Un
vittimismo a costo zero. Un vittimismo avaro, nel quale rientrano a
pieno titolo anche le tante lettere con pallottole spedite in questo
ultimo decennio: più che di pallottole si tratta di economiche
medagliette di latta elargite per fregiarsi del titolo di vittima del
terrorismo ad honorem.
Dall'1 ottobre ultimo scorso gli accertamenti di Equitalia sono
diventati immediatamente esecutivi appena decorsi i sessanta giorni,
senza neppure emettere l'avviso di mora, quindi riducendo a zero le
possibilità di difesa dei contribuenti che non abbiano a disposizione
agguerriti studi legali.[1]
La manovra finanziaria di maggio ha escogitato questa contromisura verso
le difese che i contribuenti avevano organizzato nei confronti dei
falsi accertamenti di Equitalia. Questa è stata la risposta a quanti
chiedevano una "umanizzazione" del rapporto di Equitalia con i
contribuenti.
Il problema è che anche l'usura e la mistificazione sono fenomeni
specificamente umani. L'umanesimo di Equitalia prevede perciò un
terrorismo senza freni e senza scrupoli nei confronti dei contribuenti
deboli e, nello stesso tempo, auto-attentati molto soffici ed indolori
nei propri confronti, in modo da poter vestire, senza particolari
rischi, i panni della vittima.
Il Presidente del Consiglio Monti ha ovviamente avallato il vittimismo
di Equitalia, affermando che questo organismo non farebbe altro che
applicare la "legge". Ma legge non significa automaticamente legalità,
dato che la legge istitutiva di Equitalia, la 248/2005, manifesta
un'evidente valenza torbida e criminogena. Si assiste infatti al
nonsenso di due enti pubblici, l'Agenzia delle Entrate e l'Inps, che si
costituiscono rispettivamente come il socio di maggioranza ed il socio
di minoranza di una società per azioni; un tipo di società che, in
quanto tale, dovrebbe obbedire a norme di diritto privato, ma per
svolgere le medesime funzioni pubbliche che spetterebbero alla stessa
Agenzia delle Entrate. Nel 2005 la società per azioni in questione si
chiamava ancora Riscossione SpA; solo nel 2007 qualche mente superiore
ebbe l'illuminazione di ribattezzarla col cacofonico nome di
Equitalia.[2]
Si tratta in effetti di una privatizzazione attuata in modo subdolo, che
consente ad un organismo che svolge una funzione pubblica di avvalersi
delle scappatoie derivanti dal poter giocare sulle norme del diritto
privato. Oggi Equitalia è talmente potente da potersi consentire
addirittura di andare a colonizzare i suoi azionisti. L'azionista di
minoranza, l'INPS, si ritrova alla presidenza il vicepresidente
esecutivo di Equitalia, cioè Antonio Mastrapasqua; mentre l'azionista di
maggioranza, l'Agenzia delle Entrate, ha ora al vertice l'ex presidente
della stessa Equitalia, Attilio Befera. Va sottolineato che Befera
iniziò la sua luminosa carriera come banchiere privato, in Efibanca.[3]
Che legge non significhi di per sé legalità, è confermato dal fatto che
l'attuale normativa sul segreto di Stato, sancita dalla Legge 124/2007
(concepita dalla mente luciferina dell'allora ministro degli Interni
Giuliano Amato), appare confezionata in base all'esigenza di tutelare
interessi economici e finanziari di carattere privato. L'allegato alla
legge, che individua i casi in cui si può applicare il segreto di Stato,
presenta addirittura come primo obiettivo del segreto "La tutela di
interessi economici, finanziari, industriali, scientifici, tecnologici,
sanitari ed ambientali".[4]
Il fatto che anche gli interessi di Equitalia risultino tutelati e
coperti dal Segreto di Stato, ovviamente non può autorizzare in nessun
modo a sospettare che i pacchi-bomba siano un espediente vittimistico
curato da qualche servizio segreto. Se le parole trascritte in quelle
leggi hanno un senso, più che sospettare, occorrerebbe infatti
riconoscere l'evidenza.
[1] http://www.altalex.com/index.php?idnot=16465
[2] http://www.camera.it/parlam/leggi/05248l.htm
[3] http://www.inps.it/portale/default.aspx?lastMenu=4923&iMenu=1&iNodo=4923%3f
http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/nsilib/nsi/agenzia/chi+siamo/organigramma+centrale+2009/direttore+agenzia+delle+entrate
[4] http://www.camera.it/parlam/leggi/07124l.htm
http://www.altalex.com/index.php?idnot=41541
Da Comidad
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