Di Antonio Mazzeo
Sistemi missilistici e satellitari, apparati per le guerre elettroniche, bombe e munizioni “intelligenti”, aerei e velivoli terrestri senza pilota. Dal prossimo anno, piccole, medie e grandi industrie d’Italia e Germania avvieranno progetti congiunti di sviluppo dei più avanzati strumenti di guerra.
Il 16 dicembre, è stato firmato a Berlino un accordo di collaborazione strategica tra la Federazione delle industrie italiane per la difesa e la sicurezza (AIAD) e la BDSV, l’omologa associazione tedesca del comparto militare.Sistemi missilistici e satellitari, apparati per le guerre elettroniche, bombe e munizioni “intelligenti”, aerei e velivoli terrestri senza pilota. Dal prossimo anno, piccole, medie e grandi industrie d’Italia e Germania avvieranno progetti congiunti di sviluppo dei più avanzati strumenti di guerra.
L’accordo che punta a promuovere la ricerca, la progettazione e la produzione di tecnologie belliche aerospaziali, navali e terrestri, è stato messo a punto dopo mesi di negoziati fra i rappresentanti dei ministeri della Difesa dei due paesi, con il supporto dei manager delle maggiori holding industriali. E segue di pochi giorni la lettera d’intenti firmata dai ministri della difesa, Giampaolo Di Paola e Thomas de Maizière, che prefigura, insieme ai nuovi progetti dei mercanti d’armi, una più stretta cooperazione operativa tra le forze armate italiane e tedesche.
Le aziende dei due paesi hanno collaborato in passato ad alcune
importanti produzioni, per esempio i veicoli di terra senza pilota (UGV -
Unmanned Ground Vehicles) commissionati dall’Agenzia europea della
difesa a Fiat Iveco e Rheintmetall. Il 14 dicembre 2011, proprio alla vigilia del memorandum AIAD-BDSV, Alenia Aeronautica (gruppo Finmeccanica) e Cassidian (una
controllata della franco-tedesca-spagnola EADS – European Aeronautic
Defense and Company) hanno firmato un accordo preliminare di
collaborazione nel campo dei velivoli senza pilota UAS MALE
(Medium-Altitude-Long-Endurance) e UCAV (Unnammed Combat Air Vehicle).
“Alenia e Cassidian intendono rafforzare il proprio know-how al
fine di creare una partnership strategica e garantirsi un ruolo di
primaria importanza nel mercato degli UAS”, hanno spiegato i manager
della società di Finmeccanica.
Per Bernhard Gerwert, amministratore delegato di Cassidian, “saranno esplorati possibili ulteriori collaborazioni nell’area degli Uas male di prossima generazione, come ad esempio il Talarion,
un sistema di cruciale importanza per l’industria dell’aviazione
militare europea, in quanto svolgerà missioni di sicurezza governativa e
civili non accessibili alle soluzioni attualmente disponibili”.
Talarion era stato pensato inizialmente per lo sviluppo di velivoli senza pilota destinati a missioni di sorveglianza e riconoscimento, in grado di soddisfare i requisiti stabiliti industrie di altri paesi Nato, ma ad oggi solo da Francia, Germania e Spagna. Gli enormi costi preventivati per la produzione del sistema hanno però costretto Cassidian a rivolgersi alle Polonia e Turchia hanno mostrato interesse a cooperare al programma.
Adesso entrano in gioco Alenia Aeronautica e il mercato italiano:
l’azienda è già attiva nel business degli aerei senza pilota grazie ai
dimostratori MALE Sky-Y e UCAV Sky-X, e partecipa pure allo sviluppo di
un aereo UAV da combattimento, il Neuron, prime contractor la francese Dassault, il cui test di volo è previsto entro il 2012.
Poco comprensibili i disegni industriali di Finmeccanica ed EADS: l’asse delle armi Roma-Berlino è
stata voluta come risposta agli accordi del novembre 2010 tra i governi
di Francia e Gran Bretagna che puntano a conquistare il mercato europeo
dei sistemi di morte, e proprio la partnership tra Alenia e Cassidian
intende contrastare il progetto UAS Telemos della britannica BAE Systems
e della francese Dassault, socia di Alenia Aeronautica in Neuron.
Certa schizofrenia sembra regnare pure nel settore missilistico. Il
recente accordo industriale italo-tedesco potrebbe infatti riportare in
vita il cosiddetto programma “MEADS” (Medium Extended Air Defense) per la realizzazione di un sistema anti-aereo, anti-missili balistici e da crociera e anti-UAV di ultima generazione. I governi di Stati Uniti, Italia e Germania ne hanno affidato la progettazione ad un consorzio guidato dalla statunitense Lockheed Martin Corp
(la produttrice dei supercostosi cacciabombardieri F-35 e del MUOS, il
nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari della US Navy in via di
realizzazione a Niscemi), e di cui sono partner l’italiana MBDA, EADS e
la tedesca MBDA-LFK.
I tre alleati internazionali si sono suddivisi gli investimenti: il 58% agli USA, il 25% alla Germania e il restante 17% all’Italia. La rapida impennata dei costi del “MEADS” (nel giugno 2005 la spesa prevista era di 3,4 miliardi di dollari, oggi è di 4,2 miliardi)
e i forti ritardi accumulati (il piano originario fissava come data
entro cui completare la produzione il 2007, oggi si è posticipato al
2018), hanno convinto però il Congresso degli Stati Uniti a bloccare i
finanziamenti (febbraio 2011).
Se da qui a poco non verranno individuati nuovi partner internazionali,
il “MEADS” rischia di divenire un missile fantasma e il consorzio
subirà il collasso finanziario (dal 2004 ad oggi, solo l’Italia ha già
speso più di 600 milioni di euro). Secondo Defense News, un mese fa le autorità militari del Qatar avrebbero avviato una trattativa con Lockeed Martin e le imprese italo-tedesche per fare ingresso nella produzione “MEADS”.
Il piccolo emirato sarebbe interessato a dotarsi del nuovo sistema
missilistico in vista dei campionati del mondo di calcio del 2022 e per
la “crescente percezione della minaccia proveniente dall’Iran”. I
mercanti d’armi italo-tedeschi sapranno sicuramente come districarsi nei
drammatici scenari di guerra che incombono in Medio oriente e nel
continente africano.
Fonte:Antonio Mazzeo blog
Fonte:Antonio Mazzeo blog
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