Di Beppe Grillo
Il Guardian di Londra e il New York Times ipotizzano nei prossimi mesi un attacco all'Iran
da parte di Stati Uniti e Gran Bretagna. Si prevedono intensi
bombardamenti aerei, il lancio dalle portaerei di missili Tomahawk, che
colpiscono un obiettivo nel raggio di 1.287 km, e gruppi di intervento
sul territorio. La Gran Bretagna avrebbe già dato disponibilità di una
base nell'Oceano Indiano. L'urgenza dell'attacco sarebbe dovuta al fatto
che l'Iran renderà presto impossibile distruggere i siti nucleari,
trasferiti in bunker fortificati. Il programma nucleare iraniano aveva
subito un forte rallentamento dopo il cyber attacco via Rete effettuato
sulle macchine presenti nei suoi laboratori dal virus Stuxnet,
attribuito a Israele e agli Stati Uniti. Metà delle centrifughe fu
messa fuori uso, ma, dopo l'identificazione del virus, il programma è
ripreso a pieno ritmo. L'Iran dispone di uranio arricchito sufficiente
per realizzare quattro bombe nucleari. Nessuna delegazione
internazionale ha però dimostrato che Teheran abbia altri scopi per il
nucleare che non siano civili. Gli Stati Uniti stanno stringendo i loro
rapporti militari con i governi "amici" nella regione: Arabia Saudita, Bahrain, Emirati Arabi, Oman, Kuwait e Qatar.
Un attacco all'Iran equivale a una dichiarazione di guerra alla Cina che questa volta non rimarrebbe indifferente come in Libia, con cui aveva preso accordi per il petrolio. Nel 2007 il post "Petrolio e terrorismo" del blog riportava: "Chi
controlla il Golfo Persico, dove sarà estratto il 30% dell’intero
fabbisogno mondiale, controlla l’energia e chi controlla l’energia
controlla il pianeta. La richiesta crescente di energia (la sola Cina
passerà dagli attuali 7 milioni di barili al giorno a 16, 5 milioni nel
2030) coinciderà con la concentrazione dell'estrazione di petrolio nel
Golfo Persico." L'attacco all'Iran, per molti osservatori, può
essere la premessa alla Terza Guerra Mondiale. La Cina, grazie a un
accordo con Islamabad, è presente dal 2011 nella base militare pakistana di Gwadar
che si aggiunge alle basi nell'Oceano Indiano in Bangladesh, Birmania e
Sri Lanka. Gwadar permette alla Cina di presidiare le rotte del Golfo
Persico percorse dalle sue petroliere. Sia la Cina che il Pakistan sono
potenze nucleari. Attaccare l'Iran è come gettare un fiammifero in un
pozzo di petrolio. Dio non gioca a dadi, ma Obama forse sì. Con la
nostra pelle.
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