Di Costantino Cossu
Dopo le proteste dei giorni scorsi, sfociate nel digiuno di un gruppo
di donne accampate davanti al palazzo della Regione, il consiglio
regionale della Sardegna liquida Equitalia, accusata di prelievi
vessatori.
Il popolo della partite Iva ha ottenuto una prima vittoria. Sulla
spinta delle proteste dei giorni scorsi, sfociate nel digiuno di un
gruppo di donne accampate davanti al palazzo della Regione, il consiglio
regionale della Sardegna ha approvato un ordine del giorno unitario che
liquida Equitalia, accusata di prelievi vessatori. Il documento impegna
l’esecutivo regionale a chiedere a Mario Monti che il governo dei
professori faccia proprio il disegno di legge costituzionale varato
lunedì scorso dalla giunta di Ugo Cappellacci, in forza del quale quale
diventerebbe possibile riscuotere tasse e tributi direttamente in
Sardegna attraverso un’agenzia regionale e trasferirle solo in un
secondo momento allo Stato in base a quote di compartecipazione.
Equitalia dunque sparirebbe. In questo modo i meccanismi della
riscossione verrebbero adeguati alla gravità delle difficoltà economiche
in cui si dibattono imprese e famiglie sarde. La proposta prevede una
modifica di una legge costituzionale, lo Statuto sardo, e per essere
approvata deve quindi passare al vaglio del parlamento.
Con il documento si chiede inoltre alla giunta una moratoria sui
crediti vantati dalla Regione e dai comuni e l’apertura di un tavolo di
confronto con Equitalia e le banche, provvedendo a rifinanziare, anche
per il 2012, il fondo di garanzia, più un altro fondo per la
rateizzazione del debito in cambio della liberazione degli immobili
d’impresa ipotecati. La giunta Cappellacci dovrà inoltre chiedere al
governo nazionale l’attuazione della dichiarazione dello stato crisi per
l’economia sarda, la sospensione delle azioni esecutive in atto e il
concordato fiscale. Su questo punto e sul fondo di garanzia per
rateizzare il debito, il gruppo del Pd si è astenuto ritenendo le due
misure «non aderenti alla realtà».
Al 2010, sono 64.104 su 160 mila le aziende sarde indebitate con il
fisco per oltre 3,5 miliardi e 2.351 quelle già fallite perché
insolventi. Per il 2011 le previsioni sono in salita del 22 per cento:
70.430 imprese indebitate con Equitalia per 4,27 miliardi di euro.
Da il Manifesto
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Un saluto allo staff, sono uno degli admin di un sito presente nell'elenco dei vostri link preferiti (Curiosi) e volevo informarvi che ci siamo trasferiti di indirizzo e chiedervi se gentilemnte avreste potuto cambiare il link in modo tale che porti verso http://discutere.altervista.org
RispondiEliminaAd ogni modo siete sempre nei nostri siti in homepage. :D
Ciao,fatto(cambiato link e nome pagina).Saluti
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