Di Francesco Formisano
Al congresso Usa stanno
discutendo una proposta di legge che potrebbe far chiudere una
grandissima quantità di siti internet per tutelare il diritto d'autore.
Non è la prima volta che per proteggere il copyright si finirebbe con il
ledere il più ampio diritto dei cittadini di esprimere il loro
pensiero.
E' attualmente in discussione al Congresso americano una proposta di legge che avrebbe il potere di censurare Internet in tutto il globo, tramite la creazione di una lista nera che arriverebbe a bloccare qualsiasi operatore sospettato di violare il copyright
o il diritto di marchio, discipline già sufficientemente tutelate da
apposite leggi. La politica potrebbe inoltre bloccare qualsiasi sito web
anche per non aver creato sufficienti filtri per le attività dei propri
utenti. E s'intuisce che la portata di tale decisione avrebbe influenza
su tutto il mondo, andando a ledere pesantamente il diritto di esprimere liberamente il proprio pensiero di qualsiasi cittadino.
Gli attivisti statunitensi hanno subito lanciato l'allarme,
chiedendo anche l'appoggio di grandi colossi, che nonostante siano
avversari sul mercato, si sono uniti per far sentire il peso della loro
voce e tentare di ostacolare tale legge liberticida. Da Google a Facebook, da Youtube a Mozilla, passando per Twitter, eBay e Yahoo,
hanno sottoscritto un annuncio con il quale denunciano "una perdita di
competitività ed innovazione delle politiche industriali, possibilità di
ricorrere a licenziamenti e in linea generale, un forte colpo al primo emendamento della Costituzione americana" nel momento in cui verrebbero approvati i provvedimenti Stop Online Piracy Act e il Protect IP Act, che li obbligheranno a monitorare constantemente i rispettivi domini per evitare possibili infrazioni.
Non è la prima volta che per garantire un'immunità al diritto d'autore si finisce coll'andare a limitare il raggio d'azione delle libertà fondamentali dei cittadini, e se pensiamo al decreto "ammazzablog" proposto dall'Agcom qualche mese fa, capiamo che provvedimenti del genere vengono studiati e pensati ogni giorno. Ragion per cui è fondamentale riunire quante più menti è possibile per rispedire al mittente tale iniziative, ogni qualvolta che si presentino.
I membri della community di Avaaz.org, attivisti
spesso impegnati su fronti diversi, stanno raccogliendo le firme per
esprimere un forte dissenso contro questa legge. E' possibile firmare
l'appello qui, affinché a prevalere non siano sempre i potentati economici-finanziari, ma che invece, siano sempre garantiti a tutti i cittadini l'accesso all'informazione, alla cultura e all'intrattenimento.
Da Agoravox
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