Di Micol Sarfatti
Il meteorologo Luca Mercalli tutto ampiamente previsto e ora a rischio il Piemonte.
“Il sindaco di Genova Marta Vicenzi ha appena detto che il disastro di oggi non era prevedibile, ma io non condivido una parola del suo discorso”. Il meterologo Luca Mercalli ribadisce a GQ.com che “la tragedia della Liguria era prevedibile e in parte evitabile“.
“L’ho scritto chiaramente in un mio articolo pubblicato su La Stampa del 3 novembre-prosegue -questo disastro era stato annunciato“. Mercalli aveva già in larga misura previsto quanto sarebbe accaduto, indicando anche la quantità esatta di pioggia caduta su larga parte del capoluogo: 400 millimetri di pioggia. Quelli che si sono scatenati oggi, scriveva, “sono elementi analoghi alle alluvioni del 4-6 novembre 1994 sul Tanaro e del 15 ottobre 2000 su Alpi e Po”.
“E’ ovvio che non si può evacuare completamente una città come Genova, ma la gente non doveva uscire di casa oggi come se fosse una giornata normale. La protezione civile doveva preparare i citttadini, concretamente: non svolgere solo un ruolo istituzionale. I genovesi dovevano sapere che comportamento tenere”. Quel che è certo è che Genova è attraversata da corsi d’acqua sotterranei che, nella zona del centro – non più di 2 km quadrati – sono oggi di fatto “esplosi” in superficie. Un tecnico intervistato da GQ ha detto che, sapendo dell’arrivo delle piogge, il comune avrebbe quantomeno dovuto optare per tenere chiuse le scuole.
“In alcune morti di oggi la fatalità, come sempre, ha giocato un ruolo fondamentale, ma alcune potevano essere evitate” spiega ancora Mercalli. La situazione a Genova dovrebbe stabilizzarsi in serata, ma l’allerta rimane. “Domani sarà il turno del Savonese e poi tra domenica e luendì e poi si caricheranno i bacini montani del Piemonte e della Valle d’Aosta-spiega Mercalli, che prevede anche “una massiccia piena del Po, anche a Torino” e un rischio “concretamente elevato” di “onde di piena e esondazioni” nell’Alessandrino, nell’Alta Langa, nel Monregalese”.
gqitalia.it
Da Infoaut
“Il sindaco di Genova Marta Vicenzi ha appena detto che il disastro di oggi non era prevedibile, ma io non condivido una parola del suo discorso”. Il meterologo Luca Mercalli ribadisce a GQ.com che “la tragedia della Liguria era prevedibile e in parte evitabile“.
“L’ho scritto chiaramente in un mio articolo pubblicato su La Stampa del 3 novembre-prosegue -questo disastro era stato annunciato“. Mercalli aveva già in larga misura previsto quanto sarebbe accaduto, indicando anche la quantità esatta di pioggia caduta su larga parte del capoluogo: 400 millimetri di pioggia. Quelli che si sono scatenati oggi, scriveva, “sono elementi analoghi alle alluvioni del 4-6 novembre 1994 sul Tanaro e del 15 ottobre 2000 su Alpi e Po”.
“E’ ovvio che non si può evacuare completamente una città come Genova, ma la gente non doveva uscire di casa oggi come se fosse una giornata normale. La protezione civile doveva preparare i citttadini, concretamente: non svolgere solo un ruolo istituzionale. I genovesi dovevano sapere che comportamento tenere”. Quel che è certo è che Genova è attraversata da corsi d’acqua sotterranei che, nella zona del centro – non più di 2 km quadrati – sono oggi di fatto “esplosi” in superficie. Un tecnico intervistato da GQ ha detto che, sapendo dell’arrivo delle piogge, il comune avrebbe quantomeno dovuto optare per tenere chiuse le scuole.
“In alcune morti di oggi la fatalità, come sempre, ha giocato un ruolo fondamentale, ma alcune potevano essere evitate” spiega ancora Mercalli. La situazione a Genova dovrebbe stabilizzarsi in serata, ma l’allerta rimane. “Domani sarà il turno del Savonese e poi tra domenica e luendì e poi si caricheranno i bacini montani del Piemonte e della Valle d’Aosta-spiega Mercalli, che prevede anche “una massiccia piena del Po, anche a Torino” e un rischio “concretamente elevato” di “onde di piena e esondazioni” nell’Alessandrino, nell’Alta Langa, nel Monregalese”.
gqitalia.it
Da Infoaut
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