Di Carlo Gubitosa
1) Senatore Monti, il 2 gennaio scorso in un editoriale sul
Corriere della Sera lei ha parlato dell'"illusionismo marxista"
criticando "la priorità data alla rivendicazione ideale, su basi di
istanze etiche, rispetto alla rivendicazione pragmatica", plaudendo alle
"due importanti riforme dovute a Mariastella Gelmini e a Sergio
Marchionne" e affermando che "grazie alla loro determinazione, verrà un
po' ridotto l'handicap dell'Italia nel formare studenti, nel fare
ricerca, nel fabbricare automobili". Pragmaticamente, lei pensa che
l'abbandono del massimalismo ideologico in favore di un sano realismo
debba applicarsi anche a chi teorizza l'autoregolazione del mercato,
l'assenza di regole e di stato come motore dello sviluppo, i sostegni
statali alle banche come puntelli dell'economia e altre teorie
economiche neoliberiste che non hanno finora trovato riscontro nella
realta' dei fatti?
2) Sempre per le affermazioni di cui al punto 1, non crede che le sue
dichiarazioni di obsolescenza dello statuto dei lavoratori e del
sistema di diritti precedente agli accordi FIAT di Pomigliano sia una
visione squisitamente politica e a suo modo "schierata", ben lontana
dall'immagine di "tecnico super partes" che le e' stata attribuita dagli
organi di informazione?
3) Senatore Monti, a quanto risulta lei continua a ricoprire il ruolo
di membro del "Research Advisory Council" del "Goldman Sachs Global
Market Institute". Proprio la Goldman Sachs, secondo i dati diffusi da
Milano Finanza, avrebbe innescato "l'ondata di vendite di Btp italiani,
poi seguita dagli hedge fund e dalle altre banche d'oltreoceano". Non
pensa che i rapporti pregressi con questa banca d'affari, descritta
dalla stampa specializzata come protagonista delle speculazioni sui
titoli di stato italiani, possano legittimare le ipotesi di un conflitto
di interessi tra il suo ruolo di consulente al servizio di una banca
privata e il ruolo di garante della tenuta economica nazionale che un
Presidente del consiglio e' chiamato a ricoprire nell'interesse di tutti
i cittadini?
4) Senatore Monti, la Costituzione Italiana, al secondo comma
dell'articolo 59, prevede che "il Presidente della Repubblica può
nominare senatori a vita cinque cittadini che hanno illustrato la Patria
per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e
letterario". E' noto a tutti il suo ricco curriculum nei settori
dell'economia, della finanza e della politica europea. Non sono noti
tuttavia i suoi successi in campo sociale, artistico e letterario, e la
sua attivita' scientifica sembra limitata allo sviluppo del modello di
Klein-Monti, che secondo quanto riportato da Wikipedia "descrive il
comportamento di una banca in regime di monopolio, risultato degli studi
paralleli di Monti e del premio Nobel Lawrence Klein". Lei crede che
questi studi, comparabili a molti altri lavori realizzati da ricercatori
ed economisti italiani, siano stati gli "altissimi meriti nel campo
scientifico" che le hanno valso l'ingresso nel Senato della Repubblica?
Oppure le cause fondanti della sua nomina sono legate a circostanze
diverse dai suoi meriti scientifici, e alla necessita' di imboccare una
"scorciatoia" forzando l'istituto costituzionale dei senatori a vita per
mettere al governo in tempi rapidi e senza passare dalla "formalita'"
delle elezioni una persona percepita come affidabile dagli operatori dei
mercati finanziari? In questa seconda ipotesi, quali sono secondo lei
le condizioni che possono legittimare agli occhi di una opinione
pubblica sempre piu' distante dalla classe politica un governo guidato
da un senatore di fresca nomina che non ha mai ricevuto neppure un voto
dai cittadini italiani?
5) Senatore Monti, il 26 settembre scorso davanti alle telecamere de
"La7", lei ha dichiarato che "stiamo assistendo, e non e' un paradosso,
al grande successo dell'euro, e la manifestazione piu' concreta del
grande successo dell'Euro e' la Grecia". Alla luce dei successivi
sviluppi della situazione politica ed economica in Grecia, delle
conseguenti tensioni sociali e della recente crisi di governo, lei
conferma l'opinione espressa in quella circostanza oppure ci sono delle
nuove considerazioni da fare per valutare le conseguenze della perdita
di sovranita' monetaria dei paesi dell'area euro in tutti i loro
aspetti?
6) Senatore Monti, lei e' stato il primo presidente del Bruegel, un
prestigioso "think tank" economico basato a Bruxelles, oltre ad essere
membro della "Commissione Trilaterale" fondata dal magnate David
Rockefeller. Cosa risponde ai critici che in virtu' della sua
appartenenza a questi gruppi vedono in lei un "alfiere del
neoliberismo", temendo che anche in Italia la BCE e il Fondo Monetario
Internazionale si appoggino a lei per introdurre politiche spinte di
deregulation fatte di privatizzazioni dei servizi pubblici,
smantellamento dello stato sociale, compressione dei diritti in nome
della competitivita', aumento delle disuguaglianze tra classi sociali,
allargamento della forbice tra ricchi e poveri (l'ISTAT segnala gia' un
10% di italiani sotto la soglia di poverta' relativa), e altre
iniziative redditizie per i mercati ma dalle conseguenze potenzialmente
devastanti per i cittadini, che con il nome di "aggiustamenti
strutturali" hanno gia' danneggiato le economie di molti paesi
dell'Africa e dell'America Latina?
7) Senatore Monti, in merito alla sua esperienza come Commissario
europeo per la Concorrenza, molti commentatori le riconoscono il merito
di aver fatto applicare le regole europee della concorrenza perfino alla
Microsoft, una delle piu' grandi e ricche aziende del mondo, capace di
mettere in difficolta' perfino le piu' autorevoli istituzioni antitrust
statunitensi. Le chiedo quindi quali provvedimenti ritiene opportuno
adottare relativamente all'abuso di posizione dominante nel settore
televisivo dell'azienda Mediaset, aggravato da ripetute e indebite
ingerenze nel servizio pubblico televisivo di esponenti politici
riconducibili a Mediaset (a cominciare dallo stesso Presidente del
Consiglio uscente). Tali ingerenze sono ampiamente documentate con
atti giudiziari e intercettazioni telefoniche che dimostrano al di la'
di ogni ragionevole dubbio l'esistenza di una strategia che accomunava
esponenti Rai e parlamentari dell'uscente maggioranza nell'obiettivo di
depotenziare il servizio pubblico televisivo a vantaggio dei network
commerciali.
8) Senatore Monti, lei e' membro della "Commissione Permanente" del
gruppo Bilderberg, un club privato riservato a personalita' autorevoli, a
cui le cronache attribuiscono il potere di condizionare le politiche
degli stati sovrani con riunioni a porte chiuse e vietate ai
giornalisti. In qualita' di privato cittadino, fino a ieri lei poteva
partecipare a qualsiasi riunione privata senza essere tenuto a
comunicare a chicchessia informazioni in merito alle sue attivita'.
Tuttavia, in qualita' di senatore della Repubblica, le chiedo se
attualmente lei non ritenga incompatibile con la trasparenza richiesta
ad un capo di Governo (e in generale a tutti i rappresentanti delle
istituzioni) la segretezza imposta ai partecipanti delle riunioni
Bilderberg, e se in virtu' di questa incompatibilita' lei intende
semplicemente cessare le sue partecipazioni a queste riunioni oppure
comunicarne i contenuti ai cittadini italiani.
9) Senatore Monti, le cronache la segnalano anche come "advisor"
della Coca-Cola company, un marchio globale noto in tutto il mondo. In
Italia, tuttavia, abbiamo nel viterbese aziende che producono ottimo
chinotto dal 1949, e pertanto vorrei chiederle quali sono le misure che
intende adottare per tutelare i prodotti italiani dalla globalizzazione
dei mercati, per tutelare il lavoro italiano dalla delocalizzazione
delle imprese, per tutelare i lavoratori italiani dalla concorrenza
sleale di paesi ed economie dove il costo del lavoro risulta piu' basso
che altrove per l'indebolimento dei diritti fondamentali nel lavoro o
per la mancata applicazione delle regole stabilite nelle Convenzioni
dell'International Labour Organization (ILO).
10) Senatore Monti, a quanto risulta lei e' stato allievo del Premio
Nobel per l'economia James Tobin, sostenitore di una tassa nota come
"Tobin Tax" che ha l'obiettivo di disincentivare le manovre finanziarie
puramente speculative con l'applicazione di una leva fiscale,
permettendo di deviare nelle casse degli stati sovrani, e quindi ai
cittadini, parte degli enormi profitti del settore finanziario. Lei e'
stato piu' volte indicato come un tecnico in grado di mettere freno
alle speculazioni economiche per anteporre l'interesse sociale
collettivo all'interesse economico privato, e quindi le chiedo se nel
suo programma di governo e' compresa l'introduzione di una tassazione
simile a quella proposta dal suo ex professore James Tobin, e in caso di
risposta negativa quali sono le misure che intende adottare per
disincentivare le operazioni speculative sui titoli di stato italiani.
Nel ringraziarla in anticipo per la sua risposta a questi interrogativi,
le porgo i miei piu' cordiali saluti.
Da Liberazione
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