Roma - (Adnkronos) - Marco Marangoni, lavoratore in nero, sta percorrendo mille chilometri per risvegliare le coscienze e durnate il suo cammino si sono aggiunti altri giovani lavoratori precari: ''Non vogliamo fare rivoluzioni, camminiamo con la bandiera della pace sperando di stimolare la coscienza civile della gente''
Roma, 8 ott. (Adnkronos) - Da Montegenevre a Roma, percorrendo la via Francigena, la strada maestra praticata da migliaia di pellegrini in viaggio per la Città Eterena. Il novello 'Forrest Gump' degli indignati italiani è Marco Marangoni, classe 1965, "lavoratore in nero" che, preoccupato per la "grave crisi" in cui stiamo vivendo, ha deciso di mettersi le scarpe e, sacco a pelo e mini pc alla mano, sta macinando chilometri su chilometri per portare la sua indignazione a Roma. "Lo faccio per me e per le nuove generazioni: stiamo bruciando il futuro di tanti ragazzi. Quindi, al di là del malcontento dilagante - spiega all'Adnkronos Marangoni, partito da Montegenevre il 21 settembre, ora a 360 chilometri da Roma - ho sentito la necessità di fare qualcosa di concreto. Così mi sono messo in marcia per protestare. Probabilmente perderò anche quel lavoro in nero che mi dava da vivere ma ho deciso di mettermi in giocoper chiedere più diritti per tutti". Marangoni è partito da Montgenèvre e si è immesso a Ivrea sulla via Francigena; è arrivato a Fidenza, salendo verso il passo della Cisa per scendere in Lunigiana, scavalcando poi le alture sopra Sarzana.
"Sono partito da solo - racconta Marco senza interrompere il cammino - ma strada facendo ho raccolto altri due indignati conosciuti tramite Facebook". In marcia con Marco da alcuni giorni si sono aggiunti pure Alberto Cantoni, altro lavoratore in nero, e Alessandro Murino, 25enne disoccupato. Fino a qualche giorno fa c'era pure un altro precario, Daniel Juske, che ha dovuto desistere a Pavia per un piccolo infortunio.
"Ma ci raggiungerà prima dell'arrivo a Roma, vuole essere con noi", assicurano i compagni di viaggio. Con loro, due cani "indignati". Una iniziativa, quella dei tre 'Forrest Gump', del tutto pacifica. "Non vogliamo fare rivoluzioni - argomenta ancora il leader della comitiva -camminiamo con la bandiera della pace, sperando di stimolare la coscienza civile della gente". Strada facendo, Marco e gli altri 'indignati' incontrano persone che li fermano e, talvolta, offrono loro un po' di ospitalità . "Si lamentano tutti - annota Marco Marangoni -. Oggi abbiamo incontrato pure un assessore che ci spiegava quanto è difficile ottenere fondi per realizzare un progetto. Sentiamo che la nostra battaglia e' condivisa. Su internet sto raccogliendo i pensieri di tanti indignati ma non si puo' rimanere indignati della tastiera". Ecco perche' Marco ha deciso di mettersi in marcia.
L'obiettivo è quello di arrivare nella capitale il 15 ottobre. Prima di quel giorno a Marco a ai suoi amici si unirà anche la sorella (percorrerà gli ultimi cento chilometri) che in tutti questi giorni sta offrendo, insieme alla nipote Marzia, un sostegno morale telefonico al gruppetto. Nel suo blog, Marco, che ha già preso parte al cammino di Santiago per difendere l'istruzione pubblica, ha lasciato un messaggio nella speranza che possa essere raccolto. "Ho fatto un sogno, un fiume umano indignato che si mette in cammino verso Roma, in modo pacifico, civile, armonico, come la marcia per il sale di Gandhi; forse è l'unico modo per farci prendere in considerazione, un grande movimento lento ma inesorabile, il risveglio della coscienza di una nazione: l'Italia". Intanto lui e i suoi compagni, chilometro dopo chilometro, stanno accorciando la distanza che li separa dalla capitale.
Fonte:http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Dalle-Alpi-a-Roma-in-marcia-contro-la-crisi-Storia-di-un-Forrest-Gump-italiano_312521390762.html
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