Di Naoki Tomasini
Dieci anni dopo gli attentati dell'11 settembre, un'inchiesta per ripercorrere la genesi del mito, le storie degli scettici e la diffusione del dubbio di massa
Dieci anni dopo gli attentati dell'11 settembre, un'inchiesta per ripercorrere la genesi del mito, le storie degli scettici e la diffusione del dubbio di massa
(Segue dalla settima puntata)
Il 25 gennaio 2001, uno degli architetti del World Trade Center, Frank de Martini, spiegava in un'intervista a History Channel che le Torri Gemelle erano concepite per sostenere impatti multipli con dei Boeing 707 a pieno carico. De Martini aveva un ufficio all'88 piano della torre nord, e l'11 settembre morì mentre aiutava i soccorritori. Forse, era convinto che la torre non sarebbe crollata(55).
I fatti noti sono questi: due torri di 110 piani - 425 mila tonnellate di cemento, 47 colonne centrali e 240 perimetrali interconnesse, per 200 mila tonnellate di acciaio - sono crollate quasi alla velocità di caduta nel vuoto, in maniera simmetrica lungo il percorso di massima resistenza, polverizzando sé stesse e tutto ciò - e coloro - che contenevano, rispettivamente 55 minuti e 1 ora e 28 minuti dopo gli impatti con i voli 11 e 175.
Sei ore dopo, un altro palazzo di 47 piani distante un centinaio di metri, la Torre 7 del Wtc, crollava al suolo in meno di sette secondi, senza essere stata colpita da alcun aereo.
Il vero mistero sull'11 settembre è come tutto ciò sia potuto accadere, anche considerando che si tratterebbe dei primi tre casi di grattacieli crollati per le fiamme nella storia. L'unico ambito da cui ci si aspetterebbe di trovare delle risposte certe e dimostrabili è il terreno della scienza. Ma quando si tratta dell'11 settembre anche la scienza si divide.
Fin dal principio, infatti, anche le fonti ufficiali faticarono a fornire ricostruzioni univoche ed esaustive. La Commissione d'inchiesta affidò le indagini tecniche sul crollo delle Twin Towers al Nist (56) (National Institute for Standard and Technology), un'agenzia del governo, che eseguì delle simulazioni con modelli ricreati al computer e commissionò dei test su modelli in scala alla Underwriters Labs. Queste simulazioni in scala evidenziarono lo scioglimento dei modelli sottoposti alle fiamme, non il crollo. Ma lo scienziato che lo rivelò smentendo il resoconto ufficiale del Nist, Kevin Ryan, venne licenziato.
Nel primo rapporto pubblicato nel Maggio 2002 il Nist propose la teoria Pancake, secondo cui il fuoco avrebbe indebolito le giunture tra le colonne e i piani, che sarebbero crollati l'uno sull'altro fino a terra. Questa ricostruzione venne contestata da un altro rapporto del 2002, commissionato dal proprietario del Wtc Larry Silverstein (57), in cui si sosteneva che a cedere a causa delle fiamme furono le colonne, non le giunture con i piani. Silverstein aveva rilevato il complesso del Wtc nel luglio 2001, assicurandolo con una polizza che prevedeva come caso estremo quello di un aereo che colpiva una delle due torri. Dopo l'11 settembre Silverstein intraprese una causa di risarcimento per 7 miliardi di dollari, ma se la prima ricostruzione del Nist fosse passata, la causa finale del crollo sarebbe stato un cedimento della struttura, e lui non avrebbe incassato un dollaro. Nel 2005 il Nist pubblicò un secondo rapporto, in cui sosteneva sulla base delle simulazioni al computer che le torri crollarono perché l'impatto degli aerei rimosse la copertura ignifuga delle colonne che, esposte alle potenti fiamme, si imbarcarono fino a destabilizzare la struttura. Il Nist precisa nel rapporto che non indagò la dinamica del crollo: "l'oggetto dell'indagine è stata la sequenza degli eventi dagli impatti con gli aerei fino all'inizio del crollo delle torri, e non include il comportamento delle strutture successivo a quel momento" (58). Il rapporto non prese nemmeno in esame i resoconti di esplosioni e non fece analisi chimiche per verificare l'ipotetica presenza di esplosivi. Nell'ottobre del 2006 Larry Silverstein vinse la causa con le assicurazioni, incassando 4,5 miliardi di dollari.
Nel febbraio 2002 il direttore di Fire Engineering, Bill Manning (59), scrisse un articolo per contestare l'approccio del Nist, sostenendo la necessità di un'indagine completa e indipendente, che non si basasse solo su simulazioni al computer, peraltro non analizzabili al di fuori dell'istituto. Manning denunciò anche la distruzione delle potenziali prove per verificare qualsiasi teoria, le macerie del Wtc, che furono frettolosamente rimosse e spedite in Cina.
Una delle riviste scientifiche concorrenti, Popular Mechanics, nel 2005 pubblicò la cover story 'Sconfessiamo le bugie sul 9/11' (60) che pretendeva di ridicolizzare il fronte degli scettici confutando una ad una quelle che venivano definite "le 16 più diffuse teorie della cospirazione". Nelle premesse dell'inchiesta di PM si legge: "Noi in quanto società accettiamo la premessa basilare che un gruppo di terroristi islamici ha dirottato quattro aeroplani e li ha usati come armi contro di noi. Purtroppo, oggi la nobile ricerca della verità è stata a sua volta dirottata da un esercito di cospirazionisti" (61). Nell'articolo, però, Popular Mechanics prende di mira alcune delle teorie cospirative più fantasiose, che lo stesso Truth Movement aveva rifiutato, come quelle secondo cui gli aerei schiantati contro le Twin Towers non fossero realmente i voli 11 e 175. Mentre su altre questioni aperte, come le testimonianze di esplosioni e i dubbi sulla dinamica dei crolli, fornisce un resoconto tendenzioso, limitandosi a fornire parziali confutazioni citando a titolo di pr ova proprio i controversi rapporti del Nist.
Gli scienziati del Truth Movement reagirono pubblicando in rete la loro replica in cui elencavano il grande numero di questioni aperte che Popular Mechanics aveva completamente ignorato.
(Domani la nona puntata)
Note:
55. http://www.historycommons.org/entity.jsp?entity=frank_de_martini_1
http://www.youtube.com/watch?v=Ql8U3WEH6_w
56. http://wtc.nist.gov/NCSTAR1/
57. http://www.historycommons.org/entity.jsp?entity=larry_silverstein
58. "The focus of the investigations was on the sequence of events from the instant of aircraft impact to the initiation of collapse" e "does not actually include the structural behaviour of the tower after the conditions for collapse intiation were reached".
59. http://www.globalresearch.ca/articles/MAN309A.html
60. Debunking the 9/11 Lies.
http://www.popularmechanics.com/technology/military/news/1227842?click=main_sr
61. As a society we accept the basic premise that a group of Islamist terrorists hijacked four airplanes and turned them into weapons against us. Sadly, the noble search for truth is now being hijacked by a growing army of conspiracists".
Da Peace Reporter
Il 25 gennaio 2001, uno degli architetti del World Trade Center, Frank de Martini, spiegava in un'intervista a History Channel che le Torri Gemelle erano concepite per sostenere impatti multipli con dei Boeing 707 a pieno carico. De Martini aveva un ufficio all'88 piano della torre nord, e l'11 settembre morì mentre aiutava i soccorritori. Forse, era convinto che la torre non sarebbe crollata(55).
I fatti noti sono questi: due torri di 110 piani - 425 mila tonnellate di cemento, 47 colonne centrali e 240 perimetrali interconnesse, per 200 mila tonnellate di acciaio - sono crollate quasi alla velocità di caduta nel vuoto, in maniera simmetrica lungo il percorso di massima resistenza, polverizzando sé stesse e tutto ciò - e coloro - che contenevano, rispettivamente 55 minuti e 1 ora e 28 minuti dopo gli impatti con i voli 11 e 175.
Sei ore dopo, un altro palazzo di 47 piani distante un centinaio di metri, la Torre 7 del Wtc, crollava al suolo in meno di sette secondi, senza essere stata colpita da alcun aereo.
Il vero mistero sull'11 settembre è come tutto ciò sia potuto accadere, anche considerando che si tratterebbe dei primi tre casi di grattacieli crollati per le fiamme nella storia. L'unico ambito da cui ci si aspetterebbe di trovare delle risposte certe e dimostrabili è il terreno della scienza. Ma quando si tratta dell'11 settembre anche la scienza si divide.
Fin dal principio, infatti, anche le fonti ufficiali faticarono a fornire ricostruzioni univoche ed esaustive. La Commissione d'inchiesta affidò le indagini tecniche sul crollo delle Twin Towers al Nist (56) (National Institute for Standard and Technology), un'agenzia del governo, che eseguì delle simulazioni con modelli ricreati al computer e commissionò dei test su modelli in scala alla Underwriters Labs. Queste simulazioni in scala evidenziarono lo scioglimento dei modelli sottoposti alle fiamme, non il crollo. Ma lo scienziato che lo rivelò smentendo il resoconto ufficiale del Nist, Kevin Ryan, venne licenziato.
Nel primo rapporto pubblicato nel Maggio 2002 il Nist propose la teoria Pancake, secondo cui il fuoco avrebbe indebolito le giunture tra le colonne e i piani, che sarebbero crollati l'uno sull'altro fino a terra. Questa ricostruzione venne contestata da un altro rapporto del 2002, commissionato dal proprietario del Wtc Larry Silverstein (57), in cui si sosteneva che a cedere a causa delle fiamme furono le colonne, non le giunture con i piani. Silverstein aveva rilevato il complesso del Wtc nel luglio 2001, assicurandolo con una polizza che prevedeva come caso estremo quello di un aereo che colpiva una delle due torri. Dopo l'11 settembre Silverstein intraprese una causa di risarcimento per 7 miliardi di dollari, ma se la prima ricostruzione del Nist fosse passata, la causa finale del crollo sarebbe stato un cedimento della struttura, e lui non avrebbe incassato un dollaro. Nel 2005 il Nist pubblicò un secondo rapporto, in cui sosteneva sulla base delle simulazioni al computer che le torri crollarono perché l'impatto degli aerei rimosse la copertura ignifuga delle colonne che, esposte alle potenti fiamme, si imbarcarono fino a destabilizzare la struttura. Il Nist precisa nel rapporto che non indagò la dinamica del crollo: "l'oggetto dell'indagine è stata la sequenza degli eventi dagli impatti con gli aerei fino all'inizio del crollo delle torri, e non include il comportamento delle strutture successivo a quel momento" (58). Il rapporto non prese nemmeno in esame i resoconti di esplosioni e non fece analisi chimiche per verificare l'ipotetica presenza di esplosivi. Nell'ottobre del 2006 Larry Silverstein vinse la causa con le assicurazioni, incassando 4,5 miliardi di dollari.
Nel febbraio 2002 il direttore di Fire Engineering, Bill Manning (59), scrisse un articolo per contestare l'approccio del Nist, sostenendo la necessità di un'indagine completa e indipendente, che non si basasse solo su simulazioni al computer, peraltro non analizzabili al di fuori dell'istituto. Manning denunciò anche la distruzione delle potenziali prove per verificare qualsiasi teoria, le macerie del Wtc, che furono frettolosamente rimosse e spedite in Cina.
Una delle riviste scientifiche concorrenti, Popular Mechanics, nel 2005 pubblicò la cover story 'Sconfessiamo le bugie sul 9/11' (60) che pretendeva di ridicolizzare il fronte degli scettici confutando una ad una quelle che venivano definite "le 16 più diffuse teorie della cospirazione". Nelle premesse dell'inchiesta di PM si legge: "Noi in quanto società accettiamo la premessa basilare che un gruppo di terroristi islamici ha dirottato quattro aeroplani e li ha usati come armi contro di noi. Purtroppo, oggi la nobile ricerca della verità è stata a sua volta dirottata da un esercito di cospirazionisti" (61). Nell'articolo, però, Popular Mechanics prende di mira alcune delle teorie cospirative più fantasiose, che lo stesso Truth Movement aveva rifiutato, come quelle secondo cui gli aerei schiantati contro le Twin Towers non fossero realmente i voli 11 e 175. Mentre su altre questioni aperte, come le testimonianze di esplosioni e i dubbi sulla dinamica dei crolli, fornisce un resoconto tendenzioso, limitandosi a fornire parziali confutazioni citando a titolo di pr ova proprio i controversi rapporti del Nist.
Gli scienziati del Truth Movement reagirono pubblicando in rete la loro replica in cui elencavano il grande numero di questioni aperte che Popular Mechanics aveva completamente ignorato.
(Domani la nona puntata)
Note:
55. http://www.historycommons.org/entity.jsp?entity=frank_de_martini_1
http://www.youtube.com/watch?v=Ql8U3WEH6_w
56. http://wtc.nist.gov/NCSTAR1/
57. http://www.historycommons.org/entity.jsp?entity=larry_silverstein
58. "The focus of the investigations was on the sequence of events from the instant of aircraft impact to the initiation of collapse" e "does not actually include the structural behaviour of the tower after the conditions for collapse intiation were reached".
59. http://www.globalresearch.ca/articles/MAN309A.html
60. Debunking the 9/11 Lies.
http://www.popularmechanics.com/technology/military/news/1227842?click=main_sr
61. As a society we accept the basic premise that a group of Islamist terrorists hijacked four airplanes and turned them into weapons against us. Sadly, the noble search for truth is now being hijacked by a growing army of conspiracists".
Da Peace Reporter
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