E' garantito, ci sarà una Nuova Grande Depressione. Come faccio a esserne così sicuro? Per le stesse ragioni che indussero Mises a fare valigie e scappare per tempo dall'Austria prima dell'avvento del nazismo, riuscendo in tal modo a sfuggire ai forni in cui da lì a pochi anni finirono tanti suoi concittadini di razza ebrea.
Di Francesco Carbone
Usemlab
Di fronte a quanto stanno facendo politici e burocrati ci aspetta la sovietizzazione delle società occidentali, con ripercussioni gravissime sulle capacità imprenditoriali di generare benessere e prosperità . L'ho scritto ieri e lo ripeto oggi. Non si scappa dalla logica economica aprioristico deduttiva della scuola Austriaca.
Il problema è che l'economia, la scienza più importante di tutte ai fini della prosperità dei popoli, è oggi ridotta a un brandello di stronzate senza alcun senso. Per analogia, se la medicina di oggi si fondasse sulle stesse castronerie su cui si basa l'economia moderna insegnata nelle università , uno stregone del medioevo potrebbe benissimo spacciarsi per un luminare della chirurgia moderna.
Di fronte a quanto stanno facendo politici e burocrati ci aspetta la sovietizzazione delle società occidentali, con ripercussioni gravissime sulle capacità imprenditoriali di generare benessere e prosperità . L'ho scritto ieri e lo ripeto oggi. Non si scappa dalla logica economica aprioristico deduttiva della scuola Austriaca.
Il problema è che l'economia, la scienza più importante di tutte ai fini della prosperità dei popoli, è oggi ridotta a un brandello di stronzate senza alcun senso. Per analogia, se la medicina di oggi si fondasse sulle stesse castronerie su cui si basa l'economia moderna insegnata nelle università , uno stregone del medioevo potrebbe benissimo spacciarsi per un luminare della chirurgia moderna.
La mia certezza è anche rafforzata dalle parole di burattinai che non hanno mai capito nulla e nulla mai capiranno di economia. Il presidente americano (sapete tutti chi è vero?) ad esempio afferma:
«Non credo che ci sia il pericolo di un'altra recessione». Il pericolo infatti non c'è, è già una certezza! In recessione ci siamo già e da ben tre anni, e a non essersene accorti sono solo i lor signori che fanno vita da nabbabbi grazie ai privilegi di stato.
Van Rompuy, invece (come?? non sapete chi è? guardate questo video), ha dichiarato che non è alle porte una nuova recessione nella zona euro malgrado il generalizzato rallentamento della crescita economica.
Generalizzato rallentamento della crescita? Ma quanto beve? La faccia da beone ce l'ha, però anche questo vive facendo shopping in Montenapoleone, quando passa da Milano, o sulla quinta strada quando passa da New York. Alle porte non c'è una recessione, nella quale siamo già , c'è invece una grande depressione al confronto della quale quella del 29 potrebbe sembrare una passeggiata nei boschi in una giornata di sole con tanto di bicicletta.
Nella migliore delle ipotesi saremo fortunati se si tratterà solo di tirare la cinghia di quattro taglie, cosa peraltro facile (se non addirittura auspicabile dai soggetti che come me promettono ogni settimana di cominciare una nuova dieta) in vista dei digiuni che si prospettano quando gli scaffali si svuoteranno, o quando i beni di primaria importanza costeranno talmente tanto da assorbire il 20-25% del salario mensile di un povero cristo.
Ma infine c'è un altro elemento molto importante che mi da questa certezza, e non è basato né sulla teoria né sullo spirito contrarian che per natura nutro contro i burocrati ignoranti. E' basato invece sui prezzi di mercato. Si proprio quelli sempre più manipolati, direttamente o indirettamente, dalle banche centrali, per cui oramai non ci si capisce più una beata cippa, e fare un investimento in borsa è diventato come giocarsi il rosso o il nero alla roulette del casinò.
Da qualche tempo infatti, sono proprio i tassi dei bond americani e tedeschi (addirittura quello usa oggi è andato sotto il 2% che non vedeva dai tempi di Eisenhower) a confermarmi che ci sarà una grande depressione caratterizzata da prezzi sempre più alti.
Aspetta, come è possibile, penserà qualcuno, che i rendimenti di questi strumenti di confisca possano restare per dieci anni sotto i livelli dell'inflazione? Sarà per la grande deflazione in arrivo?? Tanti pensano che sia per questo motivo, e si sbagliano da 10 anni. E continueranno a sbagliarsi.
Sono quindi così bassi per il fixing di prezzo operato dalle banche centrali? In buona parte si, ma non è una spiegazione esaustiva e sufficiente. La vera ragione a questo punto diventa piuttosto semplice e ve la spiego velocemente. Ma prima guardatevi questo brevissimo filmato di trenta secondi del mitico Greenspan Mr. Magu che sta in home page da qualche giorno.
Avete capito?? Oppure semplicemente non capite l'inglese? Allora spieghiamo bene. Gli Stati sovrani posseggono, ahinoi (dico ahinoi, visto che come saprete tutti, dopo aver letto i nostri libri, si tratta della causa principale della crisi economica e finanziaria), la stampante monetaria. Quindi onoreranno tutti i debiti di stato semplicemente ricorrendo alla stampante monetaria! Semplice vero? Che dico, semplicissimo!!
Le banche centrali, su ordine degli Stati sovrani, rimborseranno ogni centesimo del valore nominale di questo mare di spazzatura che non vale nulla, garantito, anche se l'inflazione sarà al 10%. Soprattutto se sarà al 10 o al 20%.
Stamperanno tutto quel che servirà perchè non possono fare altro, non possono lasciare che si dichiari default sugli stessi, ma soprattutto non possono più alzare i tassi o lasciare che questi salgano spinti dalle forze di mercato. Ne abbiamo avuto una prova con gli interventi di Bernanke sui titoli americani e della BCE sui titoli dei maiali europei, in particolar modo quelli dell'Italia, i più importanti per continuare a tenere la fiducia nel sistema fallito! Il problema è che garantendo già oggi implicitamente il pagamento nominale di questa cartaccia, stanno condannando l'economia alla più grande depressione di tutti i tempi.
Le banche centrali pagheranno quindi tutto quanto il debito emesso e non più onorabile tramite il ricorso all'imposizione fiscale con denaro di fresca stampa! Gli investitori, senza alcun'altra via d'uscita (che l'oro è venduto ancora a prezzi da saldo lo capiscono ahimè in pochi, mentre la maggior parte degli esperti continua a parlare di bolla, senza sapere che la vera bolla ce l'hanno nel cervello) di fronte alla grande depressione che ci attende preferiscono a questo punto comprarsi la monnezza del debito pubblico che perlomeno è garantita nominalmente da chi ha il potere monopolistico di stampare denaro.
Che altro fare, del resto, le borse cadranno a livelli inimmaginabili (comincio a pensare che il ratio Gold Dow Jones questa volta andrà anche sotto 1) mentre gli immobili (parlo ovviamente della seconda, terza, quarta casa), fonte di costi di mantenimento sempre più alti che pochi avranno il lusso di poter sostenere, verranno persino abbandonati con gran noncuranza al loro naturale degrado (provate a lasciare inabitata una casa per due anni e vedrete in che condizioni la ritroverete).
Oro, metalli, petrolio, materie prime, schizzeranno alle stelle, soprattutto quando la gente si renderà conto in notevole ritardo di questo processo in atto. Quando questa consapevolezza si diffonderà tra la massa potremo essere certi di essere entrati nella seconda parte della seconda tappa del Crack Up Boom. A quel punto che fine farà il debito, oramai tutto nelle mani delle banche centrali, non avrà neanche più importanza, molto probabilmente verrà cancellato per decreto.
L'unica vera preoccupazione sarà come gestire la propria vita durante la terza tappa del Crack Up Boom, quella in cui finalmente potremo tappezzare le pareti con banconote da 10, 20, anche 500 euro risollevando grazie all'estro e a un nuovo spirito artistico una graziosa casa oramai fatiscente che nessuno si preoccuperà più di abitare, e che si potrà tornare a comprare per qualche oncia d'oro.
Da Voci dalla Strada
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