Cagliari: la Procura trasforma i provider in poliziotti

lug 16, 2011 0 comments



Di Antonio Rispoli


CAGLIARI - E' polemica per quello che sta succedendo a Cagliari, dove la Procura ha mandato un ultimatum a tutti i provider, cioè i fornitori di un accesso ad Internet: o bloccano gli accessi ai siti pirata oppure verranno accusati di favoreggiamento della pirateria.
La vicenda nasce ad aprile, quando il Tribunale di Cagliari ordina l'oscuramento del sito BTJunkie, motore di ricerca per i file bit torrent. Naturalmente, chi conosce Internet sa come aggirare questi ostacoli. E così erano nati siti che aggiravano l'oscuramento: in pratica, collegandosi a questi siti, si veniva reindirizzati a BTJunkie. Quindi la Procura ha oscurato anche alcuni di quei siti, ma è come l'Idra di Lerna: ne chiudi uno, ne nascono altri cinque.
Da qui una disposizione mandata a tutti i provider, in cui non solo si chiede di oscurare tutti i proxy (cioè questi siti che permettono di aggirare l'oscuramento) conosciuti, ma anche di monitorare gli accessi ad Internet, in modo da bloccare anche quelli che verranno attivatio in futuro. Se i provider non lo faranno, scatteranno le denunce per favoreggiamento della pirateria (come è stato fatto per Fastweb e Ngl).
Si tratta di una disposizione gravissima, che lede uno dei prin cipi fondamentali della rete, la cosiddetta "net-neutrality". Da quando Internet è nata, nei Paesi occidentali il provider è chi ti fornisce un accesso alla Rete e basta, senza intervenire per alcuna regolazione. Per questo Internet si è sviluppato tanto ed è un ambiente libero. Ma questa libertà dà fastidio in molti e sono molti Paesi che stanno cercando di porre fine a questo principio: Usa, Francia, Italia, Inghilterra - solo per dirne alcune - sono tutti Paesi che hanno adottato o stanno progettando di adottare misure che cancellino la net-neutrality. E la pirateria offre la scusa giusta. Infatti, le majors che detengono i diritti di film e canzoni e che fanno pagare prezzi esorbitanti per acquistare CD e DVD spingono molto, in questa battaglia di retroguardia, per difendere i loro guadagni miliardari. E quindi sono la sponda giusta per azioni di Tribunali e di governi per attaccare l'unico settore che non potrebbe essere messo sotto il controllo dei privati facilmente. E' impossibile per un singolo privato o per un gruppo di privati controllare ogni singolo accesso alla rete; ma diverso è il discorso se è il governo o la magistratura a decidere di negare ai cittadini la loro libertà



Da Julie News

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